Torah per sempre/Gli indipendenti: differenze tra le versioni

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Mecklenburg insiste su una traduzione precisa, che dà frequentemente in tedesco (con caratteri ebraici). Occasionalmente fa riferimento al siriaco, per il quale appare dipenda da Heidenheim.
 
Amos Frisch<ref>Frisch, ""R. Jacob Mechlenburg's Method". Su Mecklenburg si veda Druck, "The Gaon"; E. Breuer, "Between Haskalah and Orthodoxy"; Ben-Menahem, "Two Letters" (in ebr.), elenca edizioni di ''Haketav vehakabalah''.</ref> sostiene che Mecklenburg adottò una posizione speciale, difensiva, in merito ai presunti peccati dei patriarchi, andando oltre l'apologetica tradizionale. Mecklenburg si preoccupa non solo di difendere le reputazioni personali dei patriarchi, che presume siano stati personaggi esemplari; crede che, anche se commisero peccati, la Torah non avrebbe voluto che si sapesse, poiché lo scopo della Torah è di presentare i patriarchi come esempi da emulare. Mecklenburg quindi definde consistentemente il comportamento di patriarchi e matriarche anche quando viene criticato dai rabbini. Un caso in merito, in cui Frisch contrappone l'approccio di Mecklenburg a quello di Samson Raphael Hirsch, è la storia dello stupro di Dinah (Gen. 34). Hirsch condanna inequivocabilmente il comportamento dei figli di Giacobbe nello sterminare gli abitanti di Shechem; mette in bocca a Giacobbe le parole "La nostra reputazione, il nostro nome, il nostro onore, che erano chiari come il cristallo, voi avete imbrattati... E come avete agito ingiustamente, così avete agito malamente."<ref>Traduzione di Isaac Levy di S.R. Hirsch, ''Commentary on Genesis'' on Gen. 34:25, p.523.</ref> Mecklenburg, al contrario e contro il Targum e Rashi, fa riferimento al midrash per abbellire la storia, sostenendo che gli uomini di Shechem si pentirono della loro circoncisione e stavano complottando di uccidere i figli di Giacobbe, i quali agirono allora in autodifesa. In questo caso l'ovvio desiderio di Mecklenburg di difendere la Torah ed i suoi eroi come perfetti, in una certa misura eccede il suo zelo di dimostrare l'unità di Torah Orale e Scritta, poiché (come il tardo midrash che cita) rifiuta la messa in discussione della moralità di Giacobbe e dei suoi figli da parte dei rabbini tradizionali. La verità sembra essere, come Frisch osserva, che "egli credesse pericoloso per i suoi contemporanei interpretare le narrazioni della Torah come se imputassero peccati ai suoi grandi personaggi".<ref>Frisch, "R. Jacob Mecklenburg's Method", 114.</ref>
 
In PARTE II.3 abbiamo citato la critica del filosofo pagano Celso riguardo al modo in cui la Bibbia attribuisce difetti morali ai propri eroi; la stessa critica viene spesso sollevata dai teologi mussulmani sulla base dell'insegnamento islamico comune che un vero profeta non commette mai azioni malvagie. L'opinione ebraica predominante, al contrario, è che Dio comunica tramite esseri umani fallibili.<ref>Per esempio, in TB ''Sot.'' 47''a'', Elisha viene censurato apertamente per il suo duro trattamento dei 42 bambini che lo derisero e per il suo trattamento di Gehazi.</ref> È starno che Mecklenburg in effetti adotti in questo una teologia eterodossa.
 
Mecklenburg spesso cita lo Zohar, col titolo di ''Mekhilta derabi shimon ben yoḥai'', e occasionalmente ne citi sezioni per nome, come il ''Raya mehemna''. Per esempio, in Genesi {{passo biblico|Genesi|15,15}}, quando ad Abramo viene promesso "andrai in pace presso i tuoi padri", Mecklenburg cita entrambe le opere per provare che il padre di Abramo, Terah, e tutta la famiglia, si pentirono, in modo che Abramo potesse letteralmente "andare presso i suoi padri" (in Paradiso). Usa lo Zohar come midrash, per riempire le lacune nella storia o per ottenere una definizione precisa di una parola, ma non, come il Gaon e i cabbalisti lurianici lo usano, per leggere misteri teosofici nel testo biblico.
 
==Samson Raphael Hirsch (1808-1888)==