Torah per sempre/Contraddizioni, problemi morali, errori: differenze tra le versioni

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==L'Ermeneutica riconciliatrice==
Le contraddizioni apparenti della Scrittura sono state spesso bene accolte dai rabbini, come opportunità per dimostrare la potenza dell'[[w:Ermeneutica talmudica|ermeneutica]]; non le considerano una sfida alla fede. In questo senso, Rabbi [[:en:w:Menasseh Ben Israel|Manasseh ben Israel]] (1604-57) compilò un libro in cui, capitolo per capitolo, riconciliava contraddizioni in tutta la Bibbia, incluse le due succitate.<ref>Manasseh ben Israel, ''The Conciliator''. La contraddizione Ezechiele/Levitico è esaminata alla "Ezekiel Question 12", pp. 221-3 di Parte 2; la contraddizione sulla povertà è "Question 178", pp. 283-84 di Parte 1.</ref>
 
Fino a un certo punto questo è perfettamente ragionevole. Poiché il linguaggio non ti permette di dire tutto simultaneamente, né di definire precisamente tutte le condizioni incluse in un'affermazione o in una legge, è più che probabile che un qualsiasi brano di scrittura, specialmente di legislazione, necessiti interpretazione per appianare contraddizioni apparenti, errori, omissioni e ripetizioni superflue.
 
Se, per esempio, [[w:Deuteronomio|Deuteronomio]] {{passo biblico|Deuteronomio|15,19}} dice che tu dovrai dedicare (consacrare) a Dio ogni primogenito maschio che ti nascerà nel tuo bestiame, mentre [[w:Levitico|Levitico]] {{passo biblico|Levitico|27,26}} dice il contrario, pare ragionevole sostenere, come infatti fa il midrash halakhico,<ref>''Sifra'', "Beḥukotai" 29''a''; ''Sifrei devarim'', "Re`eh", nr. 124; TB ''Arakh.'' 29''a''.</ref> che due tipi di "consacrazione" sono impliciti: lo stato dell'animale primogenito non può cambiare, cioè l'animale non può essere dedicato come sacrificio sull'altare, ma il suo ''valore'' può essere dedicato al tesoro del Tempio. Presupponendo che la Sacra Scrittura sia consistente, questo è un'interpretazione perfettamente ragionevole, in armonia col significato semplice di entrambi i testi. Un critico moderno potrebbe mettere in discussione l'assunto secondo cui le leggi in Deuteronomio devono essere coerenti con quelle di Levitico, dato che derivano da fonti differenti, ma ciò sarebbe contrario all'opinione tradizionale della Torah come unità perfetta riflettente l'unità dell'Uno che la diede.
 
A volte le cose diventano più complicate. Per esempio, un versetto dice: "Per sette giorni voi mangerete azzimi" (Esodo {{passo biblico|Esodo|12,15}}) e un altro dice: "Per sei giorni mangerai azzimi" (Deut. {{passo biblico|Deuteronomio|16,8}}). Applicando uno dei Tredici Principi attribuiti a Rabbi Ishmael deduciamo che proprio come è facoltativo mangiare pane azzimo nel settimo giorno (quello "omesso" nel secondo versetto), così è facoltativo durante il settimo; è obbligatorio mangiare azzimi solo durante la prima notte di [[w:Pesach|Pesach]], poiché così è specificato in un altro versetto (Esodo {{passo biblico|Esodo|22,18}}).<ref>''Mekhilta'' su Esodo 12:18; ''Pes.'' 120''a''. I Tredici Principi sono discussi precedentemente, a [[Torah_per_sempre/Due Torah? Scritture e rabbini#Regole di interpretazione|PARTE I.2:4]].</ref>
 
Tutto ciò potrebbe generare confusione, ma ha una qualche relazione con il contesto. Più preoccupante per lettori antichi e moderni è la tendenza a degenerare in una sorta di meccanica verbale che ignora il contesto. Questo accade più chiaramente quando un testo richiama la tecnica di ''im eino inyan'' "se non può essere applicato a...". Questa tecnica si basa sull'assunto discutibile dell'[[w:Esegesi rabbinica|esegesi rabbinica]], cioè sull'ipotesi che nessuna parola della Scrittura sia superflua. Il rispettivo corollario è che, se qualche cosa ''è'' affermata, in apparenza non necessaria, e non apporta niente di nuovo nel proprio contesto, deve essere applicata ad un altro contesto; il Talmud babilonese (TB) per due volte parla di ''eruv parashiyot'', "miscelazione di sezioni", sebbene il perché la Torah debba miscelare argomenti estranei non venga spiegato.<ref>''BK'' 107''a'' (cfr. Tosafot), ''San.'' 2''b''.</ref>
 
==Interpretare l'Aggadah==