Guida alle costellazioni/Introduzione: differenze tra le versioni

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Chiude l’opera un glossario completo con decine di termini e locuzioni utilizzate nel testo di tutta l’opera e riportati in ordine alfabetico, una serie di tabelle e infine una breve panoramica della strumentazione che può aiutare nella scelta di un telescopio.
 
 
 
 
 
 
{{quote|'''Nessuno strumento,<br />per quanto grande sia il suo diametro,<br />ha il valore di un cielo buio.'''}}
 
 
Questa massima va sempre tenuta in debito conto: requisito essenziale per sfruttare questa guida al massimo è un cielo il più possibile buio, senza Luna e lontano da fonti d’inquinamento luminoso. Il grado di difficoltà per l’osservazione degli oggetti descritti in questa guida si basa su un cielo buio e in condizioni di limpidezza ottimali.
 
 
'''''I colori del cielo visti al telescopio'''''
 
Un’altra cosa da tenere bene a mente quando si osserva il cielo è la fondamentale differenza fra ciò che si vede al telescopio e ciò che si vede nelle fotografie.
 
Mentre le stelle e gli ammassi stellari appaiono al telescopio sostanzialmente simili a come si vedono nelle foto astronomiche, per le nebulose e per le galassie il discorso è profondamente diverso.
 
La luminosità superficiale della quasi totalità delle nebulose è talmente bassa che i colori in visuale non sono assolutamente visibili, per cui questi oggetti appariranno con delle tonalità di grigio. In alcuni casi, come la grande nebulosa M42 in Orione, potrà sembrare di vedere un vago contrasto di colori: in realtà si tratta di un contrasto dato fra il grigio acromatico (corrispondente a quelle parti che nelle foto si vedono rosse) e il grigio cromatico azzurro (che nelle foto appare marcatamente blu-violaceo). Nelle nebulose planetarie è invece più facile scorgere in alcuni casi un colore più chiaramente bluastro, talvolta rafforzato dalla presenza del grigio acromatico che fa da contrasto (come nella Nebulosa Anello - M57).
 
Le galassie appaiono quasi sempre come delle macchie più o meno allungate e comunque sempre sfocate, spesso senza alcun cenno di strutture a spirale se non in pochi casi, per cui all’apparenza potrebbero dare meno soddisfazione, specialmente se si hanno in mente le immagini del Telescopio Hubble: ma appunto si tratta di foto (quindi dalla resa diversa dall’osservazione visuale) fatte attraverso un grande telescopio, per giunta collocato in orbita. Una volta imparato come osservare le galassie e cosa ci si può aspettare, la loro osservazione può diventare col tempo particolarmente soddisfacente, perché permette di stabilire un contatto diretto fra il proprio occhio e la luce di stelle distanti decine o centinaia di milioni di anni luce, cosa impossibile con una semplice fotografia.
 
[[Categoria:Guida alle costellazioni|Introduzione]]