Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Olanda: differenze tra le versioni

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Le Kortenaer erano e sono fregate ASW, che sono nate da un programma congiunto tedesco e olandese che rese possibile realizzare una sorta di 'fregata europea', con un totale di oltre 20 navi realizzate, con dislocamento di circa 3000 tonnellate, un cannone da 76, lanciamissili Sea Sparrow, missili Harpoon, 2 lanciasiluri e due elicotteri. I CIWS però erano inizialmente assenti anche se poi vennero istallati i Goalkeeper e i RAM. Prima che tutte le navi olandesi fossero consegnate tutte, due vennero vendute alla Grecia come HELLI e LIMNOS (i nomi di due vecchie corazzate greche). A quel punto, questa 'girata' ebbe l'effetto di rinforzare la KM olandese, in quanto al loro posto, come ricompensa, vennero comprate due Kortenaer contraeree, che erano le Eisembeek. La loro struttura venne rimaneggiata notevolmente, perché gli elicotteri di poppa vennero sostituiti da un sistema SM-1MR Standard con 40 missili. Forse per la prima volta, una nave rimpiazzò degli elicotteri con i missili, al contrario di quanto succede usualmente (vedi la serie delle Krivak sovietiche). Stranamente, se l'hangar venne rimpiazzato, anche il cannone di prua da 76mm venne omesso, per motivi difficilmente comprensibili date le sue dimensioni ridotte. Di fatto, le Eisembeek erano meno efficienti delle Perry americane, essendo prive di elicotteri e di cannoni di medio calibro. In compenso, esse avevano un secondo lanciamissili SAM con i Sea Sparrow NATO, e i missili Harpoon, oltre fin dall'inizio, il Goalkeeper. In effetti, per la KM non era un problema la mancanza di unità ASW, quanto piuttosto di navi antiaeree: con le due TROMP e le due V. EISEMBEEK fu possibile disporre di 4 piattaforme SAM antiaeree. Altre navi erano le vecchie 'VAN SPEIK'. Si trattava di 'Type 12 LEANDER' inglesi costruite su licenza. Esse ebbero inizialmente il solito cannone binato da 114mm Mk 6, lanciamissili Sea Cat ed elicottero oltre al mortaio ASW a tre canne Limbo, ma poi vennero aggiornate con molti nuovi sistemi, tanto che alla fine dell'aggiornamento esse avevano un cannone da 76mm OTO, migliore nel ruolo antiaereo dei 2 cannoni da 114mm, anche se questo non era vero nel ruolo antisuperficie, dove i pezzi da 114 potevano (su distanze non superiori a quelle del cannone da 76) sparare 30 colpi al minuto da 25 kg. I missili antinave erano 8 Harpoon, quando al massimo le navi inglesi avevano 4 MM.38 Exocet, mentre i Seacat non erano stati rimossi.
[[Immagine:4 walrusklasse onderzeeboten.jpg|350px|right|thumb|La flotta di sottomarini olandesi è qui mostrata quasi al completo, con i 4 'Walrus']]
I sottomarini erano anch'essi di rilievo: i cantieri olandesi erano specializzati nella costruzione di navi di ottime capacità complessive, e tutte quelle entrate in servizio negli ultimi decenni erano olandesi. Due Zaardwis 'migliorati' vennero venduti a Taiwan con un ordine del 1981, ed equipaggiati con i siluri italiani A.184. I sommergibili olandesi, inclusi quelli della successiva classe Walrus, sono equipaggiati con siluri americani Mk 48 ad alte prestazioni: questi nelle versioni 1 e 3 hanno una portata di 32 km a ben 48 nodi di velocità con una testata di quasi 300 kg, può operare fino a ben 762 m di profondità raggiungendo così praticamente ogni sottomarino. L'Mk 4 ha una portata di 28 km a 55 nodi e può operare fino a 915 m. Hanno una filoguida doppia, che permette non solo di venire guidati dal sottomarino madre, ma anche di trasmettere (sistema TELECOM) i dati che i propri sensori raccolgono, permettendo una guida ben più precisa. Il sonar attivo del siluro arriva a circa 3,6 km di distanza, e la capacità di impiego è duale contro sottomarini (come facilmente immaginabile vista la profondità raggiungibile) e navi, con una testata potente e armata di una spoletta a contatto o di prossimità magnetica per scoppiare sotto la chiglia spezzandola e causando la perdita pressoché certa della nave. In uno dei test, un sottomarino bersaglio emerso venne affondato in 38 secondi netti, nonostante la robustezza dello scafo resistente. La versione ADCAP venne sviluppata per permettere prestazioni e capacità ancora superiori, ma non è chiaro se sia mai stata esportata. Di sicuro Taiwan non ebbe siluri del genere, ma si è dotata degli A.184, anch'essi bivalenti ma con prestazioni minori per via della propulsione elettrica: 25 km a 24 nodi oppure 10 a 36, quota massima di 520 m, sensore attivo e filoguida, testata da 250kg. Furono valutati dall'US Navy come possibile soluzione per siluri 'economici' in alternativa agli Mk 48, il che dà un'idea del maggiore limite di questi ultimi nonostante il gran numero prodotto ha consentito certamente economie di scala. Inoltre gli Mk 48 sono semplicemente sprecati, capaci di prestazioni oceaniche come sono, in acque costiere. Altri siluti utilizzati dai sub olandesi erano gli Mk 37 nella versione C o successive; esso aveva un calibro di 482mm, ed era stato utilizzato originariamente come arma ASW poi divenne bivalente. Essendo di calibro ridotto aveva bisogno di adattatori per i tubi da 533m e le sue prestazioni, che nelle versioni più moderne erano molto maggiori grazie al sistema di alimentazione termico anziché elettrico (mutuato nel primo caso dall'Mk 46) ha comunque portate di circa 20 km e velocità massime di circa 18-20 km (non è chiaro se vi sia la scelta tra due velocità, di ricerca e attacco, come nell'originale Mk 37 elettrico). La massa dell'ultima versione è scesa a 640 kg, come del resto la lunghezza a 3,9 m (contro 740 e 4,506 m dell'NT37E mod 2). Si tratta quindi di armi non propriamente definibili come pesanti: circa 3 volte la massa dei siluri leggeri ma la metà di quelli pesanti. La testata a guida attiva sonar ha una massa ridotta di 150 kg (d'altra parte anche l'Mk 24 Tigerfish inglese, pur pesando 1547 kg, ha solo 134 kg). Ovviamente vi è la possibilità di utilizzare più armi a bordo di un sottomarino, incrementandone l'autonomia complessiva, fattore critico per ogni unità subaqueasubacquea moderna. Altre armi, oltre ad una ventina di siluri erano i missili Sub-Harpoon UGM-84A, per un totale di 20 armi tra Mk 37, Mk 48 e Harpoon, rimpiazzabili con 40 mine da fondo magnetiche.
 
Anche gran parte dell'elettronica delle navi olandesi era di progettazione nazionale, dai radar di scoperta a quelli di tiro, ai sistemi di comando e controllo SEWACO. Molti di questi apparati erano stati anche esportati, si pensi in proposito al radar guidamissili WM-28 adattato agli SM-1 sulle oltre 50 fregate PERRY americane (normalmente questo radar viene usato con missili a più corto raggio come il Sea Sparrow) e alla serie STIR per i cannoni e i missili SAM. Tutto questo non valeva per la parte 'hard' della componente bellica delle navi, ovvero le armi che non erano in nessun caso nazionali eccetto il Goalkeeper, peraltro realizzato con il cannone Avenger dell'A-10 americano. Quest'ultimo è uno dei sistemi d'arma CIWS più potenti e ha conosciuto anche un buon successo di export, ma va detto che il Phalanx americano, nonostante il calibro modesto che non assicura la distruzione totale dei missili (perché le loro testate semiperforanti 'potrebbero' resistere all'impatto dei proiettili, che pure sono decalibrati con munizione DU da 12,7mm, recentemente sostituita da una in tungsteno), è assai apprezzato a sua volta (specie per la precisione) e soprattutto costa meno, pesa meno ed è più facile da integrare sulla piattaforma rispetto al Goalkeeper, che richiede spazio sottoponte (ma esiste almeno una versione 'sovraponte' con tutte le munizioni in un deposito simile ad una grande ciambella, ai piedi del cannone di per sé). I sensori, un radar distinto per la scoperta e uno per il tiro, sono olandesi e come struttura richiamano molto il Gepard o il Sgt. York. Nei test a fuoco un Goalkeeper è stato capace di distruggere due missili supersonici a circa 500 e 400 m in avvicinamento quasi simultaneo. Il 'Portiere' merita il suo nome, e ha trovato fortuna in Gran Bretagna e Korea del Sud tra gli utenti esteri.