Storia della letteratura italiana/Umanesimo civile: differenze tra le versioni

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Versione delle 17:18, 9 ott 2006

Attorno al XIV secolo stava prendendo piede il movimento umanista, ad opera dei quali adepti veniva diffusa una considerazione nuova del mondo classico, basata su un'interpretazione delle opere non più operata alla luce del pensiero cristiano, ma del loro contesto storico. Componente essenziale di questo lavoro era la maniacale attività di ricerca e trascrizione dei testi antichi, al fine di salvaguardarne l'integrità.
Ciò portò alla formazione di folte schiere di intellettuali sostenitori accaniti di tutto quanto concerna la latinità, caratteristica che, tra l'altro, agevolò da parte dei sovrani la ricerca di un comune consenso.

A Firenze in particolare, l'opera di Petrarca e Boccaccio catalizza la fusione tra cultura umanistica ed impegno politico creando un solido legame tra letteratura e società che prende il nome di umanesimo civile.

Rilevante sotto questo aspetto è la figura di Coluccio Salutati (1331-1406), beneficiario dell'eredità morale petrarchesca e sostenitore dell'importanza della vita attiva rispetto a quella contemplativa, nonchè strenuo difensore del regime repubblicano. Altra personalità di spicco è Leonardo Bruni, allievo di Salutati e autore delle Historiae Florentini populi; di lui si ricordano anche le teorie sull'importanza della società nella vita umana.