Torah per sempre/Cosa è la verità: differenze tra le versioni

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Dio non parla abitualmente "faccia a faccia" con i comuni seguaci di una religione come fece con Mosè (Esodo {{passo biblico|Esodo|33,11}}), o con gli Israeliti al Monte Horeb (Deuteronomio {{passo biblico|Deut|5,4}}). Non mi disse personalmente, in poche parole, "non rubare" (potrebbe avermi ''ispirato'' a non rubare o, come si esprimerebbe un [[w:Quaccherismo|Quacchero]], potrei essere guidato da una "luce interiore" a non rubare, ma questa è una questione diversa). Se, prendendo la posizione di un ebreo ortodosso, dico "Dio mi ha detto di non rubare", ciò è un'abbreviazione di qualcosa di simile a "Il rabbino ha attirato la mia attenzione all'affermazione nel Libro di Esodo che dice che Dio promulgò i Dieci Comandamenti agli Israeliti nel deserto 3000 e più anni fa e uno dei Dieci era «non rubare»; asserisce inoltre che il suo libro è una trascrizione esatta fatta dal profeta Mosè di quello che Dio ha detto veramente a quel popolo in quel tempo e che è per me vincolante quale risultato di quell'evento."<ref>In verità la situazione è an cor più complicata; la Torah Orale sostiene che "non rubare" nei Dieci Comandamenti si riferisce esclusivamente al rapimento, poiché il furto è già considerato in Levitico {{passo biblico|Levitico|19,11}} (''Mekhilta'' "Baḥodesh" 8; TB ''San.'' 86''a'').</ref>
 
Tutto ciò lascia ampio spazio al dubbio, anche se si accetta il concetto biblico di Dio. Non importa molto nel caso del furto, perché credo che rubare sia sbagliato comunque (non serve una presupposto teologico); nel caso del furto, l'etico e lo spirituale coincidono. Invece avrebbe molta importanza se io ordinassi, come fece [[w:Saul|Saul]], di sterminare gli [[w:Amaleciti|Amaleciti]], o come Abramo, di sacrificare il mio unico figlio; è veramente la voce di Dio che mi dice di fare qualcosa di così ripugnante?
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Il teologo cristiano [[w:Søren Kierkegaard|Søren Kierkegaard]] agonizzò per lungo tempo sul perché Abramo avesse ascoltato la voce di Dio che gli comandava di sacrificare suo figlio Isacco, sicuramente cosa altamente immorale, e contro la precedente promessa di Dio che Isacco sarebbe stato l'erede di Abramo; risolse il problema inventandosi la "sospensione teleologica dell'etica", cioè Abramo sospese il giudizio etico per un "più alto" scopo spirituale e religioso — l'adempimento, tramite l'amore, del comando di Dio. Questa è una dottrina molto dubbia, alla quale Levinas oppose la sua dottrina opposta della sospensione del religioso davanti all'etico.<ref>Kierkegaard, ''Fear and Trembling''. Le opinione contrapposte di Levinas e Kierkegaard sono spiegate bene in Westphal, ''Levinas and Kierkegaard'', cap. 5.</ref> Secondo Levinas la sospensione dell'etico seguito da un "atto di fede" del religioso era un tipo di violenza e "trascendere" l'etica era un pretesto per l'ingiustizia; il comando trascendente di Dio è stato ed è invocato con frequenza allarmante per giustificare l'omicidio o la persecuzione di coloro che si rifiutano di riconoscere che Dio ha comandato quello che ha comandato secondo l'aggressore. Che siano stati gli Israeliti a massacrare gli abitanti di Canaan 3000 anni fa, o la Chiesa Cattolica medievale a perseguitare i Catari, o la moderna Al-Qaida a commettere atrocità contro popolazioni civili, la giustificazione è sempre stata che si stava facendo quello che Dio aveva comandato e che osa mettere in dubbio la saggezza di Dio? Logicamente, nessuno metterebbe in dubbio la saggezza di Dio; ma dovremmo assolutamente mettere in dubbio chiunque asserisca di avere una conoscenza superiore, incontestabile di quello che Dio ha detto.
 
A livello personale, il conflitto tra l'etico e quello che si suppone Dio abbia detto ha molta importanza per quelle persone che credono che l'attività omosessuale nell'ambito di un rapporto d'amore sia accettabile moralmente, al contrario di ciò che la Bibbia (per es. Levitico {{passo biblico|Lev|18,22}}) afferma inequivocabilmente Dio abbia detto. Ha meno importanza quando si tratta di questioni rituali, come le restrizioni su cosa mangiare, i giorni lavorativi, i vestiti da indossare o le amicizie che si coltivano, ma se le restrizioni diventano troppo tediose, la decisione di rispettare tali rituali sarà più debole di quella di qualcuno che crede che Dio abbia veramente promulgato quelle restrizioni e che l'obbedienza alle istruzioni di Dio superi le considerazioni etiche e di certo quelle di semplice convenienza.
 
==Cos'è la verità?==