La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/La "Mishneh Torah" come Microcosmo: differenze tra le versioni

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===Judah Halevi ed i Comandamenti come Materia===
[[File:ריהל ראלי.jpg|190px|left|Scultura di Judah Halevi]] Mentre Maimonide identificava la legge con la ragione, [[w:Yehuda Ha-Levi|Judah Halevi]] perseguiva un approccio alquanto differente. Del ''[[w:Kuzari|Kuzari]]'' di Halevi (''Il libro di smentita e di prova in nome della religione disprezzata'')<ref>Vedi le versioni online, in {{en}} a [https://en.wikisource.org/wiki/Kitab_al_Khazari Wikisource ''Kitab al Khazari''], in {{he}} a [http://www.daat.ac.il/daat/mahshevt/kuzari/shaar-2.htm ספר הכוזרי].</ref> [[:en:w:Julius Guttmann|Guttmann]] scrive: "L'apologia di Halevi, a differenza dei suoi predecessori razionalisti, non tenta di identificare l'ebraismo con la verità razionale ma, elevandola oltre la sfera razionale, le assegna il possesso esclusivo della completa verità."<ref>Guttmann, ''Philosophies of Judaism'', 121. Maimonide fu un successore, naturalmente, non un predecessore.</ref> Mentre per Maimonide la conoscenza della fisica e della metafisica porta all'amore di Dio, per Halevi le due cose sono discontinue. "L'uomo pio è portato a Dio non dal desiderio di conoscenza, ma dalla sua brama di comunione con Lui... Il cuore struggente cerca il Dio di Abramo; il lavoro dell'intelletto è diretto verso il Dio di Aristotele."<ref>Guttmann, ''Philosophies of Judaism'', 125.</ref> Il fine ultimo della religione non è la virtù intellettuale, ma piuttosto la coltivazione di una "facoltà religiosa sopraintellettuale",<ref>Guttmann, ''Philosophies of Judaism'', 126.</ref> ed è verso tale facoltà che sono diretti i comandamenti; la comunione col soprannaturale, piuttosto che un allineamento col naturale. Sebbene sia riconoscente alla natura, Halevi in ultimo trova Dio nel miracoloso, nelle eccezioni alle regole,<ref>Per esempio in ''Kuzari'' 5:22.</ref> mentre Maimonide trova Dio nelle regole; riconosce i miracoli, ma per quanto lo riguarda, la natura è miracolo sufficiente.<ref>La sua impazienza verso coloro che preferiscono il miracoloso al vedere il divino nella natura viene espressa in ''Guida'' i.6 (pp. 263-4).</ref>
[[File:ריהל ראלי.jpg|190px|left|Scultura di Judah Halevi]]
 
In essenza, per Halevi, non c'è rapporto tra la legge e la natura. A volte usa la natura per scopi di analogia, ma i comandamenti e la natura rimangono su piani differenti. Insiste che il solo percorso verso il divino e l'immortalità sta nei comandamenti cosicché, per esempio, quando il re Khazar asserisce che i Karaiti, contro i quali il rabbino inveiva, appaiono più devoti degli aderenti all'ebraismo rabbinico, la semplice risposta è che i Karaiti non hanno la formula giusta, pertanto la loro devozione, anche se sincera, è sprecata.<ref>''Kuzari'' iii.23.</ref> La formula giusta può essere appresa solo attraverso la rivelazione. Halevi paragona ciò alla forma e alla materia nella natura. Come è impossibileper l'uomo replicare le proporzioni precise degli elementi necessari a ricevere una data forma, come quella di un leone o di un cavallo, così gli è impossibile elaborare i precisi rituali che invochino il divino.
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Questo paragone non comprende una vera connessione tra i comandamenti e la natura; Halevi usa l'uno solo per illustrare un punto dell'altro. Ma il punto di confronto su cui ruota la sua illustrazione è molto significativo. Mentre Maimonide vede i comandamenti come forma, Halevi li vede come paragonabili alla materia. Ciò rende i comandamenti in comprensibili, poiché l'intellezione è la percezione della forma: i comandamenti diventano comprensibili solo nella mente di Dio, per così dire, e solo se sono osservati correttamente. Maimonide rende i comandamenti e la natura ugualmente conoscibili, mentre Halevi li rende ugualmente misteriosi, e mentre per Maimonide i particolari dei comandamenti sono arbitrari, per Halevi sono di somma importanza. Nel sistema di Maimonide, i comandamenti operano tramite la mente umana e sono un modo per permettere alla mente di imporre l'idea dell'unità di Dio su una realtà materiale disintegrativa, ma Halevi li vede come realtà separata ed in linea diretta con Dio. Nel suo imporre alla ''Mishneh Torah'' una forma cosmica, Maimonide prese una posizione definita su un questione che tuttora divide la tradizione ebraica.
 
===Sa`adyah e il Tempio Microcosmico===