Torah per sempre/Sui passi del Gaon: Torah unica: differenze tra le versioni

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Nelle sezioni 4 e 5 ricerca un'analogia con la scienza naturale. Mentre la scienza naturale è assegnata alle nazioni, la scienza mediante cui Israele comprende l'universo è la Torah. Lo scienziato naturale, non comprendendo molto del funzionamento della natura, vede molti eventi come anomalie; man mano che progredisce, apprende che tali eventi rientrano in leggi più profonde. Parimenti, uno che inizia lo studio della Torah trova rapporti che appaiono strani o contraddittori; uno studio maggiormente approfondito rivela la loro coerenza. La scoperta di ulteriori leggi generali mentre le generazioni si susseguono si applica alla scienza della Torah proprio come si applica alla scienza naturale. Una ricerca continua è necessaria per entrambe le discipline; le regole (leggi) sono provvisorie.
 
Nella sezione 5 scrive della composizione del suo commentario e rende tributo ai suoi maestri e alle relative influenze. Fa riferimento a Rabbi Hayim, discepolo del Gaon di Vilna e fondatore della yeshivah di Volozhin, sebbene stranamente non citi il gaon stesso: non si notano riferimenti al Gaon personalmente o alla sua opera ''Aderet eliyahu''. Afferma di aver basato la sua opera sui commentari di Ramban, Rashbam, Sforno e Ibn Ezra, ma nessun altro, "poiché i libri si moltiplicano senza fine" (Ecclesiaste {{passo biblico|Ecclesiaste|12,12}}), sebbene "se occasionalmente ho trovato un'opinione simile alla mia in qualche altro libro, non ho mancato di citarla". Registra spiegazioni sentite in giovinezza da suo suocero Isaac, figlio di Hayim di Volozhin, e da altri ''gedolim'' ("grandi", cioè importanti studiosi talmudici). Riconoscendo che alcune delle sue spiegazioni potrebbero essere state scritte indipendentemente da altri, anche se in stile differente, riflette che nessun poeta (o profeta) ha lo stesso stile di un altro<ref>TB ''San.'' 89''a''.</ref>— Judah Halevi è diverso da Ibn Gabirol.
 
Nelle sezioni da 6 a 9 tratta di omonimi. Nella sezione 10, forse alludendo ancora al metodo scientifico, nota che uno non dovrebbe sorprendersi se si trovano eccezioni a regole che sono state stabilite dalla ricerca; ulteriore indagine rivelerà una qualche ragione sottostante.
 
Ogni tanto reinterpreta un passo alla luce di recenti osservazioni sulla natura. Ci sono due esempi nella sua analisi del [[w:Noè|Diluvio e Noè]], che naturalmente Berlin reputa essere un resoconto storico. Su "Le acque superarono in altezza di quindici cubiti i monti che avevano ricoperto" (Genesi {{passo biblico|Genesi|7,20}}), scrive:
{{q|Sradicarono una gran quantità di terra e crearono nuove colline e montagne che non erano esistite prima del diluvio. Deve essere così, poiché apparirebbe dalla Scrittura che le montagne di Ararat sono le più alte del mondo; non è questo il caso [[odierno], ma quelle montagne [che sono ora più alte di Ararat] furono formate dal diluvio.}}
Su Genesi {{passo biblico|Genesi|7,23}} "E tutti gli esseri viventi che erano sulla faccia della terra furono sterminati":
{{q|Solo quelli sulla faccia della terra [furono sterimati], ci furono molti corpi su cui cadde molta terra a seguito del diluvio e quei corpi rimasero. Sono le ossa che trovano gli archeologi, e trovano ossa di creature che non esistono più sulla terra. In base a ciò molti hanno giudicato che ci fosse un altro mondo prima della creazione di questo e che allora ci fossero diversi tipi di creature. Invero, leggiamo in ''Genesi Rabbah'' al versetto "Ed ecco, era cosa molto buona" (Gen. 1:31) che il Santo, che Egli sia benedetto, creò e distrusse mondi prima di questo, dicendo "Mi soddisfa" e "Non Mi soddisfa". Lo stesso è [scritto] nello Zohar sul versetto "E quando uno offre un sacrificio di ringraziamento" (Levitico 3:1).<br/>
Tuttavia trovo ciò problematico, poiché su ''Esodo Rabbah'' 30 [leggiamo] "«Queste sono le generazioni dei cieli e della terra» – Cosa rigettò Egli? Stava creando mondi e considerandoli e non Lo soddisfacevano pertanto li rimandò nel ''tohu vavohu'' [nel vuoto e nel nulla]." Ma se fu così, non ne rimase traccia. Quindi sembra che queste ossa debbano essere prima del Diluvio. Anche se si trovano in un clima in cui non potevano vivere, questo è perché cambiarono le proprie consuetudini prima del Diluvio ed andarono in altri luoghi.<ref>Questa è l'interpretazione di "ogni creatura sulla terra aveva corrotto la sua condotta" (Gen. 6:12).</ref> [La ragione] per cui trovano strane creature [che oggi non esistono]] è che si incrociarono (due) specie differenti e in tal modo nacquero strane creature, proprio come il mulo che proviene dall'incrocio tra un cavallo ed un cammello [''sic!'']. La Provvidenza [di Dio] [assicurò] che le ossa dovessero rimanere, cosicché una generazione successiva potesse arrivare a capire i segreti della natura... La Provvidenza decretò che molte generazioni dovessero passare prima che le ossa di quelle creature [venissero trovate], cosicché non tentassero di ricrearle [con incroci].<ref>Una premonizione di ''Jurassic Park''!</ref>}}
Il [[w:Catastrofismo|catastrofismo]], la teoria che le differenze tra le forme fossili incontrate in diversi livelli stratigrafici fossero il prodotto di ripetuti avvenimenti cataclismatici e rappresentassero nuove creazioni, è associato al nome del grande anatomista francese Barone [[w:Georges Cuvier|Georges Cuvier]] (1769-1832); non è affatto chiaro che Cuvier pensasse che le proprie idee geologiche fossero compatibili con Genesi ed è improbabile che credesse in una causa soprannaturale per l'origine di nuove specie,<ref>Rudwick, ''Georges Cuvier'', 81-4.</ref> sebbene teologi cristiani siano stati svelti ad usare le sue idee in tal modo. Che Berlin fosse consapevole di questi sviluppi è dubbio, anche se alcuni dei suoi studenti potevano esserlo; o forse avrebbe potuto avere la stessa idea per riconciliare l'esistenza dei fossili con la narrazione biblica.
 
Genesi {{passo biblico|Genesi|9,20-27}} spiega la maledizione di Cam, figlio di Noè, che diverrà schiavo dei suoi fratelli. Sebbene Genesi probabilmente si premura di giustificare la conquista israelita del territorio di Canaan, figlio di Cam, la narrazione è stata usata per difendere lo schiavismo, particolarmente della gente di colore quale progenie di Cam. Berlin, commentando il versetto 25, nota che lo schiavismo in realtà non è stato limitato ai discendenti di Cam, né tutti i discendenti di Cam sono schiavi; l'effetto della maledizione, dice, è che i discendenti di Cam più probabilmente vengono fatti schiavi e accettano i proprio destino, capendo di discendere da schiavi, meglio dei discendenti di Sem e Iafet che , se schiavizzati, più probabilmente cercano di liberarsi. Questo non è un rifiuto categorico dell'istituzione dello schiavismo o del razzismo implicito nella nozione di inferiorità dei neri, ma certo dimostra una qualche sensibilità verso questioni sociali che venivano ampiamente discusse nel tardo diciannovesimo secolo.
 
Il sotterfugio di Abramo in Genesi {{passo biblico|Genesi|12}} preoccupava la coscienza di Berlin. In tempo di carestia, Abramo andò in Egitto e chiese a sua moglie, Sarai, di dire che era sua sorella: "Quando gli Egiziani ti vedranno, diranno: «Costei è sua moglie»; e uccideranno me, ma lasceranno te in vita. Ti prego, dì che sei mia sorella, perché io sia trattato bene a motivo di te, e la mia vita sia salva per amor tuo» (Gen. {{passo biblico|Genesi|12,12-13}}). Berlin non può pensar male di Abramo e rifiuta l'ammissione di [[w:Nahmanide|Nahmanide]] che Abramo si comportò male in questa occasione. Fintanto che Abramo rimaneva in Terra Santa, dice Berlin, aveva fiducia che Dio l'avrebbe protetto, poiché Dio aveva promesso "coloro che ti malediranno Io nmaledirò" (Gen. 12,3). Tuttavia tale promessa era stata fatta solo in connessione con la terra, così Abramo non era sicuro fosse valida in Egitto; se era intenzione di Dio di salvarlo, allora Dio avrebbe certamente salvato Sarai dal peccato anche se avesse detto di essere sua sorella. Inoltre, Berlin dice, lo Zohar spiega che un angelo accompagnò Sarai per proteggerla. Se le cose stavano messe così, Sarai non correva pericolo; tutto quello che Abramo doveva temere era perdere la propria vita e per salvarla era giustificato a dire una bugia.
 
==Me'ir Simhah Hakohen di Dvinsk (1843-1926)==