Torah per sempre/La Torah originale: differenze tra le versioni

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==''Conclusione''==
L'evidenza dell'imperfezione del testo masoretico è inequivocabile e notevolmente rafforzata negli ultimi due secoli. Il testo masoretico standard, nella misura in cui uno standard esista, non può essere considerato come testo "originale" della Bibbia, anche se siamo disposti a concedere validità a tale concetto. Non ci sono manoscritti contemporanei di uno qualsiasi dei libri biblici e, nella maggioranza dei casi, nessuno di essi per molti secoli dopo che il libro fu composto. Quando i manoscritti appaiono, tradizioni scribali conflittuali si sono già affermate.
 
I tentativi di diniego, asserzioni insostenibili che una minuscola selezione di letture varianti fosse "dettata al Sinai", assurde affermazioni cabalistiche su "letture in cielo" alternative, sono disoneste e esacerbano solo il problema. Bisogna accettare il fatto che il dogma tradizionale di un testo letteralmente rivelato e perfettamente trasmesso non indifendibile alla luce dell'evidenza; il testo ricevuto è il risultato alquanto arbitrario di un lungo processo di redazione.
 
Questo è un processo perfettamente normale di formazione di un qualsiasi testo antico,<ref>Vedi per esempio il resoconto del fissaggio testuale dell'Epopea Sumera/Babilonese di [[w:Gilgameš|Gilgameš]] in Tigay, ''Empirical Models for Biblical Criticism''.</ref> ma quanto è importante per la teologia ebraica accettare che anche la Bibbia si sia formata in questo modo?
 
Dal lato positivo, è chiaro che la Bibbia, in gran parte della forma che conosciamo, è esistita per almeno 2000 anni. I manoscritti di alcuni libri, specialmente i cinque incorporati nel rotolo della Torah, esibiscono poche variazioni n ella sostanza, per quanto varino nell'ortografia. Le discrepanze non sono così radicali come sostengono alcuni mussulmani né tendenziose come veniva affermato una volta dai cristiani.
 
In ogni caso, per il teologo il fatto importante è la ricezione, piuttosto che la prima storia letteraria dei libri; per gli ebrei, ciò significa che una teologia deve essere costruita sul modo che i rabbini leggono i testi considerati sacri, piuttosto che sull ricostruzione dei "testi originali".
 
L'halakhista si preoccupa perché il suo è un problema pratico: come implementare una regola che insiste sulla trascrizione "perfetta" del testo. A scopi pratici, non c'è ragione di negare all'halakhista l'indulgenza di operare sulla base di un mito, cioè che quello che è stato accettato come testo della Torah è il testo della Torah di "Mosè sul Sinai". Dopo tutto, sarebbe fonte di confusione se alla gente fosse permesso di apporre variazioni a piacimento, anche sulla base di prove manoscritte.
 
Tuttavia, a scopi teologici generici la differenza tra ''plene'' e difettivo non è significativa; Dio continua a sedere sul suo trono e dobbiamo essere buoni col nostro prossimo.
 
Detto ciò, persino le più sorprendenti variazioni testuali sono alquanto meno preoccupanti per il teologo di quanto non lo siano le contraddizioni e gli altri problemi che affronteremo nel prossimo capitolo.
 
== Note ==