Dati utili per wargamers/Armi sovietiche 1: differenze tra le versioni

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I missili contraerei più grandi hanno pure giudizi altamente controversi. Per iniziare, gli SA-2 hanno cambiato l'era della guerra aerea con il famoso abbattimento dell'U-2 di Francis Gary Powers sul territorio sovietico. Era il 1960 e da allora si cominciò seriamente a pensare di abbandonare le tradizionali missioni ad alta quota per concentrarsi su quelle a bassa. I Vickers Valiant, bombardieri medi inglesi ne furono vittime indirette: essi vennero rottamati a seguito della scoperta di debolezze strutturali dovute al volo veloce a bassa quota, mentre il Valiant Mk2 appositamente progettato non venne adottato. Gli SA-2 vennero usati per la prima volta in guerra nel 1965 durante il conflitto indo-pakistano, riuscendo a danneggiare un B-57 ad alta quota , ma senza ottenere altri risultati.
 
Durante la Guerra in Vietnam ne vennero lanciati circa 9000 esemplari, abbattendo il 2% dei bersagli. Questo risultato era ben modesto rispetto al 'one shot one kill' tipico delle armi occidentali moderne, ma i SAM dell'epoca non erano particolarmente propensi a funzionare bene e i caccia tattici americani, in genere dotati di ECM, erano un bersaglio difficile e manovrabile. 'Randy' Cunninghan racconta di come, in coppia con un altro Phantom, evitarono in volo a bassa quota in una singola azione ben 18 SA-2 ma non si trattò di una passeggiata: ogni volta ci riuscivano per pochi metri, e dovevano stare attenti perché il raggio utile di scoppio del missile era di 60-100 m. (la testata pesava circa 180 kg), in caso che il missile si fosse avvicinato abbastanza per esplodere con la spoletta di prossimità ne sarebbero stati coinvolti senza scampo. Cunninghan ricorda: 'non c'è niente, ma proprio niente che spaventi un pilota da caccia come il vedere un SAM lanciato contro di lui. È come una immagine al rallentatore: un oggetto grande come un palo telegrafico parte dal suolo, il booster si stacca e comincia a dirigersi verso di te a 1 km al secondo, ma in quegli istanti sembra non arrivare mai’. In un’altraun'altra missione, in cui dichiarò tre vittorie contro i MiG-17, Cunningan e il suo collega Driscoll non ebbero tuttavia altrettanta fortuna, venendo danneggiati in maniera irrimediabile dal terzo di una salva di missili SA-2.
 
Un altro caso vide un F-105F che riuscì a colpire con entrambi gli Shrike (altra arma non famosa per la sua affidabilità) dei siti SAM (gli SA-2 avevano una gittata maggiore degli Shrike antiradar, così era necessario entrare nel loro raggio d’azione prima di sparare, oppure correre il rischio del volo a bassissime quote, dove la contraerea leggera era in attesa), nel mentre venne sottoposto al lancio di 10 missili e il settimo di questi danneggiò con le schegge i serbatoi dell'aereo, tanto che esso cadde appena prima del rifornimento in volo che l’avrebbe salvato.
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Le armi più vecchie, per quanto obsolete, sono piuttosto buone e molto diffuse, pertanto meritevoli di notevole interesse. Il Patto di Varsavia aveva cannoni e mitragliatrici dal 12,7 al 130 mm, generalmente di eccellenti qualità balistiche e potenza di fuoco. Le mitragliere erano le efficaci KPV da 14,5 mm, circa il doppio più potenti delle armi da 12,7mm, e le armi da 23mm ZU-23 e semoventi ZSU, anch’esse ottime e dall’elevata potenza di fuoco. Entrambi questi sistemi, soprattutto il secondo, erano molto temuti per l’efficienza dimostrata durante la guerra del Kippur. I cannoni di maggiore calibro erano gli S-60 da 57mm, altre eccellenti artiglierie, e la versione semovente ZSU-57-2. Questo è a tutt’oggi il semovente d’artiglieria più potente entrato in servizio, ma pare che non sia riuscito molto bene e presto cedette il campo allo Shilka, nonostante il calibro molto minore. Lo stesso accadde negli Usa quando il Duster da 40mm venne sostituito dal Vulcan da 20. In Germania invece si rimase al medio calibro, e il Duster venne rimpiazzato dal Gepard da 35mm. Combinare calibri elevati con moderni sistemi di alimentazione e di controllo del tiro comportò peraltro un costo notevole e un peso di circa 45 t. Altre armi erano i vecchi cannoni da 37, 85, 100 e anche 130 mm. Nell’insieme un complesso da non sottovalutare anche in termini numerici: solo la Romania , per la sola aviazione, al 1996, deteneva 1014 ZPU-4, 1250 binate da 30mm (in Cecoslovacchia e Romania sostituivano le armi da 23mm, rispetto a cui presentavano pregi e difetti), 370 S-60 e 320 KS-19 da 100mm. La Germania Est aveva, tra l’altro, 924 impianti binati da 23mm e 128 ZSU. Per inciso, la perdita del Tornado italiano nel 1991 viene attribuita ad un'arma da 23mm, il che parla con chiarezza sui pericoli che anche i bombardieri più avanzati correvano contro difese antiaeree tanto dense e stratificate, anche se equipaggiate con materiali non particolarmente moderni. Una missione della RAF venne annullata quando, giunti senza il vantaggio della sorpresa vicino ad un aeroporto, i piloti videro una ‘grande corona di traccianti che saliva fitta fino al cielo’, che costituiva la somma di tutte le difese antiaeree che gli irakeni avevano. Anche per questo le missioni a bassa quota vennero terminate il prima possibile in favore di quelle a quote più alte. Era possibile disturbare i radar ed eliminare i relativamente pochi ed identificabili siti SAM a lunga gittata, ma era pressoché impossibile assicurarsi che i vari sistemi a corto raggio fossero tutti neutralizzati, anche perché questi partivano dagli AK-47 del singolo fante in su. Un pilota di Jaguar si ritrovò il casco spaccato in due da una sua pallottola, durante un raid a bassa quota diurno. Due A-10 vennero abbattuti da una stessa batteria di SA-13, una delle poche presenti nell’Esercito irakeno. Un giorno infausto fu quello in cui incorsero i Lucky Devils, uno dei reparti su F-16, che vennero inviati su Baghdad. Per un errore di comunicazioni, la scorta Wild Weasel non li protesse e vari SAM iniziarono a bersagliarli, nonostante la protezione ECM che ciascun apparecchio aveva. Un F-16 venne abbattuto da un SA-2, un altro danneggiato fatalmente da un SA-3, e un terzo venne graziato da un SA-6 che gli sfiorò l’ala ma la spoletta non fece detonare i 90 kg di testata disponibili e il caccia fu ‘graziato’ dopo essere stato battuto dal SAM. Se su Baghdad in quel giorno vi fossero stati SA-10 e 11 le perdite di F-16 sarebbero state ben maggiori, o forse più correttamente, semplicemente nessun F-16 sarebbe stato inviato sopra la capitale irakena.
 
Tra le armi controcarro, anche qui vale la solita filosofia sovietica della produzione in massa di sistemi economici, ragionevolmente efficaci e numerosi abbastanza da essere distribuiti in larga misura alla fanteria e ai reparti d’altro tipo. Come nella maggior parte degli armamenti sovietici, non ci si deve dunque aspettare armi che i costi, le esigenze di produzione e le possibilità tecnologiche sovietiche non consentivano, ma l’ottimizzazione del rapporto costo-efficacia tenendo conto dei parametri di cui sopra. Tra queste armi, le più famose sono i lanciarazzi RPG e i missili AT-3. Entrambi sono stati sia temuti e ammirati, che accusati, non certo a torto, di essere poco precisi. L’AT-3 è apparso come sistema CLOS, anche se l’ultimo modello aveva guida SACLOS (semi-automatica). L’RPG-7 è un sistema portatile con un razzo, una sorta di incrocio tra il bazooka e il Panzerfaust: ha la munizione di calibro maggiorato rispetto al tubo di lancio, ma è riutilizzabile come nel caso del Bazooka. Spesso viene lamentata la qualità delle munizioni, poco propense ad esplodere o a perforare quanto dovuto. Eppure si tratta di un lanciarazzi popolarissimo, largamente usato e con un raggio maggiore di quello tipico delle armi della categoria. Le munizioni usate da milizie o da Paesi sotto embargo sono spesso molto vecchie, mal conservate e nell’insieme non forniscono le prestazioni per le quali sono state costruite. Inoltre le copie cinesi non si sono dimostrate all’altezza degli originali sovietici, ma sono largamente diffuse a propria volta. Il principio della carica cava richiede molta precisione e meglio la granata è realizzata, più acciaio perfora. Le munizioni comprendono anche semplici testate HE. In ogni caso, a parte i lanciarazzi successivi RPG 18/22/26/27/29, tutti molto migliorati, l’aggiornamento dell’ RPG-7 è facile: basta sostituire il razzo PG-7 con altri, il più recente dei quali è l’PG-7VR, con testata in tandem da 105 mm, con 650 mm di perforazione contro 300-400 dell’originale e del modello migliorato PG-7M. Questo è abbastanza per causare problemi ai carri sovietici moderni senza ERA e anche ai veicoli occidentali analoghi con tiri sui fianchi o angolati dall’alto, ed è grossomodo simile a quanto possibile con i costosi e pesanti sistemi occidentali monouso come il Panzerfaust 3 (700mm, raggio dichiarato 330m). I missili AT-3 sono anch’essi usati e copiati largamente (Kung Fu taiwanese, copie cinesi, Raad iraniano). Essi hanno rappresentato un’altraun'altra svolta epocale: pesavano come un missile Cobra (circa 11 kg) a medio raggio, agevoli da portare ed economici, ma raggiungevano la gittata di 3 km, come l’SS-11 (27 kg) e i primi TOW (22 kg), che ne consentiva l’uso da distanze di relativa sicurezza (la migliore precisione si otteneva tra 1 e 2,5 km) rispetto alla reazione nemica. Questo risultato, praticamente mai ripetuto in termini di peso/gittata, non era privo di punti deboli: la velocità era bassa con 27 secondi sulla distanza massima, abbastanza perché il carro armato potesse cercare di manovrare o anche sparare in direzione del lanciamissili, anche senza localizzarlo esattamente. La guida CLOS richiedeva grande concentrazione e abilità del lanciatore, anche se era a prova di ECM. Il Sagger fu l’autore della distruzione di centinaia di carri israeliani, assieme agli RPG e SPG (cannoni senza rinculo). La cosa straordinaria di quest’arma era non soltanto la gittata da ATGW pesante, ma anche il fatto che esso era tanto piccolo ed economico da essere distribuito ad ogni squadra fanteria meccanizzata con i BMP-1 (che peraltro non erano la piattaforma di tiro ideale per il loro uso, ma era pur sempre una innovazione per un mezzo da fanteria degli anni ’60, non replicata fino al M2 Bradley). Quanto alla guida manuale (con joystick) e la lentezza, entrambe erano tipiche di tutte le armi controcarro dell’epoca (anni ’60).
 
Anche qui le migliori tattiche tra fanteria, artiglieria e carri hanno migliorato la situazione non solo contro i missili Sagger ma contro i team anticarro in generale, anche armati di missili più moderni: anzi, i 3 km del Sagger sono una migliore garanzia rispetto ai 2 di missili come i Milan o Spigot, mentre la possibilità di controllare rampe multiple con cavi di guida fino a 15 m di distanza consentiva di far partire missili in successione non dando mai l’esatta posizione del controllore. Questa era una capacità tipica dei missili filoguidati di prima generazione, mentre la generazione successiva aveva un sensore di guida collegato solidalmente al tubo di lancio del missile, che non è un problema di poco conto in caso di reazione avversaria. A parte questo, le possibilità di miglioramento del Sagger non erano indifferenti: il Sagger B ebbe una velocità aumentata del 25% e il modello C ebbe la guida semiautomatica SACLOS. Attualmente gli iraniani ne fabbricano un modello migliorato, il RAAD 1/2, che almeno nell’ultima versione ha una testata in tandem che raddoppia la capacità perforante -già non disprezzabile- di 460 mm dell’originaria testata da 3 kg dell’AT-3 A. Questa però, è storia recente. In ogni caso, l’AT-3 A, al pari dell’SA-6 fu una brutta sorpresa nel 1973, e sebbene molto inferiore al TOW è anche molto più leggero ed economico.