Torah per sempre/Difensori della Fede: differenze tra le versioni

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==''Conclusione''==
Nei secoli diciassettesimo e diciottesimo un nuovo senso di libertà intellettuale emerse nell'Europa cristiana, sebbene in circoli ristretti, non cattolici. Anche se Newton era certmente sincero nel credere di stare "recuperando la saggezza antica", pochi degli scienziati che lo seguivano si facevano tali illusioni. I filosofi a partire da [[w:Cartesio|Descartes]], anche quando giustificavano le proprie conclusioni in accordo con l'insegnamento della chiesa, furono apertamente innovativi, pronti e persino ansiosi di prendere le distanze dall'"oscurantismo" medievale.
 
Quanto gli ebrei fossero influenzati e/o partecipassero in tali sviluppi, è stato trattato in studi eccellenti da parte di [[:en:w:David B. Ruderman|David Ruderman]] e altri;<ref>Rudeman, ''Jewish Thought and Scientific Discovery''.</ref> nessuno può più affermare che gli ebrei europei nel loro complesso fossero "isolati nel ghetto" all'inizio della modernità. Entro la metà del XVIII secolo tutto era pronto per uno scontro su vasta scala tra tradizione ebraica e modernità. Nei seguenti capitoli vedremo come emersero le linee principali di risposta, come il concetto di "Torah rivelata" fu reinterpretato e come il commentario biblico funse da veicolo per articolare le reazioni al conflitto.
 
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== Note ==