Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-SAM navali: differenze tra le versioni

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Il nuovo sistema missilistico era moderno ed evoluto, affidato all'NPO Altair, ora Almaz-Antey. Esso nacque nel 1933 come Istituto per la telemeccanica e le comunicazioni, nel '42 produsse il primo radar navale di ricerca sovietico, il Ryf, e poi il primo radar FCS Yupiter 1 per la flak, il primo per i cannoni di cacciatorpediniere (Yupiter 2) e il primo per artiglierie costiere (Mars 3). Questo OKB procedette quindi allo sviluppo del missile S-300 nelle versioni P terrestre strategico (poi noto come SA-10), V come sistema mobile tattico (SA-12) e infine il S-300F, ovvero il tipo navale della Marina (SA-N-6). Il direttore responsabile era V.A. Bukatov. Lo sviluppo dei missili venne affidato all'OKB-2 Fakel, il più importante tra gli uffici di progettazione per i sistemi di difesa aerea, diretto da Grushin fino al 1991 e poi da Svetlov, autore dei sistemi SA-N-1 e successivi navali, degli S-200 (SA-5), OSA (SA-8), TOR (SA-15). Questo era dunque un settore d'eccellenza, ma il compito era impegnativo: un sistema multicanale, con elevata resistenza alle ECM, con la possibilità di scoprire e distruggere bersagli ad ogni quota ed elevata Pk, nonché facile da movimentare e con prestazioni elevate. Iniziò a concretizzarsi nel 1966. Il sistema ebbe per la prima volta al mondo un apparato di lancio verticale, per giunta e nonostante le dimensioni, di tipo 'a freddo' ovvero con un generatore di gas o una catapulta inferiori. Il sistema di guida era anche più importante e incorporava il concetto TVM, come quello adottato dal Patriot: il missile era in grado quindi di scambiare informazioni con la centrale di tiro, i cui computer erano in grado di elaborare meglio del missile stesso i dati che venivano passati, e quindi guidarlo con maggiore resistenza alle ECM eventualmente dispiegate, e con maggiore precisione. Lo scotto da pagare è ovviamente il canale radio che -teoricamente almeno- risulta disturbabile. Il missile venne approvato con il nono piano quinquennale (1971-75) e sperimentato nel '77 dall'AZOV classe Kara (Pr.1134B), con 4 complessi di lancio ciascuno con 8 missili, in un caricatore rotante a revolver, il tutto a poppavia della nave. Il decimo piano quinquennale del '76-80 autorizzava lo sviluppo in serie e l'operatività raggiunta nel 1982 con il Kirov, anche questo -come il L.Beach- a propulsione nucleare (ma in un arrangiamento misto con bruciatori di gasolio), entrato in servizio nel 1980. Questi avevano 12 complessi di lancio, sempre a caricatori rotanti, con altrettanti boccaporti e 8 missili l'uno. I 3 'Slava', del 1983 in poi, hanno avuto invece 8 complessi con 64 missili, ma di tipo più semplice; i Kirov avevano una struttura 'piramidale' nelle sue generalità e nei particolari e anche i lanciatori, quasi ad incrementare il livello di 'mistero' erano dotati di cappuccio 'piramidale'. Il Fort (il vero nome dell'SA-N-6) era dotato di 4 componenti: il centro di comando e controllo, siglato 3K41; il lanciatore 3S41; il radar 3R41 Volna ('Top Dome'), e ovviamente il missile; anzi 'i' missili, in quanto ne risultano almeno 5 tipi diversi, fino ad arrivare all'S-400 Triumf di ultima generazione (SA-N-20).
 
Le munizioni sono state quindi sottoposte ad una forte evoluzione e ricambio. I primi missili '''5V55''' erano a quanto pare con un sistema di guida privo del TVM e forse anche per questo avevano una gittata ridotta a 50 km circa, pur sempre quanto i più grandi SA-2 Guideline, ma alquanto inferiore a quello che ci si aspettava da un missile moderno da quasi 2 t (l'SM-1MR era già in grado di arrivare anche a distanze maggiori, pur pesando circa 650 kg). Il 5V55 non pare tuttavia essere stato usato dal FORT, ma si è passati subito dopo al '''5V55R''' che ha aumentato la gittata fino a 90 km (minima 5) e la quota tra 25 m e 25 km. Il 5V55 era lungo 7,25 m, diametro 508 mm, 4 alette verso la coda e un aspetto molto allungato, quasi da missile balistico. Totalmente contenuto in uno speciale cilindro grazie alle alette ripiegabili (che arrivano ad un'apertura di 1,124 m), il missile pesa 1.665 kg, oltre il 50% di un Patriot, confermando la difficoltà dei sovietici a realizzare armi equivalenti con ingombri analoghi a quelli americani, sopratuttosoprattutto per la miniaturizzazione dell'elettronica. La testata bellica del 5V55 arriva a ben 130 kg, un valore enorme per un SAM di tipo moderno, che in genere affida maggiormente la sua letalità alla precisione (fino ad arrivare ai concetti tipo 'hith to kill' tipici dei missili ABM; se si considera che i primi missili antibalistici erano armati di una testata da vari MT, si potrà apprezzare il progresso di avere realizzato piccoli veicoli che impattano direttamente sul bersaglio, distruggendolo con la forza viva dell'impatto).
 
Il missile parte con un sistema INS che lo porta con la traiettoria approssimativa sul bersaglio; poi viene acquisito dal 'Top Dome' e seguito assieme al bersaglio; il missile viene telecomandato dal calcolatore di bordo e gli viene fatta assumere la traiettoria più efficiente in termini energetici per sfruttare appieno la sua potenza propulsiva e intercettare il bersaglio alla maggior distanza possibile. La trasmissione dei comandi di guida è ottenuta non con i segnali radio, ma con la modulazione del fascio radar che insegue il missile, e così gli comanda anche di orientare l'antenna nella direzione del bersaglio e quando il suo sensore lo acquisisce si passa alla modalità TVM, che consiste nel filtrare i dati riportati dal sensore del missile da segnali spuri e ECM, e poi guidare il missile con il datalink radar di cui sopra; vi è anche la possibilità di usare il missile in varie modalità, come lo HOJ ovvero l'uso del disturbatore come bersaglio (il missile diventa una specie di arma anti-radar, è una cosa piuttosto comune nei missili SARH e ARH); il missile, quando lanciato con sistema pneumatico o a catapulta, accende il razzo ad almeno 20 m di quota, così da minimizzare i danni alla nave lanciatrice. Negli anni '90 è apparso il '''48N6''' da 1.800 kg, usato anche dall'S-300PMU-1, lungo 7,5 m anziché 7,25, e con diametro di 519 mm, testata ulteriormente cresciuta a 145 kg, ma ancora lo stesso contenitore-lanciatore a silos del tipo precedente; adesso è possibile arrivare a 150 km di gittata ed intercettare bersagli fino a 2.800 m.sec di velocità, con l'aiuto anche di piccoli razzi laterali a circa un terzo del missile (partendo dall'ogiva). Grushin morì nel 1993 e questo fu l'ultimo missile sviluppato con la sua supervisione. Negli anni '90 apparve però anche il '''48N6 E2''' equivalente all'S-300PMU 2 Favorit, usato sull'ultimo 'Kirov', il P.Velikiy (pr.1144-2). Esso aveva testata accresciuta a ben 180 kg e per giunta, ad azione direzionale; a parte l'efficacia maggiore e le superiori ECM, è possibile ingaggiare bersagli tra 3 e 200 km. Anche se il FORT resta in larga misura un sistema adatto sopratuttosoprattutto a difendere la nave che lo ospita più che una formazione, le sue prestazioni cinematiche sono notevolissime. Ogni sistma ingaggia fino a 6 bersagli in simultanea con angolo di 90° in direzione e 70 in elevazione, tra i 5 e i 20 km, e con distanze di ingaggio di 120 km (con le condizioni di cui sopra). Tra le sue capacità, quella dichiarata di attaccare missili antinave in volo a 10 m di quota fino a 23 km di distanza. Questo è il FORT-M, il tipo migliorato del Veliky. Ma per migliorarlo ancora, nel 1999 vennero introdotti in servizio nuovi sistemi: uno è il '''9M96''' e deriva dall'S-400 Triumpf. Questo è un missile molto più piccolo e come il PAC-3 o l'ESSM, è possibile ospitarne 4 al posto di ciascuno dei tipi precedenti. I due missili sono dotati dello stesso stadio superiore calibro 240 mm e con diametro delle alette di 40 cm, peso di 140 kg. Quest'arma pesa meno di un decimo rispetto ai tipi precedenti ed è disponibile con due tipi di booster, che danno origine al '''9M96E''' che ha un booster con impennaggio di 48 cm di diametro, lunghezza 3,65 m, peso 193 kg; in tutto pesa 333 kg, lungo 5,65 m, con una gittata rispettabile ma inevitabilmente ridotta a 40 km, (quote tra 5 e 25.000 m). Il '''9M96 E2''' ha invece un booster da 24 cm e alette da 48 cm, ma è lungo solo 4,75 m più il booster per un totale di 6,75 m; pesa 420 kg in tutto e arriva così a 120 km, quota fino a 30 km. Praticamente è l'equivalente dell'ASTER 30 e come tale è probabile che abbia un radar attivo e un autopilota programmabile al posto della guida semiattiva. La Pk è di 0,9 contro aerei pilotati e 0,8 contro missili balistici. Quanto ai tempi, quello di reazione è di 8 secondi, mentre la vita utile dell'arma nel suo contenitore è di 15 anni.
 
Quanto ai '''sistemi di lancio''', i 'Kirov' hanno a disposizione batterie con rampe ricaricabili (a tamburo) da 6 colpi B-203, gli Slava il B-204 da 8 colpi. La cadenza di tiro è di circa un missile ogni 3 secondi. Fino a non molti anni fa si dubitava o si escludeva che il FORT potesse essere ricaricato in mare. Invece, negli anni '90, è stata vista in azione una gru speciale capace di rimpiazzare in mare i grossi silos di lancio dei missili (infatti gli S-300 non sono mai maneggiati al di fuori dei loro contenitori-lanciatori, non esistono missili 'sfusi' ma solo complessi di lancio).
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Il '''sistema di guida''' è non meno importante, essendo l'occhio di guida dei missili: il 'Top Dome' è in banda X ovvero tra 8 e 12 GHz; in realtà ha diverse antenne, di cui una angolata fissa sull'orizzonte a 20 gradi con radome emisferico dal diametro di 4 metri, nella tipica installazione 'a panettone' tipica di altri sistemi sovietici della categoria(radar di tiro per cannoni come i Bass Tilt e per missili come i Top Dome). Insegue missili e bersagli e fornisce l'illuminazione radar semiattiva. Vi sono anche 3 antenne coperte da radome semicilindrici in posizione verticale; è possibile gestire fino a 12 missili contro 6 bersagli, con un campo di 120 gradi; dato che gli Slava hanno solo un sistema e i Kirov 2, non c'è una copertura continua sui 360 gradi tipo l'AEGIS, ma anche così si tratta di un sistema molto sofisticato e capace. Esso, per funzionare, richiede i radar di scoperta aerea: l'MR 600 Voskhod (per la NATO: 'Top Pair') e MR 700 Fregat (Top Steer); il primo è un 3D da ricerca aerea ottenuto con l'assemblaggio, in tipico stile sovietico, dei due radar noti come 'Top Sail' (3D) e 'Big Net' (2D), sistemati 'schiena contro schiena'; il 'Top Sail' è stato il primo sistema 3D sovietico, sviluppato dal Salyut OKB dal '62 e in servizio sulle 'Moskva' dal '67, con scansione di frequenza come principio di funzionamento (noto anche come Frescan, quello dell'AN/SPS-39), dimensioni 7,5x8,5 m a parabola cilindrica e illuminatore a spirale nel fuoco centrale, che genera il fascio di scansione elettronica mosso verticalmente. Il 'Big Net' ha una più moderna antenna cassegrain di 6,1 x 7,5 m, per la ricerca orizzontale. Quanto al 'Top Pair' in banda L, esso è il più potente radar di questo tipo nella marina russa e arriva a 500 km di portata. Quanto all'MR 700, ha maggiore frequenza e funzione bidimensionale, per il resto opera in maniera complementare rispetto all'altro, con frequenza maggiore (S, 2-4 GHz) e portata ridotta a 300 km.
 
Tutto questo armamentario è stato praticamente sviluppato solo per pochissime navi -7- con il Fort, e fino a non molto tempo fa, differentemente dalla versione terrestre, era rimasto inesportato. Ma nella sua versione export, il RYF, è stato studiato per essere imbarcato anche su navi di appena 6-7.000 t, e finalmente ha ottenuto un successo commerciale con i Cinesi, che hanno comprato due RYF-M (la versione migliorata), per i caccia Type 051C da 7.000 t, i primi 'quasi AEGIS' cinesi. La classe Luzhou ha il radar MR760 di ricerca 3D, ma sopratuttosoprattutto è dotata del radar 'Flap Lid B', che è nient'altro che il sistema usato dall'SA-10 terrestre, ben più semplice e installato prima a scopo sperimentale sul P.Velikiy; inoltre i Cinesi hanno l'S-300 fin dal '99. Siccome hanno una notevole propensione per copiare quanto fatto dagli altri (di recente è scoppiato uno scandalo sul fatto che avrebbero costruito Su-27 'clandestini' al di fuori del contratto con la Russia), hanno anche copiato il missile realizzandone l'HQ-9 terrestre e la RF-9 navale. Questa sarebbe la versione operativa sui due caccia consegnati nel luglio 2004 (Lanzhou 170) e nel 2005 (Hikou 171); ma potrebbe anche essere che si tratti dei missili 9M96 russi o anche entrambi, ma in ogni caso in sei lanciatori a 6 celle l'uno a prua e altri due a poppa. Il radar a 4 facce planari Type 346 è un Phased Array attivo come il Sampson britannico o l'APAR, e copre tutto l'orizzonte, pur con l'ausilio del Fregat. Non è chiara la sua provenienza, se autoctona o derivata dal Tombstone russo. Così alla fine si è messo insieme un formidabile complesso fatto dai migliori missili russi, da un sistema tipo AEGIS con scoperta basata su 4 antenne a giro d'orizzonte e con un radar di direzione tiro anch'esso di tipo elettronico. Infatti se i Russi non sono riusciti a sviluppare un valido 'Phased Array' per le navi nel settore di scoperta, in compenso lo hanno fatto in quello dei sistemi di tiro, per ingaggiare più bersagli in simultanea. Nel caso occidentale è successo esattamente il contrario, e i radar di tiro 'Phased array' sono rimasti praticamente sconosciuti fino a pochi anni fa.
 
Ecco le caratteristiche di riepilogo dei vari missili SA-N-6:
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===I Radar<ref>Enrico Po: ''I radar navali russi'', RID lu 2007 p.34-42</ref>===
I radar sovietici non sono mai stati particolarmente avanzati, scontando il ritardo storico che è stato accumulato rispetto rispetto ai sistemi occidentali, specie nel settore dei potenti trasmettitori TWT, come successore della valvola tipo Klynstron, sviluppato negli USA già nel 1937-39. I Sovietici, comunque, come già sopra annunciato, erano riusciti a sviluppare radar di tiro e di scoperta, in servizio dal '42. Negli anni del dopoguerra si cominciò ad indagare le capacità di scoperta oltre l'orizzonte, con radar speciali che potessero in particolare integrare l'intercettazione radio (sistema Krug russo, basato a terra), per indicare il bersaglio ai missili P-35 (SSN-3 Shaddock); questi erano da lanciare con salve di 4 missili ed erano in grado di ritrasmettere quanto scoprivano con il loro radar di bordo, affinando i lanci successivi delle navi e sottomarini; le tracce radar trovate erano elaborate con i computer di bordo delle navi per decrittare le contromisure (sistema SRA); il problema era che i missili ad alta quota erano anche vulnerabili e così dovevano volare più bassi di quota, ma a quel punto perdevano l'orizzonte radar sufficiente per osservare l'orizzonte. Così venne stabilito di ricorrere alle capacità OTH dei radar, sfruttando l'effetto 'tunnel' che già esiste per le comunicazioni radio. A questo proposito si pensi a Marconi: quando lui tentò con successo il collegamento radio oltreoceano, non sapeva la ragione per cui questo accadeva. Le onde radio venivano infatti riflesse dalla ionosfera, di cui all'epoca non si conosceva l'esistenza. Senza, nessuna comunicazione radio oltre-orizzonte sarebbe stata possibile. Lo stesso vale per i radar. Assieme ai grandi pattugliatori Tu-95D, con un grande radar di scoperta e datalink di correzione dati per i missili, era così possibile sfruttare la gittata dei missili a grandi distanze, colpendo oltre l'orizzonte con particolare attenzione ai gruppi portaerei. Il Tu-95 avrebbe fatto anche da relé tra i dati scoperti dai missili e l'elaborazione degli stessi da parte delle navi. Il sistema di designazione dati dei Tu-95 era noto come Success, ed era davvero un apparato impressionante; peraltro l'aereo era vulnerabile alle difese non meno di quanto non fossero i missili. Come accaduto anche in Italia con i radar di scoperta di superficie collegati sopratuttosoprattutto all'uso dei missili OTOMAT (SPQ-4,5, SPS-702, RASS), e così sistemi con capacità OTH, definita 'passiva' sono integrati 'Scoop Pair', Mineral, Argon, Grapun, con capacità OTH stimate fino a circa 100-200 km, ma altamente dipendenti dalle condizioni atmosferiche e dalle condizioni ambientali.
 
Come radar di scoperta aerea, l'AN/SPS-39 Frescan, sviluppato negli anni '50, era senz'altro un tipo di radar avanzato con capacità 3D, ovvero di misurazione anche della quota. Per ottenere lo stesso tipo di informazione, i Sovietici ebbero invece necessità di usare due radar, schiena contro schiena, uno producente un fascio a ventaglio verticale e un altro uno analogo, ma inclinato a 30 gradi, ricevendo l'eco del bersaglio con un ritardo differenziale dovuto alla quota dell'oggetto: i tipi come l'MR-310 U Angara-M ('Head Net-C' secondo la NATO), delle 'Krivak', e anche quando anche i Sovietici riuscirono ad usare le stesse tecniche di scansione elettronica, modelli più recenti come il 'Flag' o il 'Fregat' hanno continuato ad usare lo stesso principio. Da qui la 'vivacità' delle antenne delle navi russe, che quando in moto sono in continuo ondeggiamento verticale oltre che in rotazione, e per giunta si tratta di antenne molto grandi. Vi sono dei vantaggi anche in termini tecnici, per esempio una certa superiorità nella precisione della misurazione e nella velocità di rinnovamento. Naturalmente questi radar erano del tutto superati dall'SPY-1 americano, in servizio nel 1983. Ma i Sovietici, curiosamente, erano stati invece molto interessati ai radar 'Phased Array' per i sistemi di controllo del tiro e guida; con sistemi come l'MR-350 e 360 Podkat e 3R41 Volna, operanti in banda K e X, che hanno una tecnologia particolare, spesso nota come 'P.A. a riflessione', e sono simili per certi versi all'ARABEL francese, almeno per certe metodologie di funzionamento. Un tipo simile all'SPY è stato invece il MARS-Passat (Sky Watch) per le portaerei russe Gorshkov e Kutnetsov (questa in servizio nel 1990, l'altra, incompleta, venduta all'India). Pare però che questo sistema, realizzato in un unico esemplare operativo, non abbia funzionato bene e non sarebbe più operativo.