Platone: istruzioni per il mondo delle idee/Simposio: differenze tra le versioni
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Socrate, l'ultimo convitato a dover parlare, concorda con Agatone sul fatto che bisogna prima delineare chi è Eros, poi le sue opere e afferma di voler dire la verità intorno ad Amore. Così riferisce ciò che Diotima (sacerdotessa di Mantinea) gli ha rivelato.
Eros è sempre amore di qualcosa, proprio come una madre o un padre sono sempre madre e padre di qualcuno, e non lo possiede proprio perché lo desidera, infatti un uomo sano non desidera essere sano e un uomo ricco non desidera essere ricco
Eros è un demone, infatti tutti gli dèi sono felici e belli e coloro che sono felici lo sono perché posseggono bontà e bellezza, che è proprio ciò che Eros esidera
Questo demone ha un grande potere:
"Di far capire agli dèi e di trasmettere loro quel che viene dagli uomini e agli uomini quel che viene dagli dèi, di quelli invocazioni e sacrifci, di questi i comandi e i compensi per i sacrifici".
Eros è figlio di Poros (abbondanza) e Penia (povertà): quando nacque Afrodite gli dèi fecero un banchetto a cui parteciò anche Poros, mentre Penia se ne stava sulla porta a mendicare. Dopo il pranzo Poros si addormentò nel giardino di Zeus, così Penia, "tramando per la sua indigenza di concepire un figlio da Poros, si stese accanto a lui e rimase incinta di Amore" ed è per questo che Eros è seguace e servitore di Afrodite.
Eros è filosofo
"Anche di tutto questo è causa la sua nascita, perché il padre è sapiente e ricco di risorse, la madre invece non è sapiente e si trova sempre in ristrettezze."
Eros è desideio di avere sempre presso di sé il bene e gli uomini vogliono possedere il bene perché esso porta alla felicità. Eros è per questo anche tendenza all’immortalità attraverso la gravidanza e la generazione perché "la generazione per il mortale è ciò che è sempre eterno ed immortale".
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