Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Olanda: differenze tra le versioni

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L'Olanda è stata la cliente principale, a parte l'aviazione canadese, dei caccia Canadair F-5. Nel 1966 la Koninklijke Luchtmacht li scelse per rimpiazzare i subsonici F-84F Thundestreak. Secondo quanti si intendeva originariamente si sarebbe dovuto giungere ad una coproduzione per ben 200 apparecchi, assieme al Belgio. Era già una cosa sperimentata con aerei precedenti, ma stavolta non funzionò allorché la FAB scelse il più prestante Mirage 5, sempre per rimpiazzare gli F-84F. A parte questo non è che vi fosse tutto questo entusiasmo nemmeno da parte olandese rispetto al piccolo, economico ma limitato apparecchio Northrop/Canadair, e così richiese varie migliorie, come del resto nel caso dei CF-5. Alla fine, le richieste si dimostrarono tanto simili che nel 1 primo febbraio 1967 accadde che si decise, a livello governativo di comprare direttamente gli aerei Canadair senza sobbarcarsi l'onere di produrli su licenza. E così fu.
 
Conosciuti nella KLU come NF-5A e NF-5B, i caccia di questo tipo mono e biposto erano noti per la Canadair come CL-226. Come primo ordine venne posto un totale di 90 monoposto e 15 biposto, poi modificato, lasciandone inalterato il numero complessivo in 75 e 30. Le consegne vennero iniziate nel tardo '69. Questi aerei, come del resto quelli similari canadesi vennero montati a livello di fusoliera e coda in Olanda, prima di imbarcarli su navi e portarli in Canada per l'assemblaggio finale. La macchina che ne derivò era la più avanzata tra i Freedom Fighter, dotata -differentemente ai CF-5- di speciali flaps di manovra e un'ala più robusta. Con i flaps di manovra, ad alta velocità era possibile addirittura incrementare del 50% il rateo di virata istantaneo (non quello continuo, perché qui era un problema di potenza disponibile). Inoltre venne aumentata la capacità di carburante esterna con più serbatoi più capaci, e nell'insieme l'ala più robusta permetteva maggiore carico. Molti sistemi avionici dei CF-5 vennero rimpiazzati con un sistema Sperry giroscopico per la mira sul sistema a riflessione disponibile per il pilota (non ancora un vero HUD), e un sistema Bendix di puntamento, un Canadian Marconi Type 668 che è un apparato di navigazione Doppler e il Type 703 consistente in una mappa mobile con rullo interno, su cui l'aereo è rappresentato al centro del visore rotondo ( come una sorta di lente d'ingrandimento). A parte questi, vi erano anche altri sistemi specifici, anche se meno importanti degli altri qui menzionati e relativi a radio, sistemi di assistenza alla navigazione etc. Il primo aereo olandese uscì dalla fabbrica il 5 marzo 1969 e volò il 24 successivo. Gli Sn. degli F-5 olandesi erano dal K-3001-al K-3075 per gli NF-5A, mentre gli NF-5B erano K-4001 fino al K-4030. Il primo di questi volò il 7 luglio 1969. Consegnati a partire dal 7 ottobre 1969, gli NF-5 vennero assegnati per primi al 313 Squadron di Twenthe, che poi al solito sarebbe diventato l'unità OCU per gli NF-5. IN seguito arrivarono aerei al 314 e 316 rispettivamente di Eindhoven e Gilza-Rijen, e il 315 e 313 a Twenthe. Gli ultimi vennero consegnati il 10 marzo 1972. In seguito vennero ammodernati con un RWR, lanciatore ALE-40, e infine le estremità alari ebbero i serbatoi rimpiazzati da missili AIM-9 Sidewinder, che prima, curiosamente erano assenti, semmai istallatiinstallati sotto le ali.
 
La carriera dei caccia leggeri olandesi fu in questo modo terminata: Il No 315 di Omoschloingvulucht passò con gli F-16 nel 1986, mentre il 314 di Eindhoven passò agli F-16 nel 1990. Il 313 di Twenthe era già passato con gli F-16 nel 1987. L'ultimo fu il 316 di Gilze-Rijen, passato agli F-16 nel 1991. L'ultimo NF-5 venne radiato il 1 maggio 1991 dal 316 Sqn., e il risultato fu che dei 79 aerei superstiti dopo circa 20 anni di servizio, ben mantenuti, 60 andarono alla Turchia, anche se non tutti in condizioni di volo, mentre solo 12 andarono alla Grecia e 7 al Venezuela. Altri ancora, non andati perduti, vennero mandati alle scuole tecniche o mandati in musei.
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Completavano la dotazione un poderoso impianto binato da 120 mm Bofors, il primo sistema realmente moderno di questo tipo, capace di garantire 80 colpi al minuto ma pesando altrettante tonnellate. Un armamento potente anche se la torre in acciaio spesso 4 mm contribuiva a renderlo piuttosto pesante, ma all'epoca non v'erano molte scelte in alternativa. Un elicottero Lynx, due lanciasiluri leggeri e pare, anche un CIWS Goalkeeper a partire dai (tardi?) anni '80. Meno importanti erano le Eisembeeck. Queste avevano una storia particolare. Originariamente le Kortenaer dovevano essere 12, tutte per la marina olandese.
[[Immagine:Frigate Kortenaer.jpg|330px|right|thumb|La Kortenaer nel 1982. Notare che questa nave eveva un secondo cannone da 76 sopra l'hangar (la cupoletta bianca): forse si trattò di una soluzione ad interim in attesa del Goalkeeper, come sulle navi della Grecia che però lo mantennero]]
Le Kortenaer erano e sono fregate ASW, che sono nate da un programma congiunto tedesco e olandese che rese possibile realizzare una sorta di 'fregata europea', con un totale di oltre 20 navi realizzate, con dislocamento di circa 3000 tonnellate, un cannone da 76, lanciamissili Sea Sparrow, missili Harpoon, 2 lanciasiluri e due elicotteri. I CIWS però erano inizialmente assenti anche se poi vennero istallatiinstallati i Goalkeeper e i RAM. Prima che tutte le navi olandesi fossero consegnate tutte, due vennero vendute alla Grecia come HELLI e LIMNOS (i nomi di due vecchie corazzate greche). A quel punto, questa 'girata' ebbe l'effetto di rinforzare la KM olandese, in quanto al loro posto, come ricompensa, vennero comprate due Kortenaer contraeree, che erano le Eisembeek. La loro struttura venne rimaneggiata notevolmente, perché gli elicotteri di poppa vennero sostituiti da un sistema SM-1MR Standard con 40 missili. Forse per la prima volta, una nave rimpiazzò degli elicotteri con i missili, al contrario di quanto succede usualmente (vedi la serie delle Krivak sovietiche). Stranamente, se l'hangar venne rimpiazzato, anche il cannone di prua da 76mm venne omesso, per motivi difficilmente comprensibili date le sue dimensioni ridotte. Di fatto, le Eisembeek erano meno efficienti delle Perry americane, essendo prive di elicotteri e di cannoni di medio calibro. In compenso, esse avevano un secondo lanciamissili SAM con i Sea Sparrow NATO, e i missili Harpoon, oltre fin dall'inizio, il Goalkeeper. In effetti, per la KM non era un problema la mancanza di unità ASW, quanto piuttosto di navi antiaeree: con le due TROMP e le due V. EISEMBEEK fu possibile disporre di 4 piattaforme SAM antiaeree. Altre navi erano le vecchie 'VAN SPEIK'. Si trattava di 'Type 12 LEANDER' inglesi costruite su licenza. Esse ebbero inizialmente il solito cannone binato da 114mm Mk 6, lanciamissili Sea Cat ed elicottero oltre al mortaio ASW a tre canne Limbo, ma poi vennero aggiornate con molti nuovi sistemi, tanto che alla fine dell'aggiornamento esse avevano un cannone da 76mm OTO, migliore nel ruolo antiaereo dei 2 cannoni da 114mm, anche se questo non era vero nel ruolo antisuperficie, dove i pezzi da 114 potevano (su distanze non superiori a quelle del cannone da 76) sparare 30 colpi al minuto da 25 kg. I missili antinave erano 8 Harpoon, quando al massimo le navi inglesi avevano 4 MM.38 Exocet, mentre i Seacat non erano stati rimossi.
[[Immagine:4 walrusklasse onderzeeboten.jpg|350px|right|thumb|La flotta di sottomarini olandesi è qui mostrata quasi al completo, con i 4 'Walrus']]
I sottomarini erano anch'essi di rilievo: i cantieri olandesi erano specializzati nella costruzione di navi di ottime capacità complessive, e tutte quelle entrate in servizio negli ultimi decenni erano olandesi. Due Zaardwis 'migliorati' vennero venduti a Taiwan con un ordine del 1981, ed equipaggiati con i siluri italiani A.184. I sommergibili olandesi, inclusi quelli della successiva classe Walrus, sono equipaggiati con siluri americani Mk 48 ad alte prestazioni: questi nelle versioni 1 e 3 hanno una portata di 32 km a ben 48 nodi di velocità con una testata di quasi 300 kg, può operare fino a ben 762 m di profondità raggiungendo così praticamente ogni sottomarino. L'Mk 4 ha una portata di 28 km a 55 nodi e può operare fino a 915 m. Hanno una filoguida doppia, che permette non solo di venire guidati dal sottomarino madre, ma anche di trasmettere (sistema TELECOM) i dati che i propri sensori raccolgono, permettendo una guida ben più precisa. Il sonar attivo del siluro arriva a circa 3,6 km di distanza, e la capacità di impiego è duale contro sottomarini (come facilmente immaginabile vista la profondità raggiungibile) e navi, con una testata potente e armata di una spoletta a contatto o di prossimità magnetica per scoppiare sotto la chiglia spezzandola e causando la perdita pressoché certa della nave. In uno dei test, un sottomarino bersaglio emerso venne affondato in 38 secondi netti, nonostante la robustezza dello scafo resistente. La versione ADCAP venne sviluppata per permettere prestazioni e capacità ancora superiori, ma non è chiaro se sia mai stata esportata. Di sicuro Taiwan non ebbe siluri del genere, ma si è dotata degli A.184, anch'essi bivalenti ma con prestazioni minori per via della propulsione elettrica: 25 km a 24 nodi oppure 10 a 36, quota massima di 520 m, sensore attivo e filoguida, testata da 250kg. Furono valutati dall'US Navy come possibile soluzione per siluri 'economici' in alternativa agli Mk 48, il che dà un'idea del maggiore limite di questi ultimi nonostante il gran numero prodotto ha consentito certamente economie di scala. Inoltre gli Mk 48 sono semplicemente sprecati, capaci di prestazioni oceaniche come sono, in acque costiere. Altri siluti utilizzati dai sub olandesi erano gli Mk 37 nella versione C o successive; esso aveva un calibro di 482mm, ed era stato utilizzato originariamente come arma ASW poi divenne bivalente. Essendo di calibro ridotto aveva bisogno di adattatori per i tubi da 533m e le sue prestazioni, che nelle versioni più moderne erano molto maggiori grazie al sistema di alimentazione termico anziché elettrico (mutuato nel primo caso dall'Mk 46) ha comunque portate di circa 20 km e velocità massime di circa 18-20 km (non è chiaro se vi sia la scelta tra due velocità, di ricerca e attacco, come nell'originale Mk 37 elettrico). La massa dell'ultima versione è scesa a 640 kg, come del resto la lunghezza a 3,9 m (contro 740 e 4,506 m dell'NT37E mod 2). Si tratta quindi di armi non propriamente definibili come pesanti: circa 3 volte la massa dei siluri leggeri ma la metà di quelli pesanti. La testata a guida attiva sonar ha una massa ridotta di 150 kg (d'altra parte anche l'Mk 24 Tigerfish inglese, pur pesando 1547 kg, ha solo 134 kg). Ovviamente vi è la possibilità di utilizzare più armi a bordo di un sottomarino, incrementandone l'autonomia complessiva, fattore critico per ogni unità subacquea moderna. Altre armi, oltre ad una ventina di siluri erano i missili Sub-Harpoon UGM-84A, per un totale di 20 armi tra Mk 37, Mk 48 e Harpoon, rimpiazzabili con 40 mine da fondo magnetiche.