Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-portaerei: differenze tra le versioni

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Detto questo, con la radiazione della Enterprise per il 2012 tutte le portaerei americane saranno nucleari e della stessa classe, anche perché la USS Kitty Hawk, l’ultima convenzionale, è stata ritirata dalla base di Yokosuka e avviata alla dismissione, anche se ritardata dai danni subiti dalla Washington in un recente incendio. In tutto vi sono o v’erano in carico quindi circa 12 portaerei, mentre altre sono ancora presenti, ma in fondo al mare. Come la USS America e la più piccola Oriskany, che adesso sono parte delle barriere coralline, ma che sono state affondate sperimentandone la resistenza alle armi aria-superficie e subacquee, in test altamente classificati, che ovviamente tendono a migliorare la protezione delle navi di nuova generazione. La USS Kitty Hawk, in sostituzione con la G.H.Bush, è adesso in riserva e la componente di portaerei americane, che ebbe un picco negli anni ’80 con 15 grandi portaerei, è adesso ridotta a 11 navi in servizio attivo, il numero minimo richiesto per una ‘presenza credibile’ sugli oceani. La sostituta della Enterprise sarà pronta attorno al 2013. Questa nuova classe di navi rimpiazzerà anche le Nimitz con una nuova nave ogni 5 anni, capaci di far operare anche velivoli VSTOL e UCAV. Già la GHW Bush è una nave ibrida verso la configurazione della CVN-21 definitiva, che con la CVN-78, in costruzione dal 2008, vedrà tra l’altro reattori dalla potenza tripla per servire meglio anche i sistemi di bordo, come le catapulte EMALS elettriche, disegno per quanto possibile stealth, isola più piccola e la selva di sensori usuali integrata molto meglio e in meno apparati, automazione per ridurre di circa 1.000 l’equipaggio, abbassato a ‘soli’ 4.600 individui (un costo enorme se si considera che sono tutti professionisti, negli USA non c’è la leva) e più carburante, munizioni e sortite (20% in più) per gli aerei, cannoni ad energia diretta come i laser antimissili. Quanto ai mezzi imbarcati, previsti 4 squadroni di F-18E e F, F-35C e poi velivoli come i sempiterni E-2 (in servizio dagli anni ’60, nessun altro aereo imbarcato è arrivato mai a tanto eccetto i Sea King), elicotteri vari e UCAV come i figli dell’X-47B della Northrop-Grumman o l’X-45 della Boeing. Il CAG (Commander Air Group) del Wing imbarcato è separato dal comandante della nave e in genere viene dalla Marina, ma alcuni sono anche Marines; risponde non al comandante della nave, praticamente un tassista dello stormo aereo, ma al Comandante del Carrier Strike Group, che comprende tutte le navi della formazione di portaerei, tra cui teoricamente si annoveravano anche 4 incrociatori antierei per la difesa interna e 10 caccia per la difesa ASW esterna, più 1-2 SSN e altrettanti rifornitori. Ma in pratica questa disposizione ideale, per semplice carenza di navi tipo incrociatore e cacciatorpediniere non si è mai realizzata. Gli incrociatori a.a sono stati nel dopoguerra, i 20 tra Leahy, Belknap e derivati nucleari, il Long Beach, 2 'California', 4 '‘Virginia' e poi le unità navali tipo 'Ticonderoga' con sistema AEGIS, di cui sono state ordinate ben 27 unità. Ma le portaerei americane ad un certo punto erano 15 e così non c'erano abbastanza incrociatori: a metà degli anni ’80, con 3-5 'Ticos' in servizio c’erano solo (si fa per dire) 30-32 navi, anche se per la fine del decennio la maggior parte degli AEGIS era stata consegnata, senza rimpiazzare del tutto i vecchi 'Leahy-Belknap'. La Marina delle ‘600 navi’ sognata da Reagan in effetti era una realtà mancata di poco (590), e da allora ridotta a circa la metà con rapide radiazioni. Le portaerei, per ragioni contingenti, non hanno mai avuto che una parte delle navi di scorta previste: in genere 2 incrociatori e 4-5 caccia ‘'Spruance' e fregate 'Perry', queste ultime molto importanti per integrare il numero di caccia, con oltre 50 unità costruite, ma mai pensate per operare con un CBG quanto piuttosto come navi di scorta atlantica per i convogli, contro gli attacchi dei sottomarini e aerei russi, un compito meno critico rispetto alla protezione di una portaerei. I caccia moderni USA erano solo 31 'Spruance' e 4 'Kidd', a cui si aggiungevano non meno di 23 'Adams' e altri vecchi caccia armati con missili, come i 'Coontz' e i 'Ferragut': in nessun caso pari ai 150 necessari, teoricamente, per scortare le 15 portaerei, che all’epoca avevano 13 CAW attivi e due della riserva. Anche con il dimezzamento della scorta, a cui però sono stati assegnati anche i veloci e ben equipaggiati SSN ‘Los Angeles’, si trattava di una formazione navale formidabile e completa nella sua capacità operativa, sebbene molto onerosa da mantenere. Da notare che qui si parla di portaerei post-1972; prima i compiti ASW erano propri delle vecchie ‘Essex’ modernizzate, con gruppi di volo di elicotteri e aerei S-2; la riunificazione tra le componenti di combattimento e quelle di scorta, necessaria perché le vecchie portaerei erano oramai alla fine della loro vita attiva, fece sì che le portaerei americane ottenessero uno squadrone aerei ASW S-3 e uno di elicotteri Sea King.
 
Gli Stormi aerei imbarcati, adesso chiamati CVW, sono numerati e assegnati a portaerei varie, perché mentre queste hanno bisogno di essere messe in manutenzione, i reparti aerei possono benissimo passare ad altre navi. In ogni caso, i 10 CVW erano assegnati al 2008 con il CVW-1 alla USS Enterprise, il -2 alla Lincoln, -3 alla Truman, -5 alla Washington, -7 alla ‘Ike’, -8 alla Roosvelt, -9 alla Stennis, -11 alla Nimitz, -14 alla Reagan, e il -17 alla Vinson. Il CVWR-20 è un Wing della riserva, oramai però ridotto ad un punto tale da essere privo della capacità di costituire uno stormo imbarcato vero. I caccia F-18C e D, ancora in uso, sopravvivrannosopravviveranno per alcuni anni ancora (5-6) prima di ritrovarsi rimpiazzati dal JSF. Le catapulte elettriche EMALS saranno una grossa innovazione, più efficienti, potenti e leggere di quelle a vapore. Il problema è quello di non interferire con il funzionamento degli altri sistemi elettronici di bordo.
 
Quanto alle portaerei di per sé, ci si potrebbe chiedere se valesse la pena di costruirne di più piccole per averne un maggior numero. La domanda non è peregrina, perché è stata posta in passato. Il progetto SCS (Sea Control Ship) è nato da questa considerazione, ma all’epoca (anni ’70) ci si rese conto che le navi più piccole erano troppo costose per quel poco che garantivano: meglio avere una portaerei da 80.000 t e 330 m, per esempio, capace di portare 85 aerei ed elicotteri ad alte prestazioni, piuttosto che una nave da 10.000 t dotata di una quindicina di velivoli, ma di tipo subsonico e con capacità di supporto (depositi carburante e armi) limitate, e l’assoluta impossibilità di imbarcare aerei di punta come gli A-6 e gli F-14, e nemmeno F-18 o forse nemmeno i piccoli A-4 Skyhawk. La SCS non è andata però perduta, perché altre marine non possono proprio permettersi questo tipo di superportaerei. La Spagna ha risolto proprio con la derivata ‘Asturias’ il suo problema. Ma anche nell’USN vi sono interessanti idee di portaerei ‘alternative’, iniziate con gli esperimenti su qualcuna delle portaelicotteri ‘Iwo Jima’ (7 navi da circa 19.000 t) e diventati standard sulle più grandi LHA ‘Tarawa’ da 250 m e 40.000 t, per poi perfezionare la capacità aerea con le ‘Wasp’. Attualmente vi sono 2 ‘Tarawa’ (Nassau e Pelieliu) e le 8 ‘Wasp’ (Wasp, Essex, Keersage, Boxer, Bataan, B.H. Richard, Iwo Jima e la Making Island, ancora in costruzione dopo 20 anni dalla consegna della prima della serie; essa incorpora delle turbine a gas al posto di quelle a vapore e maggiori capacità di far volare gli MV-22 e F-35B). Durante Desert Storm la NASSAU è stata usata come base galleggiante per gli AV-8 (una ventina), durante la Iraqi Freedom è successo lo stesso con la B.H. Richard, stavolta classe Wasp (e quindi LHD, non LHA) come una vera ‘Harrier Carrier’ con i due squadroni VMA-211 e 311, che in seguito hanno operato da terra con i loro AV-8B plus. È stato un lavoro possibile anche per la consulenza dei britannici. Tra gli altri limiti le ‘Tarawa’ non hanno modo di far decollare e atterrare gli aerei in contemporanea, non hanno ponti angolati e non hanno sky-jump, così come non ce l’hanno le ‘Wasp’, ma le dimensioni delle navi e il numero degli aerei sono importanti al punto che la cosa è risultata possibile.