La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/A immagine di Dio: differenze tra le versioni

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{{q|Il tema del microcosmo sembra essere molto caro ad al-Ghazali. Lo troviamo nel ''Mizan al-Amal'': "È un effetto della misericodia di Dio che l'uomo sia una copia ''en miniature'' della forma dell'universo; contemplandolo egli viene a conoscere Dio". L<nowiki>'</nowiki>''Imla'' offre una lista dettagliata delle corrispondenze tra uomo come microcosmo ed il mondo in generale. Ma è difficile vedere come la conoscenza del macrocosmo ottenuta con l'introspezione possa produrre una conoscenza di Dio. Al-Ghazali quindi aggiunge che sia l'anima che per virtù della sua affinità a Dio ci porti alla conoscenza del Creatore. L'anima, dice distintamente, e qui riflette la visione di Platone, è l'essenza dell'uomo e pertanto l<nowiki>'</nowiki>''hadith'' che descrive l'uomo come creato ad immagine di Dio deve essere interpretato come riferentesi all'anima dell'uomo. Pertanto, concludiamo, solo colui che conosce la sua anima conosce il suo Signore.|Altmann, "Delphic Maxim", p. 9}}
 
Altmann continua ad esaminare la trattazione di Alghazali riguardo a questo tema nel trattato ''Mishkat al-Anwar'', in cui apparentemente prfendeprende una posizione più mistica. "Uomo ad immagine di Dio qui", scrive Altmann, "intende l'intelletto come «modello degli attributi di Allah».<ref>Altmann, "Delphic Maxim", p. 11.</ref> L'applicazione ultima dell'uomo ad immagine di Dio è un senso mistico di unità con Dio: "È da notare che al-Ghazali considerava, sebbene momentaneamente e con grande esitazione, la possibilità di comprendere l<nowiki>'</nowiki>''hadith'' sull'uomo ad immagine di Dio e, ovviamente, anche l<nowiki>'</nowiki>''hadith'' sull'autoconoscenza, in termini di un'identità ultima.<ref>Altmann, "Delphic Maxim", p. 11.</ref>
 
Quanto era pronto Maimonide a seguire questa strada? La risposta potrebbe essere: alquanto pronto. Tutti gli elementi contenuti nell'insegnamento di Alghazali sono presenti in "Leggi dei Fondamenti della Torah" e in "Leggi delle Qualità Etiche": l'uomo come microcosmo, rappresenato simbolicamente, come abbiamo visto; l'uomo creato ad immagine di Dio rispetto alla sua essenza; la contemplazione dell'universo come percorso verso la conoscenza di Dio; infine, con una modifica della formula succitata, gli attributi delle azioni di Dio come modello del carattere umano. In breve, se mettiamo insieme tutte questi elementi, otteniamo un composito non diverso dalla formula di Alghazali come la descrive Altmann. Pertanto, mediante una forma simbolica Maimonide aderisce ad entrambe le fasi della trattazione di Alghazali circa l'idea del microcosmo: poiché l'uomo è un microcosmo la contemplazione dell'universo lo può condurre alla conoscenza di Dio; in un corretto allineamento della propria personalità mediante l'applicazione dell'intelletto — che è ciò che Maimonide intende come conoscenza della propria anima — l'essere umano ottiene quel grado di conoscenza di Dio di cui sono capaci gli umani.<ref>Sulla relazione tra Maimonide e Alghazali, si veda anche Eran, "Al-Ghazali and Maimonides sul Mondo a Venire" e S. Harvey, "Alghazali and Maimonides and their Books of Knowledge". Nessuno dei due parla della particolare questione della conoscenza di Dio attraverso l'Io.</ref>