Torah per sempre/Joseph Dov Soloveitchik e la Torah a priori: differenze tra le versioni

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==Il Problema della Torah Orale==
[[File:Soloveitchikbooks.jpg|170px|left|I quattro libri "Shiurim" di J.D. Soloveitchik - עברית: רביעיית סיכומי השיעורים של הגרי"ד סולוביצ'יק שיצאו מטעם עמותת "מאוצר הרב" - עבודה שבלב, אדם וביתו, זמן חירותינו ומן הסערה]] ...Si ...arriva ad un punto cruciale in cui stare al di sopra della realtà storica mondana non è semplicemente poco saggio ma impossibile... Se la Torah è equiparata all'Halakhah, che a sua volta è concepita a priori, cosa si può dire allora della tradizione della "Torah Orale", che indubbiamente include non solo l'interpretazione biblica, ma anche la legislazione iniziata dai rabbini? Come può quello che i rabbini hanno legiferato ''contingentemente'' essere a priori?
 
Soloveitchik affronta questo problema in una digressione halakhica che dimostra ancor meglio delle sue opere filosofiche come egli comprenda la Torah, inclusa la Torah Orale. La materia trattata è la determinazione del calendario. La "legge della Torah", come interpretano i rabbini in Esodo {{passo biblico|Esodo|12,2}}, è che la [[w:Sinedrio|Grande Assemblea (Sinedrio)]] di Gerusalemme, quale erede do Mosè, valuti le prove visive in merito all'apparizione della [[w:Rosh Chodesh|Luna Nuova]] e su tale base proclami il mese nuovo; in aggiunta, la Grande Assemblea valuta la crescita della colture e decide se sia necessario intercalare un mese per assicurare che [[w:Pesach|Pesach (Pasqua)]] non cada troppo presto.
 
Ma cosa succede quando a Gerusalemme non c'è la Grande Assemblea, o anche quando lì non c'è proprio nessuna assemblea?
 
Maimonide ha a lungo affrontato il problema nel suo primo ''Libro dei Comandamenti'' e di nuovo nel suo grande codice ''[[Mishneh Torah]]'',<ref>Mimonide, ''Sefer hamitsvot'', comandamento positivo 153; ''id.'', ''[[Mishneh Torah]]'', "Hilkhot kidush haḥodesh" 5:2.</ref> basandosi sulla distinzione nel Talmud tra ''kidush al pi re`iyah'' (determinazione<ref>Letteralmente "santificazione".</ref> sulla base dell'osservazione) e ''kidush al pi ḥeshbon'' (determinazione per calcolo).
 
Soloveitchik sostiene che, per Maimonide, il due modi di fissare il calendario dipendono da due radicalmente differenti ''ḥaluyot dinim'', modi in cui una legge possa "sistemarsi al suo posto".<ref>Soloveitchik, "Fixing the Date of Festivals" (in ebr.). Il saggio comprende sette sezioni principali, numerate da 1 a 6 e poi, stranamente, 9, sebbene non sembra manchi nulla.</ref> Che il mese sia fissato tramite osservazione o calcolo, si richiede sempre una procedura formale dell'assemblea; il nuovo mese calendariale non è mai una semplice conseguenza automatica della posizione della luna. La santità (''etsem kedushat hayom'') dei giorni di festività dipende dai mesi che sono fissati da[l popolo di] Israele in terra [di Israele]. Il calcolo è usato soltanto, come dice esplicitamente il Rambam, per "rivelare la materia", cioè rendere note le date fissate dall'assemblea in terra d'Israele; in assenza di una procedura formale, non stabilisce quando inizi il mese.
 
La Grande Assemblea di Gerusalemme funziona in due modi.