Semiotica e design/Valorizzazione: differenze tra le versioni

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* ''Valorizzazione critica'' : in questo caso abbiamo l'assenza di valorizzazione utopica. La costante insisterà su rapporti: ad esempio, qualità/prezzo, costi/benefici; ad esempio, il mio utente potrà preferire una marca di vestiti a una seconda perché la prima è più economica; oppure una creazione sartoriale che promette di durare più a lungo, sebbene sia più costosa;
Poiché i processi di valorizzazione rendono conto dei valori effettivamente trasferiti dall'oggetto all'utente, essi non sono mutuamente esclusivi: sta al design conciliare, ad esempio, praticità ed estetica. L'operazione è sempre possibile perché il frutto del Design è un oggetto complesso, analizzabile, le cui componenti semplici possono farsi portatrici di valori antitetici.
Un'altra caratteristica dei processi di valorizzazione consiste nel fatto che essi non vanno considerati come quattro dimensioni indipendenti, ma intimamente legate. Se ci facciamo caso, il fare è legato all'identità: so usare il bisturi, dunque sono un chirugochirurgo; una valorizzazione estetica ha indubbiamente effetto sull'identità dell'utente (edonista, connaisseur, buongustaio); la valorizzazione pratica o la sua assenza è senz'altro presupposta dalla relazione costi/benefici (valorizzazione critica). Per chiarire meglio le relazioni logiche tra diversi processi di valorizzazione, è opportuno guardare al modo in cui Floch ne ha costruito il sistema.
 
==Il sistema della valorizzazione==