Semiotica e design/Valorizzazione: differenze tra le versioni

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Un esempio, tratto dal lavoro dei linguisti, è la riduzione dell'inventario (illimitato) delle parole che costituiscono il lessico di una lingua, a quello delle preposizioni che selezionano le parole. Nella lingua italiana le preposizioni sono un elenco finito: {di, a, da, in, con, su, per, tra, fra}. Chiamiamo "costanti" le preposizioni e "variabili" le parole che esse selezionano.
 
Allo stesso modo, costruiremo un elenco, limitato, di ''processi di valorizzazione'' che ci permettono di selezionare ogni volta una opposizione tra valori, il cui numero è illimitato ed aperto. I processi di valorizzazioni non vanno confusi con i valori: i primi sono le costanti che ci permettono di selezionare i secondi in quanto variabili. La nozione di ''processo di valorizzazione'' è stata proposta per la prima volta dal semiologo francese Jean-Marie Floch<ref>{{Cita|Jean-Marie Floch 2000}}</ref>.
 
==Bibliografia==