Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-21: differenze tra le versioni

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La Marina sovietica ha ottenuto per molto tempo una ridotta disponibilità di budget, ma con un progressivo incremento con il tempo. La via delle portaerei non avrebbe riservato molte soddisfazioni, ma era pur sempre una necessità anche per i sovietici, spinti a prendere il mare per cacciare gli elusivi sottomarini lanciamissili americani, sempre più distanti dalle proprie coste e pur sempre, letali. La flotta sovietica, però, è rimasta sempre limitata dalla geografia: 4 flotte totalmente isolate tra di loro e circondate da Paesi ostili oppure dai ghiacci. Così l'idea di fare un carrier battle group è qualcosa di poco realistico, anche perché le cattive condizioni meteo possono praticamente annullare le operazioni aeree: non vi sono le comode e calde basi americane, e poi gli USA potevano e possono dominare le vie d'accesso agli oceani e raggruppare 15 portaerei (negli anni '80) in due sole flotte con un enorme potenziale offensivo. Anche per questo i sovietici si sono rivolti con fiducia soprattutto ai sottomarini, i quali ben presto divennero anche nucleari, ma senza abbandonare mai anche i più economici tipi convenzionali. La tecnologia sovietica però era stirata al limite per realizzare queste unità, e gli incidenti non sono mai mancati. Eppure, se c'è stata una minaccia per tenere alla larga la flotta USA quella è stata certo la flotta sottomarina. Il suo bersaglio è stato progressivamente e sempre di più i gruppi di portaerei americani, il che ha necessitato delle unità molto veloci e molto potenti, ma a quel punto anche rumorose, data anche la trascuratezza sovietica in questo settore (pensando che bastasse semplicemente immergersi a una certa profondità). Dovere cacciare le portaerei americane significava battelli di oltre 30 nodi e questo era davvero al limite delle possibilità tecniche, mentre al contempo gli occidentali si ottimizzavano proprio per la lotta ASW, devolvendo ingenti forze e risorse. Tant'éè che la potente RN britannica è diventata praticamente una flotta antisommergibile. In tal senso la minaccia dei sottomarini sovietici, sopravvalutata o meno che fosse, ha funzionato costringendo a rinunciare a molte risorse da parte delle marine NATO altrimenti devolvibili nell'attacco, come per esempio è accaduto contro l'Iraq e come non potrebbe accadere con l'Iran e la Corea del Nord. Basti ricordare la pericolosità del singolo Type 209 argentino alle Falklands per capire come un sottomarino in giro possa rendere molto nervosa una flotta di superficie, specie se si considera che anche i battelli più vecchi possono essere usati per operazioni speciali o per il minamento, se non sono più idonei ai compiti di prima linea.
 
Quanto alle navi minori, ve ne sono una pletora: fino a una trentina di incrociatori, decine di caccia e fregate, centinaia di navi costiere hanno costituito una flotta numerosa e agguerrita, ma votata per lo più alla difesa delle coste sovietiche, specie in funzione ASW.