Torah per sempre/Contraddizioni, problemi morali, errori: differenze tra le versioni

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==Inesattezza scientifica==
L'inesattezza scientifica inizia col resoconto della terra piatta di Genesi, già fuori moda nella Grecia antica; Aristotele, basandosi su opere ancora precedenti, espose tre prove che la terra era una sfera.<ref>Aristotele, ''De caelo'' 2.13, pp. 297''b''-298''a''.</ref> [[w:Claudio Tolomeo|Tolomeo]] (90-168), la cui cosmologia dominò il Medioevo, sostenne che la terra sferica era circondata da sfere invisibili che sorreggevano il sole, la luna, i pianeti e le stelle.
 
I primi rabbini sono vaghi circa queste materie. La Mishnah decreta che una statua umana con una palla in mano deve essere considerata un idolo,<ref>Mishnah ''AZ'' 3:1.</ref> mentre il TG commenta:
{{q|"Una palla", poiché il mondo è fatto come una palla. Rabbi Jonah disse: Quando Alessandro di Macedonia volle ascendere, egli salì e salì, fintanto che vide il mondo come una palla ed il mare come un piatto; ecco perché lo scolpirono con una palla in mano. Raffigurarlo poi con un piatto in mano? Egli regnò soltanto sulla terra, ma il Santo, che Egli sia benedetto, regna sul mare e sulla terra ferma.<ref>TG ''AZ'' 3:1 (42''c''). Il passo è citato in ''Num. Rabbah'' 13:14. Per un'interpretazione di questo passo si veda Solomon, "Judaism and Natural Science".</ref>}}
Alcuni pensano che ciò significhi che Rabbi Jonah riconobbe che il mondo era una sfera, sebbene una lettura semplice indichi che egli pensava solo alla terra ferma come sfera, in parte sommersa in un oceano piatto. Un dibattito citato a nome dei due rabbini del secondo secolo, Eliezer e Joshua, se la terra fosse stata creata cominciando dal centro o dai margini, molto chiaramente presume una terra piatta,<ref>TB ''Yoma'' 54''b''.</ref> come in altri passi talmudici.<ref>Specialmente TB ''Pes.'' 94''a'' e ''Ḥag.'' 12''b''-13''a''.</ref>
 
Altri rabbini avevano opinioni divergenti. A partire dalla chiusura del Talmud, i rabbini hanno interpretato Genesi {{passo biblico|Genesi|1}} in base all'astronomia tolemaica, poi in quella [[w:Niccolò Copernico|copernicana]], infine più recentemente in termini di cosmologia del "[[w:Big Bang|Big Bang]]". Alcuni hanno disdegnato il tentativo di armonizzare la Scrittura con la scienza e si sono concentrati invece sulle ipotesi di dottrine mistiche nel testo di Genesi; questo è ironico, poiché, nel contesto del mondo antico, Genesi 1 è probabilmente tanto demitologizzante quanto sia possibile esserlo, dato che volutamente omette e in effetti nega l'esistenza di tutto all'infuori di Dio e del mondo "naturale". L'interpretazione di Genesi nel corso delle epoche è caratterizzata da un autoinganno senza precedenti; tutto quello che si può dire è che le circonvoluzioni degli interpreti indicano come costoro siano consapevoli delle serie discrepanze tra testo e realtà.
 
Numerosi errori scientifici appaiono nei testi rabbinici classici.<ref>Cfr. Lieberman, ''Hellenism in Jewish Palestine'', 180-193, che si basa sull'opera di Lewysohn, Preuss e Löw (vedi [[Torah per sempre/Bibliografia|Bibliografia]]).</ref> Qui appresso ne riporto una scelta.
 
Da dove proviene la pioggia? Rabbi Eliezer affermò correttamente che si generava dal vapore alzatosi dall'oceano; Rabbi Joshua ribattè vigorosamente che veniva mandata giù dal paradiso e che, sebbene la Scrittura dichiarasse "dalla terra saliva un vapore" (Genesi {{passo biblico|Genesi|2,6}}), le nubi che davano origine a tale vapore erano soltanto un ricettacolo di pioggia dall'alto.<ref>TB ''Ta`an.'' 9''b''</ref> Un insegnante anonimo afferma: "Esiste un cubicolo nel cielo dal quale proviene la pioggia."<ref>TB ''Ta`an.'' 8''b''.</ref>
 
Shmuel, ''[[w:Amoraim|amora]]'' babilonese del terzo secolo, affermava di possedere una vasta conoscenza di medicina e astronomia. Aveva una reputazione di preparare unguenti per gli occhi,<ref>TB ''Shab.'' 108''b''.</ref> inoltre asseriva di avere rimedi per tutte le cattive abitudini del mangiare eccetto tre.<ref>TB ''BM'' 113''b''. Svariati autori hanno scritto che Shmuel dichiarasse di avere rimedi per tutte le ''maladies'' eccetto tre; se ne può dedurre che costoro ignorassero il contesto di tale affermazione.</ref> Si vantava dicendo: "I sentieri del cielo sono a me familiari tanto quanto le strade di Nehardea",<ref>TB ''Ber.'' 58''b''.</ref> ma siccome non lasciò ai posteri nessuna farmacopea, nessun atlante stellare, né una mappa di Nehardea, è impossibile valutare tali affermazioni. Il calcolo da parte di Shmuel del ''tekufah'' – il periodo medio tra soltizio ed equinozio, o precisamente un quarto dell'anno solare – è di 91 giorni e 7 ore.<ref>TB ''Eruv.'' 56''a''. L'attribuzione a Shmuel è dubbia.</ref> Ciò coincide con la lunghezza dell'[[w:Anno giuliano|anno giuliano]] ed è inesatto; pertanto le festività ebraiche ora avvengono durante l'anno in media quasi due settimane dopo quello che richiede il loro rapporto con le stagioni. Una cifra più accurata, quella di 91 giorni 7 ore 28 minuti 51,34 secondi, viene attribuita a studiosi ebrei dal decimo secolo in poi partendo dal contemporaneo di Shmuel, Adda bar Ahava; tale valore è vicino a quello dato da [[w:Ipparco di Nicea|Ipparco]] nel secondo secolo p.e.v., ma non è citato nel Talmud e il nesso con Adda bar Ahava è spurio.<ref>W.H. Feldman, ''Rabbinic Mathematics and Astronomy'', 74-6. Maimonide, ''Mishneh Torah'', "Hilkhot kidush haḥodesh" 9 e 10, spiega entrambi i calcoli del ''tekufah''. L'attribuzione della cifra più accurata a Adda bar Ahava potrebbe essere un tentativo di affermare un origine ebraica al calcolo di Ippocrate. Sui calcoli calendari si veda anche E. Frank, ''Talmudic and Rabbinical Chronology'' e S. Stern, ''Calendar and Community''.</ref>
 
==Fantasia, arbitrarietà, superstizione==