Torah per sempre/Cosa è la verità: differenze tra le versioni

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{{q|<small>PHILALETHES: ''Sarebbe giusto se la religione si presentasse come vera in un senso puramente allegorico. Ma la sua tesi è che è assolutamente vera nel senso stretto della parola. Qui sta l'inganno ed è qui che l'amico della verità deve opporla.''</small>|<small>[[w:Arthur Schopenhauer|Schopenhauer]], [http://www.gutenberg.org/ebooks/10833 ''Sulla Religione'', 1851]</small>}}
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Se è giusto, come dicono, che per il credente nessuna domanda è domanda, mentre per lo scettico nessuna risposta è risposta, allora né il credente né lo scettico esercitano un giudizio razionale. Nel qual caso, entrambe le posizioni meritano di essere evitate. Non adotteremo quindi nessuna delle due. La nostra posizione è che molte domande ''sono veramente'' domande. Alcune risposte sono risposte, ma altre non lo sono. Risposte che sono non-risposte devono essere rifiutate fermamente, per quanto eminente o santa sia la persona che le ha pronunciate.
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È ovvio che nella maggioranza delle situazioni di vita la verità sia preferibile alla falsità. Anche per questo ci sono testi probatori. [[w:Zaccaria (profeta)|Zaccaria]] profetizzò che Gerusalemme sarebbe stata chiamata la Città della Verità ([[w:Libro di Zaccaria|Zaccaria]] {{passo biblico|Zaccaria|8,3}}); Rabbi Hanina asserì che la verità è la firma di Dio;<ref>TB ''Shab.'' 55''a'' e paralleli.</ref> nell'Anno Nuovo gli ebrei pregano: "Purifica i nostri cuori a servirTi nella verità; poiché Tu, O Dio, sie la verità e la Tua parola è verità e durerà per sempre."<ref>''Service of the Synagogue for New Year'', 17.</ref>
 
Tra le ultime parole registrate da [[w:Galileo Galilei|Galileo]] c'era l'osservazione: "Nelle questioni di scienza, l'autorità di mille non vale l'umile ragionamento di un singolo individuo." Anche in religione, l'autorità non è di per se stessa un ragionamento, sebbene se l'autorità deriva da una conoscenza superiore, potrebbe essere la via d'accesso alla verità. In generale ci affidiamo all'autorità in materie che non comprendiamo pienamente o non abbiamo tempo e motivazione di studiare; la vita sarebbe alquanto difficile se non potessimo basarci su esperti medici che prescrivono medicine o su ingegneri meccanici che ci assicurano il funzionamento delle nostre automobili. In materie pratiche, quando ci affidiamo ad esperti, presupponiamo che, in linea di principio, potremmo mettere alla prova quello che ci dicono; ma questo funziona anche con la relgione?
 
Il fedele asserisce che ciò che dice Dio è ''assolutamente'' vero. Se Dio è l'autorità, ciò costituirebbe una garanzia incontrovertibile di verità e non avremmo più bisogno di cercare altrove; sarebbe futile e avventato negare che ciò che dice Dio sia vero.
 
Tuttavia il problema non è se ciò che dice Dio sia vero o meno. Il problema è sapere se ''fu'' veramente Dio che parlò e sapere proprio ''ciò'' che Egli "disse". ''Se'' Dio lo disse, allora sicuramente è vero (a patto che non ci siano state circostanze straordinarie come quelle di 1 Re {{passo biblico|1Re|22,22-23}}, Geremia {{passo biblico|Geremia|4,10}} e 2 Cronache {{passo biblico|2Cron|18,21-22}}), ma come possiamo essere certi che Dio lo disse? Inoltre, anche se potessimo essere sicuri che Dio pronunciò certe parole, come possiamo essere sicuri di averle comprese correttamente?
 
Dio non parla abitualmente "faccia a faccia" con i comuni seguaci di una religione come fece con Mosè (Esodo {{passo biblico|Esodo|33,11}}), o con gli Israeliti al Monte Horeb (Deuteronomio {{passo biblico|Deut|5,4}}). Non mi disse personalmente, in poche parole, "non rubare" (potrebbe avermi ''ispirato'' a non rubare o, come si esprimerebbe un [[w:Quaccherismo|Quacchero]], potrei essere guidato da una "luce interiore" a non rubare, ma questa è una questione diversa). Se, prendendo la posizione di un ebreo ortodosso, dico "Dio mi ha detto di non rubare", ciò è un'abbreviazione di qualcosa di simile a "Il rabbino ha attirato la mia attenzione all'affermazione nel Libro di Esodo che dice che Dio promulgò i Dieci Comandamenti agli Israeliti nel deserto 3000 e più anni fa e uno dei Dieci era «non rubare»; asserisce inoltre che il suo libro è una trascrizione esatta fatta dal profeta Mosè di quello che Dio ha detto veramente a quel popolo in quel tempo e che è per me vincolante quale risultato di quell'evento."<ref>In verità la situazione è an cor più complicata; la Torah Orale sostiene che "non rubare" nei Dieci Comandamenti si riferisce esclusivamente al rapimento, poiché il furto è già considerato in Levitico {{passo biblico|Levitico|19,11}} (''Mekhilta'' "Baḥodesh" 8; TB ''San.'' 86''a'').</ref>
 
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==Cos'è la verità?==
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[[Categoria:Torah per sempre|Cosa è la verità]]