Il delitto di Cogne/Capitolo 7: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 13:
Il bambino è stato colpito al capo con 17 fendenti; l’arma del delitto alzandosi ed abbassandosi ripetutamente ha sparso gocce di sangue in tutte le direzioni: sulle pareti, su alcuni mobili e sul soffitto. Il sangue del bambino ha intriso il cuscino e le lenzuola e col tempo è stato assorbito dal materasso. L’intervento di soccorso ha alterato la scena: il cuscino è stato rivoltato e così si è sporcato di sangue anche sull’altro lato, macchie di sangue sono cadute anche a terra, causa l’utilizzo della bacinella, e anche frammenti di materia cerebrale sono caduti sul pavimento causa lo spostamento del corpo.
 
Il letto è composto di: testiera, rete, materasso, lenzuolo, coprilenzuolo, piumone e due cuscini. Presenti i due pigiami dei coniugi, quello del Lorenzi accuratamente piegato e messo sotto al suo cuscino, quello della Franzoni gettato scompostamente in due punti come detto prima. La testa del bambino si trovava a circa 40 centimetri dalla testiera che è stata imbrattata di materia ematica e cerebrale. Il piumone è del tipo trapuntato,; la trapuntatura lo divide in piccoli rettangoli. Tutta la superficie del piumone è coperta di macchie di sangue tranne una zona dove si ritiene fosse appoggiato l’assassino mentre colpiva. Anche le lenzuola presentano varie macchie alcune delle quali prodotte in fase di soccorso. I cuscini sono entrambi macchiati, quello della Franzoni perché la testa del bambino appoggiava proprio lì, e quello di Lorenzi causa la propagazione degli schizzi durante l’aggressione.
 
I pantaloni e la giacca del pigiama della Franzoni presentano numerose gocce di sangue la cui conformazione fa pensare che fossero indossati dall’assassino, anche se la casacca è macchiata all’interno; è, infatti, stata trovata rivoltata e quindi si deve dedurre che o è stata indossata già al contrario o si è macchiata in seguito. Tutto quanto si trova alle spalle della testiera e nei suoi dintorni è macchiato di sangue per l’effetto spruzzo: parete, comodini, abat-jours. La composizione di questi spruzzi dimostrano che l’assassino si trovava sul letto e con la sua mole soverchiava il piccolo Samuele. Sempre per effetto spruzzo si è macchiata la parete a destra dove gocce sono finite anche sul calorifero e sulle tendine della finestra. Gli armadi della parete posteriore presentano gocce che non sono state proiettate direttamente ma sono invece gocciolate dal soffitto. Le tendine della porta-finestra presentano gocce di sangue causate però dalle operazioni di soccorso.