Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Olanda: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Removing Van_Nes_dutch_frigate_Type_12.jpg, it has been deleted from Commons by Jcb because: No permission since 4 August 2018.
Nessun oggetto della modifica
Riga 107:
===Aeronautica===
====Primi jet====
La Fokker ebbe un compito di tutto rispetto nella ricostruzione della KLU e anche per altre aviazioni. I Gloster Meteor erano i primi caccia a reazione olandesi, e già nel 1948, ad aprile, cominciarono ad arrivare dalla Gran Bretagna 48 F.Mk 4 per il Belgio e 51 per l'Olanda. Questo era solo l'inizio: la Fokker a Schiphol costruì nel complesso 367 della successiva versione Mk 8 di cui 155 per la KLU e 212 per il Belgio, inclusi 67 in kit per la Fairey belga da montare nei suoi stabilimenti. Agli inizi degli anni '50 i progressi aeronautici erano molto rapidi e i caccia diventavano rapidamente obsoleti: i Meteor di fatto offrivano troppa resistenza aerodinamica per consentire prestazioni velocistiche davvero elevati, per cui subentrarono gli americani, che consegnarono al Belgio dall'aprile 1951 ben 213 F-84G, cacciabombardieri da 1.000 kmh, ma l'Olanda lo aveva preceduto, anche se con soli 187 esemplari: iniziò a riceverli nel marzo di quell'anno. A tutti gli effetti, questa prima fornitura denotò due cose: la supremazia britannica negli aerei a reazione era irrimediabilmente sciupata da troppe indecisioni politiche che avevano provocato ritardi nell'approntare nuove e migliori macchine, specie quelle con ali a freccia. L'altro era che la Francia aveva ancora un'industria impreparata a raccogliere la sfida dei caccia jet ad alte prestazioni. Di fatto, la Francia avrebbe sempre faticato a competere in Europa con gli USA e anche con la Gran Bretagna. Il programma di riequipaggiamento delle forze europee continuò con l'F-86K notturno dotato di radar APG-67 e di motore J47 con postbruciatore che costituiva il modo più semplice per ottenere un motore da 3,3 t rispetto alle 2,5 originarie, anche se a scapito di un consumo molto alto. L'Olanda ne ebbe 6 dalla Fiat oltre a 58 dagli USA. I Paesi del BENELUX restarono tuttavia fedeli alla Gran Bretagna (sopratuttosoprattutto il Belgio), e convertirono le linee di produzione dal Meteor all'Hunter. L'Olanda con la Fokker ne produsse 12 per il Belgio e 90 per le proprie esigenze nella versione Mk 4, poi andarono all'F Mk 6 con il nuovo motore Avon da 4,54 t di spinta, e la Fokker ne produsse 20 aerei e 29 kit per il Belgio, e 93 per le proprie esigenze. Alla fine, la Fokker produsse 244 aerei, di cui 183 per la KLU che ne ebbe anche 6 dalla Hawker per un totale di 189, mentre il Belgio ebbe in tutto 249 apparecchi.
 
La KLU ebbe anche l'F-84F dal giugno 1955 con 180 aerei per la KLU e altrettanti per la FAB belga. I Paesi Bassi ebbero anche 24 RF-84F. In tutto, il BENELUX ebbe una forza non indifferente che eccettuando i Meteor era costituito da:
Riga 194:
Gli olandesi avevano già mezzi da combattimento per la fanteria prima della metà degli anni '70: i pochi AMX-VCI e i mezzi ruotati YP-408, questi ultimi della DAF olandese. Si trattava di uno dei primissimi mezzi a 8 ruote per la fanteria, anche se si trattava di un 6x8 (il secondo asse non era collegato alla trasmissione) per la fanteria, e anche se era piuttosto superato era ancora un buon veicolo da combattimento, cooperando a suo tempo con i Centurion e AMX-13. Vari veicoli di questo tipo erano armati con i missili TOW, come del resto alcuni '765, ma non in unione con i cannoni come nel grosso Bradley, quanto in alternativa ad essi, con un lanciatore telescopico ed elevabile sopra il veicolo in configurazione TUA (TOW Under Armour) e una mitragliatrice leggera per la difesa ravvicinata.
 
I sistemi d'artiglieria erano prevalentemente semoventi, aiutando l'elevata meccanizzazione dell'esercito. Il gruppo Lance era invece la risorsa nucleare tattica, assieme ai semoventi M110 da 203 mm a più corta gittata. La difesa antiaerea era correlata alle mitragliatrici quadruple da 12,7 mm ma in via di sostituzione con gli Stinger. La perdita di capacità contro bersagli al suolo e di autonomia di tiro (con 800 colpi in tutto pronti al fuoco) sarebbe stata compensata dalla maggiore gittata e probabilità di colpire i bersagli aerei. La difesa primaria erano però i 95 semoventi Gepard, che nonostante il costo elevato, erano stati comprati in quantità ed equipaggiati con un radar di ricerca aerea nazionale. Questo faceva dell'Esercito olandese la seconda potenza in temi di semoventi contraerei in Europa, dopo quello tedesco-occidentale con cui era ampiamente integrato. Per la difesa di obiettivi statici erano anche disponibili un buon numero di cannoni da 40/70 mm. Da notare che per fare un paragone, all'epoca l'E.I. aveva oltre 250 cannoni da 40/70, tutti a traino meccanico, oltre alle mitragliatrici quadruple M55. Nell'insieme, l'Esercito olandese con quasi 230 tra cannoni Bofors e semoventi Gepard era comparabile in numero e molto superiore in efficienza, sopratuttosoprattutto nello scenario di una guerra in rapido movimento (gli italiani eran ancora lontani dall'introdurre i loro numerosi ma modesti SIDAM).
 
===Aeronautica===
Riga 216:
La sua struttura era basata su di un lungo contenitore con un peso di 700 kg, una macchina fotografica obliqua, altre tre verticali e laterali, e un visore termico. Esso venne utilizzato ampiamente con gli F-104, il che potrebbe sembrare strano considerando la presenza, anche nella KLU, di RF-104G, i caccia in versione da ricognizione. Ma la loro capacità di ricognizione, tranne che a bassa quota e di giorno, non erano affatto soddisfacenti. A quel punto venne ideato l'Orpheus, che però ha l'ovvio svantaggio di non essere integrato dentro l'aereo, svantaggio in termini aerodinamici che rende l'aereo più lento e con meno raggio d'azione (con missioni che erano limitate a 90-100 minuti anziché oltre 120). Ma la superiorità del sistema Orpheus era talmente evidente che non vi fu problema a sostituire di fatto tutti gli RF-104 dell'AMI e della KLU, che vennero relegati a ruoli addestrativi o forse come cacciabombardieri.
 
La forza della KLU comprendeva anche gli aerei da trasporto, ma la loro linea era di appena 12 velivoli, abbastanza ovviamente costituiti dai Fokker F.27M Friendship Mk 100, un aereo civile ma militarizzato in numerose versioni, e venduto in decine di nazioni anche per ruoli militari. La KLU non ha una struttura completa, con limitate forze di trasporto ( capacità degli F.27: attorno alle 6,4 t), e sopratuttosoprattutto, mancante di un qualche tipo di linea addestrativa: i piloti olandesi, differentemente da quelli belgi erano costretti ad addestrarsi in Canada sui CT-134A Musketeer, CT-114A Tutor e Canadair CF-5B, oppure negli USA e in tal caso volavano sui T-37C e poi sui Northrop T-38. In ogni caso, tornavano in patria e si addestravano con le versioni biposto dei caccia F-5,16 e 104.
 
Quello che non mancava era invece la difesa antiaerea, poiché l'esercito non possedeva nessuna arma antiaerea pesante. La KLU gestiva ben 11 batterie di HAWK con 66 lanciatori in altrettante squadriglie, mentre le altre 4 avevano i missili NIKE-Hercules, con 16 rampe residue di una dotazione probabilmente maggiore, ma messa fuori servizio. La difesa di punto era dotata di 25 sistemi Flycatcher, che controllavano cannoni Bofors L70 da 40 mm con diverse batterie (presumibilmente vi erano sezioni o batterie intere per ciascuno dei sistemi).
Riga 248:
* 1 compagnia di marines per impieghi artici
 
[[Immagine:Hr. Ms. Tromp 1975.jpg|300px|right|thumb| La Tromp nel 1975. L'enorme radome contiene il radar 3d SPS-01]]Per quello che riguarda la descrizione in dettaglio delle navi e delle mansioni svolte, bisogna dire anzitutto delle Kortenaer: la loro classificazione era di fregate, ma in pratica si trattava di cacciatorpediniere, riconoscibili per l'enorme radome sopra il torrione. La loro dotazione di missili era molto rara su di una singola nave (si sarebbe rivista con le J.V.Eisembeek e poi con le navi 'Audace' modernizzate)in quanto erano presenti sia i missili SM-1MR a medio raggio che i sistemi Sea Sparrow NATO. In tutto, vi erano 40 missili del primo tipo, e sopratuttosoprattutto una quantità inusitata del secondo (60, quando il normale era di 16-24). Infine vi erano 8 missili antinave Harpoon, per un totale di 108 missili. Per qualche ragione i missili Sea Sparrow sono sempre stati considerati solo per navi non devolute particolarmente alla difesa antiaerea ma piuttosto ASW, nonostante la loro caratteristica di armi per la difesa antiaerea ravvicinata 'standard'. In pratica, solo con le navi più recenti dotate di lanciamissili Mk 41 si è integrato il Sea Sparrow con le navi armate di Standard. Invece, vedere il lanciatore Mk 29/NATO Sea Sparrow su navi munite di Mk 10/13/20/22/26 è risultato estremamente raro e solo su navi non americane.
 
Completavano la dotazione un poderoso impianto binato da 120 mm Bofors, il primo sistema realmente moderno di questo tipo, capace di garantire 80 colpi al minuto ma pesando altrettante tonnellate. Un armamento potente anche se la torre in acciaio spesso 4 mm contribuiva a renderlo piuttosto pesante, ma all'epoca non v'erano molte scelte in alternativa. Un elicottero Lynx, due lanciasiluri leggeri e pare, anche un CIWS Goalkeeper a partire dai (tardi?) anni '80. Meno importanti erano le Eisembeeck. Queste avevano una storia particolare. Originariamente le Kortenaer dovevano essere 12, tutte per la marina olandese.
Riga 256:
I sottomarini erano anch'essi di rilievo: i cantieri olandesi erano specializzati nella costruzione di navi di ottime capacità complessive, e tutte quelle entrate in servizio negli ultimi decenni erano olandesi. Due Zaardwis 'migliorati' vennero venduti a Taiwan con un ordine del 1981, ed equipaggiati con i siluri italiani A.184. I sommergibili olandesi, inclusi quelli della successiva classe Walrus, sono equipaggiati con siluri americani Mk 48 ad alte prestazioni: questi nelle versioni 1 e 3 hanno una portata di 32 km a ben 48 nodi di velocità con una testata di quasi 300 kg, può operare fino a ben 762 m di profondità raggiungendo così praticamente ogni sottomarino. L'Mk 4 ha una portata di 28 km a 55 nodi e può operare fino a 915 m. Hanno una filoguida doppia, che permette non solo di venire guidati dal sottomarino madre, ma anche di trasmettere (sistema TELECOM) i dati che i propri sensori raccolgono, permettendo una guida ben più precisa. Il sonar attivo del siluro arriva a circa 3,6 km di distanza, e la capacità di impiego è duale contro sottomarini (come facilmente immaginabile vista la profondità raggiungibile) e navi, con una testata potente e armata di una spoletta a contatto o di prossimità magnetica per scoppiare sotto la chiglia spezzandola e causando la perdita pressoché certa della nave. In uno dei test, un sottomarino bersaglio emerso venne affondato in 38 secondi netti, nonostante la robustezza dello scafo resistente. La versione ADCAP venne sviluppata per permettere prestazioni e capacità ancora superiori, ma non è chiaro se sia mai stata esportata. Di sicuro Taiwan non ebbe siluri del genere, ma si è dotata degli A.184, anch'essi bivalenti ma con prestazioni minori per via della propulsione elettrica: 25 km a 24 nodi oppure 10 a 36, quota massima di 520 m, sensore attivo e filoguida, testata da 250kg. Furono valutati dall'US Navy come possibile soluzione per siluri 'economici' in alternativa agli Mk 48, il che dà un'idea del maggiore limite di questi ultimi nonostante il gran numero prodotto ha consentito certamente economie di scala. Inoltre gli Mk 48 sono semplicemente sprecati, capaci di prestazioni oceaniche come sono, in acque costiere. Altri siluti utilizzati dai sub olandesi erano gli Mk 37 nella versione C o successive; esso aveva un calibro di 482mm, ed era stato utilizzato originariamente come arma ASW poi divenne bivalente. Essendo di calibro ridotto aveva bisogno di adattatori per i tubi da 533m e le sue prestazioni, che nelle versioni più moderne erano molto maggiori grazie al sistema di alimentazione termico anziché elettrico (mutuato nel primo caso dall'Mk 46) ha comunque portate di circa 20 km e velocità massime di circa 18-20 km (non è chiaro se vi sia la scelta tra due velocità, di ricerca e attacco, come nell'originale Mk 37 elettrico). La massa dell'ultima versione è scesa a 640 kg, come del resto la lunghezza a 3,9 m (contro 740 e 4,506 m dell'NT37E mod 2). Si tratta quindi di armi non propriamente definibili come pesanti: circa 3 volte la massa dei siluri leggeri ma la metà di quelli pesanti. La testata a guida attiva sonar ha una massa ridotta di 150 kg (d'altra parte anche l'Mk 24 Tigerfish inglese, pur pesando 1547 kg, ha solo 134 kg). Ovviamente vi è la possibilità di utilizzare più armi a bordo di un sottomarino, incrementandone l'autonomia complessiva, fattore critico per ogni unità subaquea moderna. Altre armi, oltre ad una ventina di siluri erano i missili Sub-Harpoon UGM-84A, per un totale di 20 armi tra Mk 37, Mk 48 e Harpoon, rimpiazzabili con 40 mine da fondo magnetiche.
 
Anche gran parte dell'elettronica delle navi olandesi era di progettazione nazionale, dai radar di scoperta a quelli di tiro, ai sistemi di comando e controllo SEWACO. Molti di questi apparati erano stati anche esportati, si pensi in proposito al radar guidamissili WM-28 adattato agli SM-1 sulle oltre 50 fregate PERRY americane (normalmente questo radar viene usato con missili a più corto raggio come il Sea Sparrow) e alla serie STIR per i cannoni e i missili SAM. Tutto questo non valeva per la parte 'hard' della componente bellica delle navi, ovvero le armi che non erano in nessun caso nazionali eccetto il Goalkeeper, peraltro realizzato con il cannone Avenger dell'A-10 americano. Quest'ultimo è uno dei sistemi d'arma CIWS più potenti e ha conosciuto anche un buon successo di export, ma va detto che il Phalanx americano, nonostante il calibro modesto che non assicura la distruzione totale dei missili (perché le loro testate semiperforanti 'potrebbero' resistere all'impatto dei proiettili, che pure sono decalibrati con munizione DU da 12,7mm, recentemente sostituita da una in tungsteno), è assai apprezzato a sua volta (specie per la precisione) e sopratuttosoprattutto costa meno, pesa meno ed è più facile da integrare sulla piattaforma rispetto al Goalkeeper, che richiede spazio sottoponte (ma esiste almeno una versione 'sovraponte' con tutte le munizioni in un deposito simile ad una grande ciambella, ai piedi del cannone di per sé). I sensori, un radar distinto per la scoperta e uno per il tiro, sono olandesi e come struttura richiamano molto il Gepard o il Sgt. York. Nei test a fuoco un Goalkeeper è stato capace di distruggere due missili supersonici a circa 500 e 400 m in avvicinamento quasi simultaneo. Il 'Portiere' merita il suo nome, e ha trovato fortuna in Gran Bretagna e Korea del Sud tra gli utenti esteri.
 
A parte questo, la Marina aveva anche un servizio aereo con una aviazione navale di 1700 uomini, che controllava diverse squadriglie: 2 con 6 Atlantic (designati localmente SP-13H) l'una e 3 con 22 Lynx: 17 ASW (designati SH-14B) su due squadriglie imbarcate e 5 SAR (SH-14C) impiegati da terra. Curiosamente, alle Antille operava un singolo P-3C facendo dell'Olanda l'unico cliente di entrambi questi 'eterni' rivali. Infine da notare come per tutte le navi olandesi non bastavano certo i 17 Lynx, la cui forza era in programma di aumentare fino a 37 macchine, cosa che avrebbe permesso agevolmente di soddisfare l'esigenza di 20 macchine per le Kortenaer e una mezza dozzina abbondante per le altre: in effetti, così non v'era ancora modo di impiegare al meglio le Kortenaer, che spesso operavano con un unico elicottero, mortificando le loro capacità operative perché una sola macchina non può fornire una copertura continua (per avere almeno un elicottero pronto al volo se ne richiederebbero 2) nel ruolo ASW. Stranamente, l'acquisto di navi tanto costose non ebbe ricompensa con un numero di elicotteri adeguato.