Storia della letteratura italiana/Giovanni Verga: differenze tra le versioni

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== Le novelle ==
[[File:Novelle rusticane - 242.jpg|thumb|Illustrazione tratta dalla prima edizione delle ''Novelle rusticane'', 1882]]
La nuova stagione dello scrittore si può far iniziare con la raccolta di novelle intitolata ''Vita dei campi'', pubblicata a Milano dall'editore Treves nel 1880, che può essere considerata «il primo capolavoro della narrativa verghiana; un libro che contiene alcune tra le sue più celebri novelle, da ''Rosso Malpelo'' a ''Jeli il pastore'', da ''Cavalleria rusticana'' a ''Fantasticheria''».<ref>{{cita libro| Mario | Pazzaglia | L'Ottocento. Testi e critica con lineamenti di storia letteraria | 1992 | Zanichelli | Bologna | p=653}}</ref> Confluiscono qui le novelle pubblicate su riviste tra il il 1879 e il 1880: ''Cavalleria rusticana'', ''La Lupa'', ''Fantasticheria'', ''Jeli il pastore'', ''Rosso Malpelo'', ''L'amante di Gramigna'', ''Guerra dei santi'', ''Pentolaccia'', ''Il come, il quando ed il perchèperché''. Vengono messe in scena figure caratteristiche della vita rurale siciliana, personaggi di umile estrazione le cui vicende vengono raccontate con la tecnica dell'impersonalità, attraverso cui l'autore si eclissa e la voce narrante regredisce al livello popolare. Permangono tuttavia elementi di ascendenza romantica, una visione nostalgica verso il mondo contadino, inteso come luogo incontaminato e mitico, al di fuori della storia e della modernità. Si può quindi dire che Verga sia ancora diviso tra il materialismo veristico e le tematiche romantiche risalenti alla sua formazione.<ref name="Baldi59"/>
 
''Novelle rusticane'' è una raccolta di dodici novelle pubblicate a Torino dall'editore Casanova nel 1883 e sono, come scrive Sarah Zappulla Muscarà, «mirabili, nella loro sofferta, opprimente desolazione, percorse da un più cupo pessimismo e nessun spiraglio di luce sembra illuminare i protagonisti di questa disperata tragedia del vivere».<ref>{{cita libro | Sarah | Zappulla Muscarà | Invito alla lettura di Giovanni Verga | 1984 | Mursia | Milano | p=100}}</ref> Rispetto alla raccolta precedente, le novelle si basano su situazioni collettive, a volte chiamando in causa interi gruppi sociali legati da vincoli materiali.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2001 | Einaudi | Torino | p=799}}</ref> Verga introduce così le tematiche socio-economiche della Sicilia del tempo. Le novelle più celebri della raccolta sono ''La roba'' (storia dell'arricchito Mazzarò, che anticipa i temi del ''Mastro-don Gesualdo'') e ''Libertà'' (sulla repressione dell'insurrezione contadina di Bronte del 1860).