Guida alle costellazioni/La regione del Centauro/Centauro: differenze tra le versioni

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Tra le '''''nebulose diffuse''''' spicca '''IC 2944''', in direzione di un gruppo di stelle apparentemente dominato dalla stella λ Centauri, dove nelle foto a lunga posa si evidenzia la grande nebulosa di fondo; in realtà questa nebulosa si trova molto più distante da λ Centauri e non è quindi fisicamente legata ad essa. Con un binocolo è ben visibile soprattutto l'ammasso interno, formato da stelle a partire dalla settima magnitudine, con all'interno la variabile LW Centauri. La nube è famosa perché contiene al suo interno dei densi globuli di Bok, in cui è attiva la formazione di nuove stelle; i globuli di Bok visibili in questa nube vengono chiamati col nome di globuli di Thackeray. Si tratta di densi bozzoli di gas e polveri non illuminate che si stagliano sul fondo chiaro costituito dall'idrogeno ionizzato, sul bordo nordoccidentale della nebulosa; i globuli sono raggruppati in uno spazio dal diametro di circa 14 anni luce e furono individuati nel 1950. L'origine di questi globuli probabilmente è connessa alla presenza di un'antica nube molecolare molto densa, che col tempo è stata erosa dalla radiazione ultravioletta delle stelle più brillanti e calde della regione, similmente a come avviene nei globuli cometari attorno alla Nebulosa di Gum; attualmente i globuli di Thackeray sono soggetti a forze dinamiche violente che li modellano e li disgregano continuamente. La loro vita media si pensa che sia molto breve. Il complesso nebuloso di cui IC 2944 fa parte si estende per circa un grado di volta celeste, comprendendo anche le vicine nebulose Gum 39 e Gum 41, situate alla medesima distanza, e una grande nube molecolare situata poco più ad ovest, con una massa pari a circa 710.000 masse solari. La regione galattica in cui giace IC 2944 è particolarmente ricca e complessa: comprende infatti quattro grandi associazioni OB, la più occidentale delle quali è Carina OB1, nota per essere l'associazione fisicamente legata alla grande Nebulosa della Carena, mentre centrata su IC 2944 vi è l’associazione Crux OB1; quest’ultima conta una trentina di componenti stellari di grande massa; di queste, una quindicina sono stelle di classe O, in prevalenza sulla sequenza principale, e una decina sono di classe B, in prevalenza giganti e supergiganti. Si aggiungono infine alcune stelle massicce di classi diverse, come una supergigante gialla, una bianca e alcune supergiganti rosse di classe M.
 
Dalla parte opposta rispetto alla Nebulosa Sacco di Carbone, visibile a sudest della Croce del Sud, si estende la grande nebulosa '''Ced 122''', un oggetto poco noto e osservato ma che può essere individuato parzialmente anche attraverso un grande binocolo, se la notte è perfettamente buia. Così come la precedente nebulosa (IC 2944), anche questa giace sul Braccio del Sagittario, un braccio di spirale più interno rispetto al nostro. La sua stella principale sembra apparentemente la gigante gialla m Centauri (da cui il nome improprio di “Nebulosa di m Centauri”); tuttavia, questa stella si trova ad appena 257 anni luce dal sistema solare ed è pertanto completamente slegata dalla nebulosa, la cui posizione, secondo le misurazioni, sarebbe come visto all'interno del Braccio del Sagittario a una distanza di almeno 5700 anni luce. La stella responsabile della ionizzazione dei gas della nube sarebbe, secondo alcuni studi, la stella blu HD 116796, assieme ad altre due stelle di classe spettrale B situate nelle vicinanze. La regione galattica in cui viene a trovarsi Ced 122 è la medesima della nube RCW 75 e dell'associazione Centaurus OB1, unadella brillante ed estesa associazione OBCentaurus OB1, entrambe poste alla distanza media di 6500 anni luce dal sistema solare.
 
Nella parte settentrionale del Centauro si trova la isolata '''NGC 5367''', una piccola nebulosa a riflessione illuminata da un gruppetto di stelle molto giovani e azzurre e immersa in un bozzolo nebuloso più esteso e non illuminato; nonostante sia poco nota, è stata individuata già nel 1834 ad opera di John Herschel e può essere fotografata con facilità grazie alla sua luminosità. Si ritiene che queste stelle si siano originate dalla pressione indotta sui gas dall’esplosione di una supernova avvenuta 10-20 milioni di anni fa.