Rivolta popolare di Battipaglia del 1969/Le valutazioni degli organi di informazione: differenze tra le versioni

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Il settimanale riportava anche la testimonianza del vicesegretario comunale della DC, il quale aveva affermato che l'iniziativa di occupare la stazione ferroviaria e le strade era stata presa al fuori del comitato d'agitazione. Tuttavia ciò era stato, secondo il giornale, già predetto dall'assessore Matteo Barra, segretario della DC locale, il quale prima di partire per la capitale aveva dichiarato di aver lasciato una città innescata. Le cause principali che avevano dato il via alla protesta, secondo Panorama, erano state la diminuzione della produzione di tabacco del 35% che aveva causato la chiusura di tre tra i più grandi stabilimenti del circondario e il licenziamento di più di 200 lavoratrici.
 
Il Mattino, ideologicamente più vicino alle istituzioni, giudicàgiudicò in maniera più aspra l'accaduto, ciò appare evidente ancora oggi dal titolo dell'edizione dell'11 aprile: "A Battipaglia è stato fronteggiato un fronte sedizioso". La testata illustrava in maniera dettagliata la vicenda mostrando molta attenzione al dispiegamento e al numero delle forze dell'ordine impiegate durante i moti, all'incirca 2000 agenti (alcuni dei quali provenienti dalle caserme di Foggia, Caserta e Roma), evidenziando quindi l'improvvisa e violenta natura del moto. Il quotidiano di Napoli descriveva in maniera minuziosa gli eventi relativi allo sciopero, dal blocco ferroviario fino allo scoppio delle violenze da parte dei manifestanti, utilizzando come unica fonte i rapporti di polizia. Metteva, inoltre, in luce alcuni eventi sospetti al fine di dimostrare la matrice 'rossa' della sommossa parlando della presenza di attivisti che distribuivano ai manifestanti delle foto di Mao.
 
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