Storia della letteratura italiana/Letteratura e fascismo: differenze tra le versioni

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== Editoria ==
[[File:Luigi Pirandello, Sinclair Lewis 1932e Arnoldo Mondadori archivi Mondadori AA204892 dettaglio 1.jpg|thumb|Pirandello e Sinclair Lewis, ospiti del loro editore Arnoldo Mondadori, nel 1932]]
Anche l'editoria, in quanto utile strumento di propaganda e consenso, viene direttamente controllata dal regime attraverso la Federazione nazionale fascista dell'industria editoriale. In particolare viene caldeggiata la modernizzazione dell'editoria italiana, attraverso il rinnovamento degli impianti e della distribuzione, allo scopo di raggiungere un pubblico sempre più ampio. Nel 1927 viene inoltre organizzata a livello nazionale la prima Festa del libro, con il motto «libro e moschetto, fascista perfetto». Negli anni gli editori si allineeranno alle direttive del regime, inserendo nei loro cataloghi titoli di sicura ortodossia fascista, così da mantenere buoni rapporti con le gerarchie. A partire dagli anni Trenta si inasprirà anche la censura, soprattutto sulle opere straniere tradotte in italiano.<ref>{{cita libro|autore1=Alberto Cadioli|autore2=Giuliano Vigini|titolo=Storia dell'editoria italiana dall'unità ad oggi|editore=Editrice Bibliografica|città=Milano|anno=2012|pp=52-53}}</ref>