Storia della letteratura italiana/Vociani: differenze tra le versioni

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== Il frammentismo ==
[[File:La Voce.jpg|thumb|left|Prima pagina della ''Voce'', edizione del marzo 1911]]
Spinti dalla necessità di abbandonare tutti gli schemi tradizionali della narrazione dell'Ottocento, dal naturalismo e dal verismo alla narrazione psicologica, i vociani sperimentano un tipo di scrittura frammentata e di breve misura. Le tematiche affrontate sono di carattere autobiografico e tendono, più che a raccontare, a testimoniare una esistenza che rifiuta l'oggettività e mette in risalto una forte tensione etica e una sentita inquietudine morale. La narrazione è quindi spezzettata, e anche il linguaggio, che utilizza diversi codici linguistici, più che raccontare esprime e testimonia. Come scrivono Giovanna Bellini e Giovanni Mazzoni:<ref>{{cita libro |cognomeautore1=Giovanna Bellini |nome= Giovanna |coautoriautore2= Giovanni Mazzoni |titolo= Letteratura italiana. Storia Forme Testi. Il Novecento |anno= 1994 |editore= Laterza |città= Roma-Bari |ISBN= 88-421-0218-0 |p= 127 }}</ref>
 
{{quote|le tematiche che impegnano questi autori non sono trasferibili in una dimensione narrativa tradizionale, poiché appartengono all'ambito dell'autobiografia morale, del privato. La confessione autobiografica tende a cogliere l'attimo, a fissarlo con grande evidenza in una dimensione temporale che trascura lo svolgimento, i tempi lunghi dello sviluppo delle situazioni; in modo analogo l'impegno descrittivo è spesso una ricerca impressionistica del particolare, che viene avulso dal contesto ed enfatizzato. Oppure il ricordo si materializza in alcune immagini isolate che la coscienza dello scrittore amplia e articola. È chiaro che scelte tematiche di questo tipo comportavano l'impossibilità di trovare espressione in un romanzo tradizionale, anche perché presupponevano un atteggiamento culturale ed esistenziale di rifiuto dell'oggettività.}}