Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-77: differenze tra le versioni

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Per capire questa innovazione, basi pensare che solo il 16% delle coste sono 'sbarcabili' con mezzi convenzionali, ma ben il 70% con gli hovercraft (impiegati largamente dalla Marina sovietica, che ne è stata indubbiamente la principale estimatrice). La differenza, come si vide anche a Grenada, non è poca. Si può sbarcare con mezzi anche molto leggeri e atipici, si può lanciare ondate d'assalto con gli elicotteri; ma per i mezzi corazzati pesanti non ci sono alternative al trasporto via mare. Parziale eccezione, ma nondimeno importante, la fanno adesso i CH-53E Super Stallion: con una capacità di 16 t sono capaci di portare a terra un pregevole blindato LAV-25 o simili, che nella sua versione base ha una torretta biposto armata con un cannone automatico da 25 mm, più che sufficiente contro i blindati leggeri, la gran parte di quelli medi e persino i punti deboli dei carri armati (ma anche il LAV è a sua volta molto vulnerabile).
 
Quanto all'aviazione, i Marines hanno seguito una via parallela all'US Army: curiosamente, però, hanno pensato bene di adottare elicotteri del tutto diversi tranne qualche eccezione. Quest'ultima è rappresentata dagli UH-1, che però sono dei Bell 212, ovvero la versione UH-1N per i militari. Questi mezzi sono bimotori, anche per ottemperare alle richieste di sicurezza durante i voli sul mare. Anche i loro 'fratelli' AH-1 sono della stessa 'specie': infatti gli AH-1J Seacobra (venduti anche all'Iran) sono macchine bimotore: sebbene non sviluppino molta più potenza della turbina singola, hanno nondimeno una sicurezza intrinseca superiore. Allo Sha di Persia devono essere piaciuti (erano sicuramente gli elicotteri più sofisticati che gli americani avevano da offrire e gli unici da combattimento in generale disponibili in Occidente, specie dopo che il S-67, poderoso mezzo simile ad un Mi-24 Hind, si schiantò rovinosamente durante una esibizione proprio davanti allo Sha, il che portò alla fine di questo programma); tanto che ne ordinò ben 202 esemplari, il che ne fa, a tutt'oggi, il maggior cliente (al di fuori delle super potenze) di elicotteri specificatamente da combattimento. Anche i Marines ne ordinarono un numero simile. Del resto, nel contempo ordinarono anche un centinaio di AV-8A Harrier, che erano quasi quanti quelli ordinati dalla RAF. Ne persero un gran numero per incidenti in pochi anni (qualcosa come una quarantina) il che costrinse a rivedere il numero di apparechi assegnati a ciascuno dei 3 squadroni dei Marines equipaggiati con questa macchina, riducendone il numero da 20 a 15 per ciascuno. Il tasso d'incidenti, per niente grave in Spagna e Italia, ha continuato a non essere tanto favorevole ai Marines nemmeno con il nuovo AV-8B Harrier Plus. Tant'éè vero che, verso l'inizio degli anni '2000, la disponibilità era scesa ad un livello di appena il 23% per la Costa Orientale e del 4% per quella Occidentale. I problemi erano soprattutto per i motori Pegasus, dei sottotipi 404, 406 e 408, e contemporaneamente fino a 66 Harrier si sono ritrovati senza motore, smontato e modificato o riparato (meno male che l'operazione è semplice, basta smontare l'ala ed estrarre il motore stesso dalla fusoliera). Il rateo d'incidenti era di circa 10-12 ogni 100.000 ore di volo, e per gli Harrier Plus era ancora attesa l'integrazione con gli AMRAAM.
 
Una disamina dell'aviazione dei Marines perderebbe troppo tempo e non è certo l'unica cosa notevole di questa Forza Armata, nondimeno merita un approfondimento: A-4, A-6, F-4, F-18 e molti altri hanno fatto storia ed è giusto ricordarli almeno in parte. Quanto agli elicotteri, s'é già detto di come questi siano per lo più parenti stretti di quelli dell'US Army, ma in configurazione bimotore: UH-1N e AH-1T, poi AH-1W che vantano praticamente lo stesso sistema motore degli AH-64 pur pesando di meno. In pratica, per varie ragioni, i Marines non hanno seguito la nuova generazione di elicotteri dell'US Army, ovvero gli UH-60 e gli AH-64, ma hanno mantenuto le macchine della generazione precedente, anche se aggiornate. Del resto a loro non è mai interessato molto al riguardo di elicotteri leggeri o anche medio-leggeri. Per ottimizzare il numero di elicotteri dai ponti delle navi è necessario usare macchine grandi e compatte. Ma anche qui hanno fatto una scelta difficile da comprendere: hanno adottato il Boeing Model 107, che è diventato il CH-46 'Baby Chinook'; ma per affiancare questa macchina, già molto rispettabile, non hanno usato il CH-47 Chinook, come sarebbe stato ampiamente prevedibile, ma hanno adottato l'enorme CH-53, che altro non è che un parente molto ingrandito (il Model 65) del Model 61, ovvero il Sea King della Sikorsky. Non è certo una macchina disprezzabile, con due motori, poi addirittura tre, e una grande potenza complessiva; ma nondimeno non si può nemmeno dire che sia compatta. Come capacità di carico non è molto meglio del Chinook, e come velocità non ha particolari meriti. Quello che si può dire è che è un 'antidoto' a quest'ultimo dato che sia l'USMC, che l'Esercito tedesco (oltre 100 macchine ordinate) che gli Israeliani l'hanno adottato, sempre in alternativa al CH-47, che non è stato adottato nemmeno in piccolo numero di esemplari e da altre F.A.
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===I Bronco<ref>Aerei monografia Aprile 1993</ref>===
[[Immagine:Rockwell OV-10 Bronco.jpg|300px|right|thumb]]
Quest'aereo era nato in base alla filosofia interforze tanto cara allo 'standardizzatore' per eccellenza, Robert Mc Namara. Nasceva dall'esigenza di sostituire gli O-1E Bird Dog dei Marines (studio Light-Light Marine Attack Aircraft o L2VMA) ma doveva avere anche la capacità di scortare gli elicotteri, e magari sostituire i T-6 e T-28 nel ruolo COIN dell'USAF (esigenza manifestata già nel 1961) e i Mohawk dell'US Army, grandi bimotori dalla bella linea, che servivano (e avrebbero continuato a lungo..) per sorvegliare il campo di battaglia. Avrebbe dovuto avere le seguenti doti, valide per l'uso con tutte le F.A. americane: grazie al Tri-Forces Commitee si pretese che il LARA, Light Armed Rconnaissance Aircraft, avrebbe dovuto avere capacità di decollo su piste corte e non preparate, magari anche dall'acqua con modifica da anfibio; la corsa di decollo di 60-120 m; utilizzo di qualunque combustibile aeronautico o anche da veicoli; manutenzione ridotta in maniera tale da non superare le tre ore e mezzo per ora di volo; diametro virata non superiore a 150 m; capacità di decollo da portaerei senza apprestamenti particolari e accelerazione da vel. minima a 370 kmh in appena 7 secondi. Molte ditte si fecero avanti e sarebbe lungo e tedioso elencarle tutte. Sette vennero selezionate per l'esame, e il 15 ottobre 1964 venne dichiarato ufficialmente vincitore il Model N.A. NA-300. Al solito vi furono contestazioni e la speranza di riaprire la gara, da parte della G.D. con una comparazione in volo, tant'éè che realizzò ugualmente il Model 48 Charger. Ma non fu così e allora i primi 7 prototipi non tardarono ad essere presi in carico dal primo cliente, l'US Navy. Il decollo del primo di questi avvenne il 16 luglio 1965. All'epoca c'era già la guerra nel S.E. Asiatico, quindi vennero richieste varie apparecchiature e 130 kg di corazze leggere, serbatoi autostagnanti, prestazioni STOL mantenibili fino a 39 gradi. Risultato: 2 anni di ritardo sul previsto e addio all'aereo ultraleggero, con tanto di 3.02 m di apertura alare in più per compensare. L'USMC ricevette il primo OV-10A, assieme all'USAF, il 23 febbraio 1968; i Marines ebbero i Bronco per il VMO-5 e HML-267 Squadrons, di Camp Pendleton, mentre l'USAF le usò con il 4409th Combat Crew Training Squadron in Florida. Ma al dunque, l'uso dei Bronco fu piuttosto discusso e discutibile: erano troppo grossi per essere leggeri e troppo lenti per essere macchine pesanti: in pratica l'USA usò come FAC leggero il Cessna O-2A, pure esso bimotore ma molto diverso; e come FAC pesante e veloce il F-100F ('Misty FAC') e poi addirittura l'F-4C ('Stormy FAC').
 
Il Bronco era una macchina particolare: era capace anche di trasportare un gruppo di 5 paracadutisti nel vano posteriore della fusoliera, o rifornimenti o 2 barelle e un infermiere. Aveva però anche 4 mitragliatrici M60 nelle alette inferiori della fusoliera, per il resto la velatura era quella di una macchina eccezionalmente ben fornita di ipersostentatori a doppia fessura sul bordo d'uscita, ala alta, doppia trave di coda, motori Garrett turboelica. Era quindi simile per certi aspetti, ma molto diverso per altri, al Pucarà argentino, che è più veloce ma privo di capacità di trasporto. La cabina era eccezionalmente fornita di visuale libera con le sue ampie vetrature. I Marines ne ebbero 114 inclusi 18 per l'US Navy che li usò con il VAL-4 nel 1968-72. L'USAF ne ebbe 157. Le mitragliatrici vennero spesso sbarcate: spesso i piloti si lasciavano 'prendere la mano' e mitragliavano i bersagli a terra che ovviamente, se erano armati, rispondevano al fuoco e allora per il leggero e lento OV-10 erano guai. Mentre l'USAF ha radiato i suoi aerei il 1 settembre 1991, rimpiazzando gli ultimi 26 con gli OA-10, i Marines hanno mantenuto i loro, soprattutto con gli OV-10D e D+. L'US Army ha invece rinunciato ai suoi previsti aerei, e si è tenuto a lungo i Mohawk. L'ultima prova del fuoco è stata nel Golfo, dove gli OV-10 hanno combattuto illuminando bersagli per le bombe laser, attaccando con razzi e missili (erano possibili anche gli Hellfire) numerosi veicoli e altri obiettivi e subendo la perdita di due macchine. Una delle unità che ha fatto parte di queste azioni era il VMO-2 Squadron. L'evoluzione della specie aveva portato l'OV-10 alla versione A, 241 esemplari costruiti con consegna dal 23 febbraio 1968 e motori Garrett T-6G10 da 715 shp, designazione di progetto NA-305; OV-10B o NA-338, traino bersagli per la LW tedesca, con 6 aerei B e 12 B(Z) con turboreattore J85 ausiliario in una gondola dorsale (!) da 1.340 kgs. Primo volo 21 settembre 1970, radiazione dal 1990; poi arrivarono i N-305 OV-1OC. Per quanto possa sembrare assurdo, gli A avevano predisposizioni per missili Sidewinder; e proprio l'assenza di queste caratterizzava questa versione, venduta alla Thailandia dal 1971 in 38 esemplari; NA-305 'rolling flaps' esemplare prestato dall'USMC per sperimentare da parte della NASA, i flaps cilindrici rotanti, mentre un altro esemplare è stato usato per la ricerca sulla rumorosità; il NA-305 OV-10A/106 mm è l'aereo con il cannone SR da 106 mm, ma non giunse ad essere realizzato nella sua funzione di cannoniera volante; il NA-305 Pave Nail erano 15 OV-10A che nel 1970 hanno ricevuto un LORAN e un periscopio notturno con telemetro illuminatore laser. Questo aereo venne impiegato come designatore di bersagli per le LGB, grazie anche ai sofisticati sistemi di navigazione, e sono stati utilizzati fino al '74; il NA-305 YOV-10D è stata invece la modifica di 2 A dei Marines con il sistema di osservazione e attacco notturno NOGS: FLIR, illuminatore laser e cannone M197 in torretta mobile, calibro 20 mm. Primo volo: 9 giugno 1970. Operò anche da portaereomobili e davvero era un gran brutto cliente sulla carta, una mini-cannoniera volante capace anche di designare i bersagli, il tutto volando a distanza di sicurezza e di notte. Ma solo due esemplari vennero realizzati e poi si passò all'OV-10D: 17 A modificati con motori T76 da 1040shp, consegne dal 1980; Il D+ ha introdotto varie notità come il disturbatore IR ALQ-144, data la minaccia dei missili IR, e soprattutto il FLIR AN/AAS-37 in una minuscola torretta sotto il muso, il tutto per 42 cellule così modificate. Nel frattempo 16 OV-10E vennero consegnati dal marzo 1973 al Venezuela, e nel '91 sono seguiti altri 18 A ex- USAF. 16 OV-10F son poi arrivati in Indonesia dal 1976, e 6 al Marocco nel 1981, di cui nel 093 ne restavano tre soli esemplari.