Torah per sempre/Joseph Dov Soloveitchik e la Torah a priori: differenze tra le versioni

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==''Conclusione''==
Secondo Soloveitchik, il concetto di Torah come essenzialmente Halakhah e di Halakhah come a priori, articola la sua reazione verso la critica storica ed il relativismo. È un'elegante riformulazione della Torah e riporta l'Halakhah ad un posizione centrale. Tuttavia, manca di riconsiderare questioni storiche genuine, non fa giustizia all'impostazione socio-storica dell'Halakhah e ignora fasce intere di materiale tradizionale che resiste la reclusione nella morsa halakhica.
 
È problematico anche da un punto di vista filosofico. Che cosa intende veramente Soloveitchik con "a priori"? Non offre definizioni, soltanto un'analogia con la matametica. Anche se ignoriamo critiche filosofiche generiche del concetto di "a priori", ci ritroviamo col problema di Kant se ci possano essere giudizi sintetici a priori. Anche se accettiamo l'opinione kantiana che l'etica può derivarsi da un singolo giudizio sintetico a priori, che Kant specifica, sarebbe difficile trovare un giudizio paragonabile dal quale derivare il sistema di Halakhah — Soloveitchik comunque non lo fa; forse vuole che consideriamo ciascun concetto halakhico come giudizio indipendente sintetico a priori, ma non lo dice, né offre una lista di concetti halakhici che pensa ''siano'' a priori; anche se lo facesse, come potrebbe derivarne la ''reale'' Torah Scritta e Orale? Filosoficamente, il suo presupposto che la Torah consista di un'Halakhah a priori è del tutto incoerente.
 
Quando Mendelssohn (PARTE IV.1) sosteneva che la Torah fosse "legislazione rivelata" sapevamo di cosa stesse parlando e anche a quali passi della Bibbia si stesse riferendo; potevamo quindi fare la domanda, a cui Mendelssohn stesso rispose, se quella legislazione fosse applicabile oggi, agli ebrei o a chiunque altro. Ma quando Soloveitchik ci dice che la Torah consiste di concetti halakhici a priori, non abbiamo altro che una vaga nozione di quello che significa, o a quali concetti o testi faccia riferimento. Ha protetto la sua amata Torah dall'accusa di relativismo storico, ma a scapito della coerenza.
 
Alla fine del precedente capitolo avevamo chiesto se fosse possibile, alla luce di sviluppi moderni, riasserire l'''assolutezza'' della Torah ricevuta, del suo testo e delle sue leggi. Soloveitchik indubbiamente ha fatto la propria asserzione. Tuttavia non è più l'asserzione storica aperta, verificabile, di Maimonide, ma una trasformazione dell'affermazione storica in una metafisica, inverificabile e quindi infalsificabile. Ciò può essere devozione ammirevole, ma è fideismo piuttosto che filosofia, [[w:Johann Georg Hamann|Hamann]] piuttosto che [[w:Immanuel Kant|Kant]].<ref> </ref>
 
== Note ==