Caccia tattici in azione/Lo Zero: differenze tra le versioni

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Gli 'Zero' erano riusciti a migliorare di qualcosa durante il tempo. L’A6M3 aveva un motore più potente e poteva fare oltre 540 kmh a 6.000 m. L’armamento originariamente era costituito da due mitragliatrici (le cui culatte sporgevano nel pannello strumenti, come nei caccia della I GM) e due cannoni, ma questi ultimi avevano solo 7 secondi di fuoco e venivano usati soltanto per le ‘grandi occasioni’, ovvero per dare il colpo di grazia ad un caccia già danneggiato o contro i bombardieri. Quindi in azione non erano poi così armati come gli aerei americani, come gli F4F (4-6 M2 da 12,7 mm). I Wildcat furono gli unici a poter duellare ad armi pari con gli Zero, ottenendo risultati dell’ordine dell’1:1. Ma soprattutto, aiutando a vincere a Midway, al di là degli scontri diretti.
 
Il Wildcat fu poi protagonista di una certa evoluzione e, come già accennato, l’FM-2 finale era un formidabile avversario. Nonostante il miglioramento degli aerei giapponesi, ottenne un risultato di abbattimenti-perdite molto superiore ai primi F4F, eppure rispetto ad essi non era che marginalmente migliore. Forse il problema, anche qui, era la decadenza del livello medio dei piloti giapponesi. Tuttavia esso non crollò subito dopo Midway: ancora nella battaglia delle Isole S.Cruz, 26 ottobre 1942, i Giapponesi si batterono molto bene e finirono per vincere lo scontro navale con gli americani, che persero la Hornet. Gli Americani furono costretti soprattutto a confidare nella potenza di fuoco delle corazzate per difendere le portaerei (Enterprise e Hornet), con particolare mensionemenzione per la South Dakota, che grazie all'esordio delle spolette radar di prossimità da 127 mm, dichiarò 32 aerei abbattuti (26 poi confermati). I Giapponesi avrebbero avuto 115 aerei distrutti in azione, ma come sempre le cifre appaiono gonfiate. La cifra che ufficialmente ammettono persa fu di 74 aerei, di cui 6 Zero, 31 D3A e 21 B5N negli attacchi alle navi americane, e solo 5 altri Zero in difesa delle proprie navi. Solo questi ultimi caccia rivendicarono (erano una torma di circa 60 esemplari) 20 vittorie ovvero un 4:1. Gli Americani persero 74 aerei più quelli (non noti) con la Yorktown, ma in aria le perdite furono uguali da una parte e dall'altra<ref>PF Vaccari, la Battaglia delle Isole S.Cruz, Rivista Storica Gen 1996</ref>.
 
Dato che i piloti alleati erano in genere ben addestrati, anche se non necessariamente esperti, i Giapponesi inizialmente ebbero molto vantaggio, e non c’era scampo per chi li affrontava in uno scontro manovrato (eccetto che per i piloti di Wildcats). Ma anche così, il livello di successi ottenuto contro i caccia inglesi non può non stupire.