Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Pakistan: differenze tra le versioni

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Se questa è stata la storia della guerra aerea, per quel che è possibile ricostruire, con le incertezze del caso, a tutt'oggi, il discorso sulla guerra di terra è diverso. Si Sa che l'India vantava 1.450 carri ttratra AMX-13, M.3, M.4, PT-76, M48, Centurion Mk.5-7, T-54 e T-55. C'erano anche jeep con cannoni da 106 SR, mezzi controcarri del tipo Unimog con missili, armi da 76 mm canadesi migliorate per almeno alcuni dei carri Sherman. Quanto al Pakistan, era inferiore, ma non tanto quanto nel settore aereo. Peraltro, qui la differenza di professionalità appariva meno percettibile e quindi l'India continuava ad essere avvantaggiata. In ogni caso, con 1.100 carri tra M24, M41, M4, M47, M48, più semoventi M7 e M36, il Pakistan era tra i Paesi extraeuropei meglio armati, sebbene solo circa 150 carri ebbero modo di scontrarsi, per ciascuna delle due parti, nella difficile e montagnosa zona del Kashmir. Già il 14 agosto i Pakistani entrarono in contatto con gli Indiani con un'offensiva nella direzione di Bhimbar a cui seguì una battaglia durata circa una giornata. Gli Indiani indietreggiarono sotto un diluvio di cannonate, ma poi contrattaccarono e il 24 agosto conquistarono le alture di Dir Schuba, il che costrinse a far saltare il ponte di Micpur per frenare l'avanzata delle truppe di Nuova Delhi. Ma già qualche giorno dopo i Pakistani conquistarono il passo di Haji Pir e con una manovra alle spalle delle forze indiane, le chiusero in una mortale sacca. Poi, dalle 4 del 1 settembre arrivò un bombardamento d'artiglieria di grande intensità e due brigate corazzate con gli M47 tentarono un accerchiamento bloccando le principali linee di comunicazione per il Kashmir, laddove sarebbero rimasti intrappolati 100 mila soldati indiani. Nel frattempo, i fanti pakistani sferrarono 3 attacchi alla brigata indiana di testa (presumibilmente la 191a) e il 2 settembre questa lasciava Chamb, anche se il nemico pagò caro tale successo, perdendo tra l'altro 16 carri. Obiettivo successivo era il fiume Chenab e un importantissimo ponte. Fu allora che le forze di terra chiesero l'intervento dell'aviazione, perché una simile catastrofe avrebbe sconfitto clamorosamente l'esercito indiano, già in crisi per via degli esiti non positivi contro la Cina. Non bastò ancora, e i Pakistani conquistarono la città di Akhnur. Gli Indiani allora attaccarono Lahore a partire dal 6 settembre, dal 7 Sialkot, usando 3 divisioni di fanteria più reparti corazzati. L'offensiva dovette superare una resistenza pakistana feroce, che durò fino al 18 settembre. Le truppe di Islamabad che difendevano Lahore distrussero 70 ponti e misero in opera ostacoli controcarri, ma non riuscirono a frenare facilmente l'iniziativa degli Indiani, troppo sottovalutati all'inizio della guerra. Invece le battaglie furono tali e tante che l'ONU si preoccupò seriamente di un'escalation internazionale. Nel mentre, dalla notte del 7 settembre la 1a Divisione corazzata con i suoi M47 e 48 attaccò il fianco sinistro indiano, con un totale di 5 assalti che durarono 36 ore, fino a vincere le resistenze indiane. Ma il nemico non era affatto vinto, e dopo essersi ritirato, il 10 settembre la 5a Brigata corazzata pakistana e la 2a Divisione fanteria attaccarono ancora, si trovarono di fronte al tiro dei Centurion e delle jeep con i pezzi da 106 sui fianchi, e cannoni c.c. frontalmente. Come i Pakistani per la difesa di Lahore, anche gli Indiani usarono Sherman interrati con le torrette sporgenti dal terreno, come postazioni controcarri. Alla fine i Pakistani, dopo essersi disimpegnati dalla trappola e dalle paludi vicine, lasciarono 30 carri distrutti e 10 danneggiati o abbandonati, oltre a parecchi morti, dopo una intera giornata di scontri. Poi toccò a Phillora e Chawnda, attaccate dagli Indiani e con altre battaglie tra corazzati. Gli Indiani dovettero usare come apripista i carri, ma i loro leggeri AMX-13 si trovarono spesso sotto tiro dei pakistani e alla fine molti vennero distrutti o abbandonati. In ogni caso, il 12 settembre Phillora era in mano indiana. Chawnda venne invece difesa dai Pakistani contro gli attacchi dei Centurion e Sherman. In ogni caso, la pesante armatura dei Centurion, anche in queste zone scabrose e irregolari, si rivelò molto utile, così come il sistema di direzione del tiro più rapido di quello degli M47 americani.
 
Così si arrivò alla fine della guerra, costata, secondo le ammissioni indiane dell'epoca, 2.226 morti e 7.870 feriti, rivendicando 5.880 pakistani uccisi. Le perdite furono stimate in 180 carri e 200 danneggiati per l'India, 200 e 150 per il Pakistan. Come si vede l'India era leggermente in vantaggio come perdite, in termini assoluti ne ebbe forse di più, ma l'attrito giocava a suo favore. Però la guerra non poteva più andare avanti per la pressione internazionale, e non risolse i problemi lasciati sul campo di battaglia e sulla questione dei confini<ref>Questa parte: Pignato, Nicola: ''Storia dei mezzi corazzati'', 644-647)</ref>.