Torah per sempre/Sui passi del Gaon: Torah unica: differenze tra le versioni

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==Naftali Tsevi Yehudah Berlin (1816-1893)==
[[File:Naftali Tzvi Iehuda Berlin (ha-Natziv) 1a.jpg|190px|left|Naftali Tsevi Yehudah Berlin]] [[:en:w:Naftali Zvi Yehuda Berlin|Naftali Tsevi Yehudah Berlin]] è noto col soprannome "il Netziv", acronimo ebraico del suo nome. Nato a [[w:Mir (Bielorussia)|Mir]], in Bielorussia, sposò una nipote di Hayim di Volozhin e nel 1854 divenne direttore della yeshivah a Volozhin (Bielorussia, a metà strada tra Vilnius e Minsk); nei quasi quarant'anni in tale posizione, traformò la yeshivah in un importante centro spirituale per ebrei non-chassidici. Con una frequenza di circa 400 studenti, la yeshivah era grande secondo gli standard del tempo, sebbene nel contesto della popolazione ebraica nell'ambito della [[w:Zona di residenza|Zona di residenza]] che ammontava a diversi milioni, rappresentava non più di una piccola elite. Il poeta ebreo [[w:Haim Nachman Bialik|Hayim Nahman Bialik]] (1873-1934), uno dei tanti alunni famosi, registrò le sue impressioni quale studente nella sua poesia "Hamatmid"; sebbene rifletta sull'insuccesso della yeshivah nel perpetuare i suoi ideali tra gli studenti, Bialik descrive con calore e rispetto la personalità del "decano della yeshivah", generalmente identificato con Berlin.
 
Seguendo la tradizione del Gaon di Vilna, Berlin insegnò l'intero Talmud babilonese in ordine, contrariamente alla pratica generale della yeshivah di concentrarsi sui sei trattati che davono più opportunità di ingegno intellettuale. Come il Gaon, attribuiva grande importanza allo studio del Talmud gerosolimitano e ai midrashim halakhici, come anche alla letteratua geonica, sulla quale compose commentari, tra cui uno sul ''She`iltot'' di Rabbi Aha di Shabha (ottavo secolo).<ref>''Ha`amek she`elah''. Il titolo deriva dalla frase ''ha`emek she`elah'' "Chiedi una domanda profonda" ([[w:Libro di Isaia|Isaia]] {{passo biblico|Isaia|7,11}}).</ref>
 
Il suo commentario ''Ha`amek davar'' sul Pentateuco è frutto delle sue regolari lezioni settimanali per gli studenti<ref>Il titolo è un adattamento del succitato.</ref> e non manca di trovare opportunità per insistere sul valore supremo dello studio della Torah e l'unicità del popolo ebraico. Allo stesso tempo, cerca di dimostrare la consonanza delle interpretazioni trasmesse dalle fonti talmudiche con il significato semplice della Torah Scritta e le regole della grammatica ebraica. Non sembra consapevole della filologia scientifica, o di avere interesse per versioni e lingue antiche. Per esempio, sebbene l'antico egizio sia stato decifrato già al suo tempo, non gli sovviene che parole come ''avrekh'' (Gen. {{passo biblico|Genesi|41,13}}) e ''tsofenat pa`ane`aḥ'' (Gen. {{passo biblico|Genesi|41,45}}) possano essere egizie; segue soltanto i commentatori medievali che le rapportano all'ebraico o a presupposte radici aramaiche.
 
Nell'introduzione di ''Ha`amek davar'' su Levitico, considera il ''derashot'' dei rabbini, cioè il modo in cui derivano ''[[w:Halakhah|halakhot]]'' dalla formulazione precisa della Scrittura e che potrebbe apparire di primo acchito arbitrario o filologicamente incerto. Accetta la teoria che essi siano accorgimenti mnemonici; non potremmo derivare ''halakhot'' direttamente dalla Scrittura se non fossimo già in possesso di una tradizione orale riguardo quegli ''halakhot'', ma ora che possediamo la tradizione possiamo vedere che gli ''halakhot'' vengono accennati nella formulazione precisa della Scrittura.
 
Su Deuteronomio {{passo biblico|Deut|6,4}} sostiene che molti versetti furono composti e noti prima della loro inclusione per ispirazione profetica nella Scrittura. Ciò sembra piuttosto come una concessione alla teoria delle fonti, ma l'intenzione è precisamente l'opposto. Midrash dice che le parole "Ascolta, O Israele" furono originariamente indirizzate a Giacobbe dai suoi figli, molto prima che la Torah venisse data tramite Mosè.<ref>''Gen. Rabbah'' 98:3 su Gen. 49:2.</ref> Berlin vuole spiegare che, sebbene il versetto abbia un origine premosaica, divenne Torah solo quando fu sancita al Sinai. È una ''confutazione'' della teoria delle fonti, non una conferma, ma dimostra sensibilità alle domande che venivano chieste oltre i cancelli della yeshivah e venivano senza dubbio trasmesse tramite gli studenti.
 
Nell'introduzione generale di ''Ha`amek davar'', intitolata ''Kidmat ha`emek'', Berlin affronta alcuni problemi significativi. Ad esempio, perché ci si riferisce alla Torah come ''shirah'' "un poema"?<ref>''Kidmat ha`emek'', nota 3. Il riferimento è a Deut. 31:30; TB ''Ned.'' 38''a'' interpreta questo con riferimento all'intera Torah, sebbene il senso semplice è che si riferisce al poema in 32:1-43.</ref> Dice che la poesia ha due caratteristiche. Primo, la sua modalità "naturale" di espressione è non-letterale — colui che lo prende letteralmente travisa l'intenzione dell'autore, dato che il significato "semplice" non è quello letterale. Secondo, oltre a quel "significato semplice" il poeta potrebbe voler trasmettere qualcosa di più e ciò potrebbe portare a costruzioni inusitate o irregolari; per esempio, se una poesia è scritta come [[w:acrostico|acrostico]] questo influenzerà la scelta delle parole da parte dell'autore.
 
Nelle sezioni 4 e 5 ricerca un'analogia con la scienza naturale. Mentre la scienza naturale è assegnata alle nazioni, la scienza mediante cui Israele comprende l'universo è la Torah. Lo scienziato naturale, non comprendendo molto del funzionamento della natura, vede molti eventi come anomalie; man mano che progredisce, apprende che tali eventi rientrano in leggi più profonde. Parimenti, uno che inizia lo studio della Torah trova rapporti che appaiono strani o contraddittori; uno studio maggiormente approfondito rivela la loro coerenza. La scoperta di ulteriori leggi generali mentre le generazioni si susseguono si applica alla scienza della Torah proprio come si applica alla scienza naturale. Una ricerca continua è necessaria per entrambe le discipline; le regole (leggi) sono provvisorie.
 
==Me'ir Simhah Hakohen di Dvinsk (1843-1926)==