Semiotica e design/Valorizzazione: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
corretto linguaggio, inseriti esempi al paragrafo I processi di valorizzazione
mNessun oggetto della modifica
Riga 1:
Quanti sono i valori che un oggetto di design può trasferire all'utente? Nel corso della nostra esposizione, ne abbiamo incontrati molti: /Maschile/ Vs. /Femminile/, /Sportivo/ Vs. /Elegante/, /Sacro/ Vs. /Profano/ e così via. Un inventario completo dei valori è una impresa disperata: i valori sono virtualmente illimitati, in parte perché essi sono istituiti dall'oggetto di design stesso in quanto creazione originale. Nulla assicura che l'elenco dei valori sia finito, proprio come il numero delle parole nel vocabolario.
 
Quando questo accade la semiotica mette a disposizione una sorta di "trucco" per fare in modo che le nostre analisi si concludano in un numero limitato di passi e portino a registrare un numero finito di elementi semplici non ulteriormente analizzabili. Si tratta della riduzione di un inventario illimitato, "aperto", a un secondo inventario, finito, che seleziona quello precedente<ref name=HjelmslevDef>{{Cita|Hjelmslev 1968}}</ref>.