Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-bombardieri: differenze tra le versioni

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Tuttavia, da questo fallimento germogliarono sviluppi comunque interessanti, anche se difficili da valutare, perché si era abbandonato 'l'effetto specchio'. Si può dire che gli americani ebbero successo con il B-58 e poi con l'FB-111, ma nessuno dei due tipi era totalmente raffrontabile con quanto stavano sviluppando i sovietici, né tecnicamente, né in termini di capacità operative. Il Tu-98 aprì la strada a due diverse tipologie di aerei: il Tu-102 del '57, un enorme caccia lungo 27 metri, e come tale ritenuto un bombardiere, quando in realtà si sviluppò piuttosto quale intercettore strategico, culminando poi con il Tu-128. Dall'altro lato, il Tu-105 diede origine al Tu-22 da bombardamento supersonico. Presto tuttavia ci si avvide che il nuovo aereo non possedeva l'autonomia (e anche la velocità) sufficienti, e così ci si interessò ad una soluzione che stava cominciando a prendere piede in Occidente: l'ala a geometria variabile in volo. Stavano nascendo quindi i presupposti per il rimpiazzo del 'Blinder', con un velivolo che tuttavia, non era poi così diverso, almeno inizialmente.
 
Lo sviluppo di questo aereo iniziò nel 1964, quando l'ingegner D. Markov ebbe l'incarico di avviare la progettazione preliminare di un sostituto del bombardiere medio supersonico Tupolev Tu-22 ''Blinder'', che non era risultato soddisfacente per autonomia e anche per velocità. Il nuovo aereo avrebbe dovuto essere caratterizzato da prestazioni decisamente più elevate, per ottenere le quali era previsto il ricorso ad ali a geometria variabievariabile e motori più potenti. Tuttavia, il progetto preliminare del nuovo velivolo (noto con la sigla interna di 106) non possedeva le caratteristiche richieste, e quindi, l'OKB Tupolev fu costretto a rivederlo. Il risultato fu il Progetto 125: il nuovo aereo avrebbe dovuto montare motori VK-6, in grado di spingerlo alla velocità di 2.500 km/h e con un'autonomia nell'ordine dei 4.500 km. Per raggiungere prestazioni simili, era previsto il ricorso, per la costruzione, di leghe di titanio.
 
Il progetto 125 fu effettivamente esaminato dagli esperti del governo sovietico, ma gli fu preferito il Sukhoi T-4, dalle prestazioni decisamente più elevate. La Tupolev, tuttavia, decise di realizzare una propria risposta al modello Sukhoi, ed iniziò a lavorare al Progetto 145: questo, in pratica, era un'ampia riprogettazione del precedente Tu-22 Blinder. Questo progetto venne autorizzato dal governo nel 1967, dopo che si decise di interrompere il programma relativo al T-4. I requisiti che la nuova macchina avrebbe dovuto soddisfare erano una velocità di 2.300 km/h ed un'autonomia di 7.000 km senza rifornimento in volo. Il prototipo volò per la prima volta il 30 agosto 1969. Secondo Bill Gunston, fino a 14 Tu-22 originari vennero modificati a questo standard, definito Tu-22M0, seguiti poi da 12 di preserie Tu-22M1.