Torah per sempre/Contraddizioni, problemi morali, errori: differenze tra le versioni

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Nonostante ciò, Maimonide scrisse una franca lettera ai rabbini di Marsiglia denunciando l'astrologia come pseudoscienza; affermava che egli avesse svolto test empirici su svariate teorie astrologiche e che l'astrlogia era un'assurdità.<ref>Maimonide, ''Igerot harambam'', ii, pp. 478-90. Shailat (p. 466) nota che la lettera era scritta in ebraico poiché i rabbini della Provenza non conoscevano l'arabo e è datata 11 Tsrei nell'anno seleucida che equivale a AM 4955 (1194/5) o 4956 (1195/6).</ref> Nel suo ''[[Guida maimonidea/Mishneh Torah|Mishneh Torah]]'', Maimonide formula un rifiuto più generico delle pseudoscienze:
{{q|E tutte queste materie [cioè, astrologia, necromanzia, ecc.] sono falsità e inganni, mediante cui i sacerdoti idolatri in tempi antichi fuorviavano le genti delle nazioni affinché li seguissero. Non è appropriato che [il popolo di] Israele, che è saggio e istruito, debba essere attratto da tali assurdità o considerare la possibilità che ce ne sia un qualche beneficio; come è detto "Sicuramente non c’è magia contro Giacobbe, né divinazione contro Israele" (Numeri 23:23) e "Quelle nazioni, che tu spodesterai, danno ascolto agli astrologi e agli indovini. A te, invece, il Signore, il tuo Dio, non lo permette" (Deuteronomio 18:14). Chiunque creda in tali cose, o cose simili, e pensa che siano vere, sebbene la Torah le proibisca, è uno stolto, un ignorante, e nella categoria delle donne e dei bambini la cui comprensione è imperfetta. Ma le persone sagge, di buon intelletto, sanno mediante prove convincenti che tutte queste cose che la Torah proibì, non sono saggezza, ma sciocchezze che attraggono gli ignoranti e a causa delle quali abbandonano tutti i sentieri della verità; ecco perché la Torah afferma, nel proibire questa assurdità, "Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio" (Deuteronomio 18:13).<ref>Maimonide, ''[[La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah|Mishneh Torah]]'', "Hilkhot avidah zarah" 11:16, mia traduz. Il Rambam sostiene a lungo il caso contro l'astrologia nella ''Lettera alla Congregazione di Marsiglia'', sottolineando che l'astrologia non era una scienza greca, ma parte della religione dei Caldei, Egizi e Canaaniti; si veda Maimonide ''Lettere di Maimonide'' (in ingl. ''Letters of Maimonides'', trad. Leon D. Stitskin, 113-29).</ref>}}
Gli ebrei che precedettero Maimonide nel suo rifiuto dell'astrologia, inclusero [[w:Bahya ibn Paquda|Bahya ibn Paquda]] (XI sec.)<ref>Langermann, "Maimonides' Repudiation of Astrology", esamina i paralleli precedenti eed quellii paralleli cristiani ed islamici. Vedi anche A. Marx, "Correspondence between the Rabbis".</ref> e, a malavoglia, [[w:Yehuda Ha-Levi|Judah Halevi]] (ca.1075-1141),<ref>In ''Kuzari'' 4:9 Halevi rigetta l'astrologia dato che non dà risultati attendibili e non è una scienza rivelata.</ref> ma tale veduta illuminata convinse pochi studiosi a quel tempo e non ebbe praticamente nessun impatto sulla credenza popolare. Persino nel diciottesimo secolo il Gaon di Vilna criticò aspramente Maimonide per aver negato l'esistenza dei demoni;<ref>Elijah di Vilna, ''Be`ur hagra'', nr. 13 su ''Shulḥan arukh'', "Yoreh de`ah" 179.</ref> Anche oggi capi ortodossi reazionari approvano tale credenze, inclusa l'astrologia, in base al fatto che erano accettate dai rabbini del Talmud.
 
==''Conclusione''==
In questo capitolo abbiamo visto come la Bibbia fosse soggetta a critiche, sia benigne che ostili, nel mondo antico e come tali critiche influenzarono l'espressione dell'ebraismo. Le reazioni maggiori dei rabbini contro le critiche furono lo sviluppo dell'"ermeneutica riconciliatrice" ed il concetto della Torah Orale. Tali reazioni generarono ulteriori critiche e ulteriori problemi vennero creati nel corso dei secoli dal progresso della scienza e dal cambiamento delle prospettive morali. Dispute interne, come quelle dei maimonidei e degli anti-maimonidei, rappresentano approcci differenti alla risoluzione del conflitto; i primi erano disposti ad accettare prove esterne e abbandonare gli elementi non-halakhici del Talmud, mentre per i secondi la precedenza veniva data all'autorità dei rabbini in tutte le materie, se necessario confutando l'evidenza esterna o interpretando i rabbini in termini mistici.
 
I problemi sollevati in questo capitolo sono alquanto seri, ma il peggio doveva ancora arrivare nel primo periodo moderno. Ora passiamo alla [[w:Metodo storico-critico|critica storica]] della [[w:Esegesi biblica|Bibbia]], che minacciava di ribaltare le fondamenta sia dell'ebraismo che del cristianesimo.
 
 
 
 
 
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