Guida maimonidea/Filosofia e concetti: differenze tra le versioni

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Gli ultimi due capitoli della ''Mishneh Torah'' offrono una formulazione halakhica del concetto maimonideo del messianismo. Sono posti alla fine della suddivisione finale del trattato, "Leggi sui Re e le Guerre", in cui Maimonide presenta il suo concetto dell'ordinamento politico halakhico ed il ruolo e la posizione del governante politico.<ref name="Aviezer">Aviezer Ravitsky, "According to Man's Capacity - The Messianic Era in Maimonides Thought", ''Al Da`at ha-Maqom: Studies in Jewish Thought and Its History'', Keter Press, 1991, pp. 74-104 (in ebr.)</ref>
 
La decisione di concludere la ''Mishneh Torah'' con una formulazione vincolante dell'idea messianica non è meno significativa della decisione di iniziarla con il concetto di Dio e dell'universo. Terminando il suo trattato halakhico col concetto messianico, Maimonide enfatizza il punto che l'era messianica sarà nell'ambito della ''halakhah'' e non al di là di essa. Il Messia inoltre stabilirà un sistema governativo pienamente halakhico: "Il Re Messia sorgerà e ripristinerà il regno di David al suo stato originale e sovrano. Ricostruirà il santuario e raccoglierà i dispersi di Israele. Tutte le leggi antiche verranno ricostituite nei suoi giorni; sacrifici verranoverranno di nuovo offerti; gli anni sabbatici e giubilei saranno ristabiliti secondo i comandamenti esposti nella Legge" ("Leggi sui Re i le Guerre", 11:1). Più avanti nel brano, l'enfasi sulla piena ricostituzione delle leggi della Torah nell'era messianica assume un tono polemico:
{{q|Non pensate che il Re Messia debba produrre segni e meraviglie, portare in essere qualcosa di nuovo, risuscitare i morti, o fare cose simili, come dicono gli stolti... Il principio generale è: questa nostra Legge coi suoi statuti e ordinanze non è soggetta a cambiamenti. È per sempre e per tutta l'eternità non le si deve aggiungere nulla o sottrarre nulla.|"Leggi sui Re e le Guerre", 11:3, p. 239}}