Caccia tattici in azione/Anni '30: differenze tra le versioni

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==SPAD 510==
Un accenno a quello che resta l'ultimo biplano da caccia francese, erede dei velivoli della I GM in tutto e per tutto, ma nato dopo il 1930 per rispondere a una specifica francese per un nuovo caccia. Sbaglierebbe chi pensasse che si trattasse di un aereo dalle prestazioni limitate: il motore HS 12Xbrs da 690 hp a cilindri in linea era capace di imprimere al minuscolo caccia francese una velocità di ben 380 km/h, e una salita a 4.000 m in 4 minuti e 28 secondi. L'unico difetto era il carrello relativamente debole (difetto ricorrente nei caccia francesi) e l'alimentazione che nelle picchiate ripide lasciava un po' a desiderare. Per il resto si trattava di una macchina agile e veloce. Così ne vennero ordinate 60, anche se i Dewoitine monoplani (che, malgrado i loro limiti, erano chiaramente il futuro piuttosto che una riedizione del passato come lo SPAD) avevano volato oltre sei mesi prima. Lo SPAD decollò infatti solo nel gennaio del '33. Aveva un solo montante alare (un po' come gli I-15), forse un po' poco per sostenere le picchiate più ripide, ma non vi sono notizie di eventuali debolezze strutturali delle ali. La coda era a 'foglia', con una cima piuttosto appuntita, non tanto dissimile dai D.500 monoplani. Carrello fisso con un unico montante e carenatura di piccole dimensioni (a 'goccia' molto allungata), abitacolo aperto, elica in legno, 4 alettoni, rivestimento in tela, radiatore frontale, ala superiore a freccia (per far avanzare la posizione del pilota); l'unica cosa di moderno era la parte posteriore della fusoliera, un monoguscio di duralluminio. Esso era pur sempre un caccia analogo per prestazioni, armi (anzi, inizialmente era meglio armato) e tempistica rispetto al CR.32. Ma la ridotta produzione non lo vide mai nella condizione di combattere contro i Fiat in quello che sarebbe stato indubbiamente uno scontro molto interessante. I pochi aerei ordinati, più che per convinzione, come premio di 'consolazione' per la gloriosa ma superata Bleriot, servirono con 10 squadriglie diverse. Ebbero una notevole popolarità con i piloti e gli ultimi due aerei ottennero anche un cannone da 20 mm nel muso, al posto di due mitragliatrici (ma, come anche gli altri caccia francesi, non avevano bombe). L'aviazione francese era del resto poco numerosa nel periodo e ci mise parecchio tempo prima di decidersi a impegnarsi nel riarmo, un ritardo fatale. Dal '38 erano in servizio con squadriglie di seconda linea e 'regionali' e nel '40 vennero passati nell'Africa del Nord, così che non si scontrarono mai con i Bf-109. Caso mai avrebbero potuto ritrovarsi a combattere i CR.32 e 42, rispetto ai quali erano ancora rispettabili avversari (anche per la quota teorica di ben 10.500 m). Non accadde e così l'aereo è rimasto degno di mensionemenzione, essenzialmente in quanto ultimo dei caccia biplani francesi.