Torah per sempre/La Torah originale: differenze tra le versioni

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I rabbini dibatterono se avessero precedenza ''yesh em lamikra'' oppure ''yesh em lamasoret'',<ref>TB ''San.'' 4''a''. Vedi anche ''Zev.'' 37''b''.</ref> cioè il modo tradizionale di lettura ad alta voce (''mikra'') o il testo consonantico scritto (''masoret''). Se, per esempio, una parola letta come plurale fosse scritta difettosamente, i rabbini l'avrebbero interpretata come plurale dal punto di vista della ''mikra'' (lettura) ma al singolare dal punto di vista del ''masoret'' (testo scritto) e ne avrebbero tratto quelle che loro credevano fossero conclusioni adeguate.
 
Tra il 500 ed il 700 e.v. studiosi nella Palestina meridionale, a Tiberiade (Galilea) ed in Babilonia escogitarono dei sistemi vocali onde conservare i modi tradizionali di leggere la forma scritta. La vocalizzazione ebraica standard deriva dal [[w:Ebraico tiberiense|sistema tiberiense]], sebbene gli ebrei yemeniti mantenessero il sistema babilonese; i manoscritti di entrambi i sistemi come anche quello della Palestina meridionale sono stati recuperati. Le differenze tra i sistemi non sono soltanto grafiche, ma riflettono una fonologia differente. Nessun sistema offre una pronuncia che si accordi consistentemente con le prime traslitterazioni, come la pronuncia dei nomi sulla Septuaginta, oppure con le traslitterazioni del testo nella ''[[w:Exapla|Hexapla]]'', un'opera dello studioso cristiano [[w:Origene|Origene]] (185-254), che incorpora col testo ebraico una traslitterazione greca e alcune traslitterazionitraduzioni.
 
Che rapporto c'era tra il movimento caraita e lo sviluppo della Masorah? I Caraiti respingevano l'interpretazione e la legge rabbinche come fabbricazione umana e quindi un'aggiunta alla Scrittura ingiustificata e non autorevole; tale posizione si accorda bene con quella scritturale dei Masoreti e l'attrazione del Caraismo potrebbe essere stato rinforzato da ciò. I trattati caraiti che proponevano nuove prospettive di esegesi scritturale certamente stimolarono un rinnovato studio della Bibbia e della lingua ebraica tra i Rabbaniti dal decimo secolo in poi.<ref>Si veda PARTE II.1 nota 62.</ref>
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Esistevano altri fattori. La costituzione di un testo biblico accurato era necessaria per confutare l'appropriazione cristiana della Scrittura, per controbattere le accuse cristiane e (dal settimo secolo) quelle mussulmane sulla corruzione del testo e come fondamento per l'esegesi rabbinica. Inoltre, il principio caraita di ''sola scriptura'' ("solo con la scrittura") era in accordo con una controtradizione che si estendeva nel passato fino ai Sadducei del Secondo Tempio.
 
In [[Torah per sempre/Maimonide: la posizione "classica"|PARTE I.5]] abbiamo citato l'ammirazione di Maimonide per l'accuratezza e spaziatura del [[w:Codice di Aleppo|Codice di Aleppo]]. Tale codice, completato dal masoreta Aaron ben Asher verso il 925 e.v., era scritto in un sistema tiberiense lievemente modificato. In qualche modo dal Cairo, dove Maimonide lo vide, raggiunse Aleppo, in Siria, dove venne conservato con cura dalla comunità ebraica per molti secoli — forse conservato con troppa cura, poiché la comunità permise la fotografia di una sola pagina, e delle 380 paginipagine originali solo 294 ne rimangono. Queste pagine sfuggirono alla folla in tumulto che appiccò fuoco alla Sinagoga di Aleppo nel 1948 e sono attualmente al sicuro a Gerusalemme nella biblioteca dell'Istituto Ben-Zvi.<ref>Facsimile in Goshen-Gottstein, ''The Aleppo Codex''. Per un'accurata storia del percorso avventuroso fatto da tale codice, si veda Matti Friedman, ''The Aleppo Codex'', Algonquin Books, 2013.</ref>
 
Il Codice di Aleppo contiene sia la ''masora parva'', o Masorah minore (ebraico: ''masorah ketanah'') sia la ''masora magna'', o Masorah maggiore (ebraico: ''masorah gedolah''). La prima consiste di note per una lettura e scrittura corrette del testo ed è scritta nei margini a lato, contigua al testo cui fa riferimento; l'altra consiste di note più lunghe scritte nei margini superiori o inferiori.
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In parte grazie al supporto di Maimonide, il Codice di Aleppo divenne la base del testo masoretico standard,<ref>Si veda il citato capitolo su Maimonide, PARTE I.5.</ref> sebbene i rotoli odierni della Torah si scostino dal codice in casi minori.<ref>Tov, ''Textual Criticism'', cap. I, che fornisce esempi.</ref>
 
Fu in questo periodo di attività masoretica che apparvero compilazioni come quella anonima ''Okhalah ve`okhlah''. Questo trattato comprende circa 400 liste di casi come paia di frasi speciali una delle quali inizia con ''el'' e una con ''al'' (lista 2); parole speciali che terminano in ''vav'' (lista 33); paia di parole con la finale ''heh'' una delle quali è egnatasegnata con ''mapik'' (punto interno) mentre l'altra non lo è (lista 44).<ref>Yeivin, ''Introduction to the Tiberian Masorah'', 128-9.</ref>
 
Un'altra opera composta per assistere nella registrazione accurata e nella riproduzione del testo biblico fu quella in arabo di Mishael ben Uzziel ''Kitāb al-Khilaf'' ("Libro delle Differenze"), un trattato sulle differenze tra le scuole masoretiche di Ben Asher e Ben Naftali.