La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/La "Mishneh Torah" come Microcosmo: differenze tra le versioni

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Non siamo obbligati a trovare una sola spiegazione per tutto questo, ma possiamo provare facendo il seguente tentativo...
 
Un fisico di questi tempi potrebbe forse costruire un modello matematico che predicapredìca l'esistenza di una particella atomica finora sconosciuta. Quando tale paricella viene debitamente individuata, il fisico potrebbe percepire un certo mistero, non essendoci una ragione ''a priori'' che le strutture della natura debbano corrispondere ai costrutti della mente umana. Come un noto scienziato ebbe a dire, "Il perché il mondo debba conformarsi alle descrizioni matematiche è una domanda profonda. Qualunque sia la risposta, è stupefacente."<ref>[[w:Lewis Wolpert|Wolpert]], ''The Unnatural Nature of Science'', 7. Si confronti l'osservazione di Einstein: "Uno potrebbe dire «l'eterno mistero del mondo è la sua comprensibilità»" (''Later Years'', 61). Non essendo uno scienziato, accetto la testimonianza di Wolpert e non ho pretese d'essere in grado di giudicare i meriti di tentativi che intendono dissipare il mistero usando il principio antropico. Qui il punto è quello di chiarire la visione del mondo da parte di Maimonide.</ref>
 
Per Maimonide, le cose funzionano viceversa. La conoscenza non è prodotta dalla mente umana che proietta i suoi costrutti verso l'universo, ma dall'universo che proietta forme verso la mente, attraverso l'intelletto agente.<ref>Vedi ''Guida'' ii.4 (p. 257); ii.12 (p. 280); ii.37 (pp. 373-5). Davidson, ''Alfarabi, Avicenna and Averroes on Intellect''; Ivry, "Arabic and Islamic Psychology". Kraemer lo riassume come segue: "Noi umani pensiamo attraverso lo stesso Intelletto (Agente), come se le nostre menti fossero i nostri computer personali collegati al computer principale, la mente cosmica, or Intelletto Agente... L'universo ha una mente e noi pensiamo usandola. L'universo è razionale e conoscibile perché la stessa mente cosmica che determina il suo ordine (le leggi della natura) illumina l'intelligenza umana" ("Islamic Context", 55).</ref> Non c'è mistero di intelligibilità, poiché l'universo ''è'' intelligibilità. È la manifestazione completa della saggezza di Dio e comunica attivamente tale saggezza, ogni mente comprendendola secondo le proprie capacità.
 
Questo è ciò che significa per Maimonide il numero-chiave quattordici. È il numero del cosmo, la somma totale dei suoi componenti (i dieci angeli con le loro sfere ed i quattro elementi), e sta quindi per completezza e razionalità dato che il cosmo è completo e razionale. Per poter ricevere l'emanazione dall'intelletto agente, un essere umano deve essere portato a corrispondere alla struttura della natura, in particolare al rapporto tra il mondo sovralunare ed il mondo della materia. In termini simbolici, un essere umano deve essere posto in linea col numero quattordici. Inoltre, poiché la conoscenza viene irradiata dall'universo, cosmologia diventa epistemologia; la conoscenza è organizzata secondo la stessa gerarchia forma-materia che prevale nel cosmo, un principio che Maimonide applica consistentemente nel modo in cui definisce e spiega i comandamenti.
 
==Alcuni contrasti==