Gastroenterologia/Acalasia: differenze tra le versioni

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L''''acalasia''' è una patologia cronica e progressiva dell'esofago, ad eziologia ignota e a patogenesi infiammatorio-degenerativa,. Essa è caratterizzata da alterazioni della motilità esofagea, consistenti in assenza della peristalsi nell'esofago distale e mancato rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore (LES) per degenerazione dei plessi nervosi della parete esofagea.<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Tadataka Yamada|titolo=Textbook of gastroenterology|ed=5|anno=2009|editore=Wiley-Blackwell|città=Oxford|capitolo=cap.31}}</ref> Il sintomo cardinale è la disfagia (sensazione di difficoltà della deglutizione) di tipo motorio (disfagia sia per i solidi che per i liquidi). L'acalasia è considerata una condizione predisponente al cancro dell'esofago (condizione pre-maligna), poiché in un periodo di 20 anni questa complicanza si verifica nell'8% dei casi.<ref name>{{Cita libro|autore=C.Townsend|titolo=Textbook of surgery|ed=18|anno=2007|editore=Saunders-Elsevier|città=|capitolo=cap.41}}</ref>
 
== Etimologia ==
Il termine acalasia è stato proposto da A.F. Hurst nel 1927 e deriva dal greco a- xalasiskalasis, lett. “mancato rilasciamento”. La malattia è stata chiamata anche megaesofago o cardiospasmo esofageo, a sottolineare, rispettivamente, la dilatazione alla quale va incontro l'esofago nella fase avanzata della malattia e l'ipertono del cardias (l'estremità terminale dell'esofago). La prima descrizione della malattia si deve a Sir Thomas William nel 1674.<ref name=":4">{{Cita pubblicazione|autore=V.A. Williams|anno=2009|titolo=Achalasia of the Esophagus: A Surgical Disease|rivista=J Am Coll Surg.|volume=208|numero=|pp=151-162|url=http://www.journalacs.org/article/S1072-7515(08)01327-6/abstract}}</ref>
 
== Epidemiologia ==