Storia della filosofia/Ottocento: differenze tra le versioni
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{{Storia della filosofia|volume=4}}
L'uso della scienza come razionalizzazione della società umana per l'idealismo tedesco si attua con Hegel concependo tutto il corso della storia culminante nella filosofia. La filosofia, dice Hegel, è la «considerazione pensante degli oggetti»<ref>Hegel, ''Enciclopedia'' par.2</ref> che invece di esaminare isolatamente gli oggetti della conoscenza con gli strumenti analitici dell'intelletto, come fanno le scienze naturali, li studia come momenti dialettici della realtà totale. La verità è nell'intero, nella totalità e la filosofia come sapere di questa totalità è la meta finale dello Spirito<ref>Hegel, ''Fenomenologia dello spirito'', Prefazione</ref> che tramite essa diviene cosciente della sua identità con il tutto.<ref>Hegel, ''Enciclopedia'' par. 574</ref>
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Per Hegel invece, che rovesciò la prospettiva criticista, la filosofia esaurisce in sé tutta la realtà, diventando fine a sé stessa. Essa non rimanda più a qualcos'altro, non apre al mondo o all'esperienza, ma la chiude. «La nottola di Minerva si alza in volo sul far della sera», dice Hegel, nel senso che la filosofia, simboleggiata dalla civetta, consiste nel riflettere su quel che è già avvenuto, quando il soggetto sarà confermato nella sua realtà dall'oggetto e questo esisterà come tale perché c'è un soggetto che lo considera e lo interpreta. Ogni filosofia ''a priori'' che voglia anticipare la realtà o fungerle da avvio è perciò da lui giudicata astratta e irrazionale, perché non giustificata, e avrebbe valore soltanto nell'ottica della storia della filosofia come un momento di autoriflessione dello Spirito.
Lo sviluppo della varie scienze nel XIX secolo nei più svariati settori faceva nascere l'esigenza, già presente nell'idealismo, di una concezione unificante, di un ''sapere del sapere'' che è appunto il compito che il positivismo, caratterizzato dalla fiducia nel progresso scientifico e dal tentativo di applicare il metodo scientifico a tutte le sfere della conoscenza e della vita umana, assegna alla filosofia.
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Così anche per Spencer la filosofia è «conoscenza completamente unificata».<ref>Spencer,''Primi principi'', par.37</ref>
Durante il periodo post-idealista nel XIX secolo l'idea metafisica di un sistema filosofico, unificatore di tutto il sapere, si scontra con i numerosi fattori di dissolvimento di un astratto ideale di un sapere globale in grado di realizzare, come pensava Platone, «l'uso del sapere a vantaggio dell'uomo».<ref>Platone,''Eutidemo'', 288e sgg.</ref>
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