Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Jugoslavia: differenze tra le versioni

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L'allora Federazione yugoslava (o Jugoslava, o ancora Iugoslava) aveva delle F.A. piuttosto potenti, tra cui l'aviazione, la RV, Ratno Vazduhoplovstvo, e la PVO -Protiv-Vazdusna Obrana-, la difesa aerea. Nell'insieme esse costituivano la RViPVO, ovvero l'aeronautica federale. Completava l'organizzazione la Difesa territoriale o meglio la Teritorijalna Obrana (TO). Il primo progetto indigeno fu il G-2 Galeb (Gabbiano), e il suo cugino lo J-21 Jastreb (Falco). Quest'ultimo, da solo, è arrivato ad oltre 250 esemplari come mezzo assai efficiente di attacco e appoggio al suolo, prodotto in varie versioni, la J-21 base (Jurisnik, assaltatore), IJ-21 (Izvidac, ricognitore), NJ-21 (Nastavnik, addestratore). Quest'aereo, grossomodo coevo dell'MB.326 e dalla caratteristica coda dalla struttura molto semplice e fortemente angolata (anche troppo, quando il resto dell'aereo è invece di linee assai morbide e piacevoli) offriva prestazioni relativamente limitate, e allora negli anni '70 comparve il J-22 Orao (Aquila), co-sviluppato con la Romania. Nel '76 entrarono in servizio, dopo vari anni, 15 esemplari però privi di armi, e poi usati come ricognitori. Essi non avevano postbruciatore, ma in seguito ebbero un pod da ricognizione e la denominazione IJ-22. Vi furono anche diversi biposto NJ-22. La maturità del disegno la si ebbe solo con il J-22M Orao 2, con i due motori Viper provvisti di postbruciatore; esso venne però prodotto e messo in servizio solo dal 1986. Se ne prevedevano 100 esemplari, per due Puk (reggimenti). Ogni Puk era diviso in tre Eskadrile o gruppi. La RV era divisa in due Divisioni aeree o Divizija, e cinque Regioni aeree. Dei Puk con gli Orao ve n'era uno a Cerklje, Slovenia, ma quasi al confine della Croazia. Esso era nominato come 351a Brigata, con due Eskadrile di Orao e una di Jastreb; è l'erede della 351a squadriglia dei piloti esuli dalla loro terra, che costituirono la loro unità in ambito RAF. Il 1 luglio 1944 questa filiò a Benina anche la 2a Squadriglia del NOVJ, l'Esercito di liberazione iugoslavo, con gli Hurricane Mk.IIC e di altri tipi, per poi trasferirsi a Canne verso l'autunno, con gli Hurricane Mk.IV.
 
Gli Orao avevano un doppio cannone GSh-23L, razzi da 57 e 128 mm, bombe varie, ma anche sistemi lanciachaff e flare e pod ECM; sopratuttosoprattutto, tra le loro armi v'erano i missil Grom (Tuono, ovvero gli AS-7 sovietici in versione nazionale), e i più avanzati Maverick nel tipo A; non mancavano le bombe Durandal antipista francesi, e le CBU inglesi BL-755, per cui, malgrado un carico di circa 1.200 kg e una struttura che nell'insieme non è diversa da quella di un piccolo Jaguar o di un G.91Y (ma con una dozzina d'anni di ritardo), era ancora un vettore d'armamenti interessante.
 
Ma oltre agli Orao e ai MiG-21 e 29 c'erano anche degli altri aerei d'interesse per la RV, gli N-60, ergo i G-4 Super Galeb. Questi avevano un'equivalenza con l'MB.339 ma con ala a freccia e quindi leggermente più veloci (il motore era sempre della famiglia Viper). A differenza di tanti altri biposto addestrativi-operativi, erano armati con i cannoni da 23 mm bicanna, e portavano armi per 1,2 t esterne.
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Cosa c'era che non andava, lo si scoprì presto. I Fulcrum vennero mandati in azione non volando a basse quote, 'nascondendosi' tra le montagne per attaccare bersagli in volo in quota, come era logico che fosse, ma impiegati in normali CAP a media quota. Le proteste dei piloti che avevano pensato a tali azioni, non vennero considerate. Se non altro i MiG vennero separati in due basi, Batajnica e Pristina, più alcune strisce di volo d'emergenza. La guerra iniziò il 24 marzo 1999, quando nelle tenebre arrivarono i primi missili e aerei, già coinvolgendo la 'neutrale' Italia. I piloti erano pronti negli abitacoli, almeno quelli di turno della dozzina in tutto disponibili.
 
Le condizioni degli aerei erano solo apparentemente valide, a quanto pare l'embargo sulle armi aveva fatto il suo effetto, come del resto non c'era traccia di missili SA-10 nonostante le varie voci in merito. Il primo pilota che volò era Ilko Arizanov con il caccia 18112 e Dragan Ilic sul 18104, entrambi maggiori. Il primo volò alle 20, il secondo seguì 12 minuti dopo, per volare a circa 3.000 m sotto controllo radar di terra. Ma i primo si accorse che l'RWR non funzionava e in prossimità di Pristina riuscì, azionando il radar, a scoprire alcuni bersagli a 15 km, per poi perderli momentaneamente, apparendogli successivamente al di sopra. Riagganciati, Arizanov salì a 900 kmhkm/h e armò i missili AA-10, ma venne colpito da un missile nella parte posteriore dell'aereo e dovette lanciarsi, circa alle 20.20. Atterrato in 'territorio nemico' dovette poi ritornare in Serbia a piedi, nonostante che fosse al centro della zona kosovara controllata dall'UCK (Suva Reka). Davvero una brutta situazione, ma raggiunse Pristina sano e salvo due giorni dopo. Ilic era in volo vicino a Pec, ebbe notizia di un missile o un aereo a 75 m di quota, poi arrivò un secondo bersaglio a 10.000 ad alta velocità. Nonostante che il radar non funzionasse, salì in quota fino a che l'RWR lo avvertì di un attacco, e un missile esplose sotto il muso danneggiandogli il blindovetro. Ma l'aereo, dopo essersi disimpegnato, non si ritrovò danneggiato e atterrò nuovamente alla sua base di Nis alle 20.42. Lì, tempo dopo, quel MiG andò distrutto con le CBU da parte di caccia USAF.
 
Quella stessa notte, da Batajnica, salirono i caccia 18111 di Nebojsanikolic e il 18105 di Kulacin, dalle 20.37, poco dopo gli hangar della 677a squadriglia da trasporto vennero distrutti da missili Cruise. In volo a 3.000 m, il primo dei due si rese conto di essere sotto tiro. Il radar e il sistema di controllo missili non funzionavano, ma l'RWR lo avvertì tardivamente della minaccia. Un missile AMRAAM gli esplose vicino, un altro lo mancò, il serbo fece una manovra di disimpegno, ma il terzo missile lo colpì e costringendolo a lanciarsi, cadde vicino a Knicanin dopo appena 10 minuti di volo. Kulacin scoprì a sua volta che solo l'RWR funzionava, volò 20 minuti cercando di far funzionare l'avionica (sopratuttosoprattutto il radar) ma senza successo. In compenso manovrò in maniera efficace dalle minacce elettroniche che aveva sentito con l'attrezzatura d'allarme e atterrò a Surcin, vicino Belgrado. Infine volò Predrag Milutinovic, altro Maggiore, con il 18106, alle 20.45 dopo due ore di attesa dentro l'abitacolo. Decollò da Ponikve e salì ad affrontare la seconda ondata NATO dirigendosi sul Kosovo. Ma anche lui ebbe problemi: il potente radar non funzionava e l'IRST non era sufficiente per vedere qualcosa tra le nubi. Non era possibile combattere e nemmeno volare con sicurezza, se c'erano nemici ovunque. Cercò scampo verso Ladjevci, ma a 1.800 m venne illuminato da un radar terrestre e poco dopo colpito da un missile, cosicché si lanciò alle 21.12, dopo appena 27 minuti di volo.
 
Insomma, dopo la prima notte, anzi prima serata, già c'erano stati 3 MiG abbattuti e uno danneggiato, anche se per fortuna non c'erano conferme di piloti uccisi, solo uno ancora non rientrato. La NATO fu dunque corretta a dichiarare 3-4 aerei colpiti del tipo Fulcrum il giorno dopo, ma chi li abbatté è difficile da stabilire, a parte che usò missili AMRAAM. Arizanov sarebbe stato abbattuto dal Lt.Col. Rodriguez, con un F-15 (era già autore di due abbattimenti ai danni degli Irakeni nel '91), mentre il Cap. Mike 'Dozer' Shower presumibilmente lanciò 3 missili a Nikolic e uno a Kulacin. Chi fu l'abbattitore di Ilic e Milotinovic non è chiaro: nel primo caso, forse fu un F-16 olandese del 322° Sqn di scorta ai CF-18, nel secondo quasi sicuramente un SA-6 lanciato nella confusione dalla contraerea serba.
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===F.A. Serbe, 2008<ref>Husson, J.P.: Voskja Srbije, RID feb 2009</ref>===
Il tempo passa e comporta dei cambiamenti difficilmente prevedibili appena qualche anno fa. Entro il 2010 sarebbe finito il servizio di leva, molti equipaggiamenti sarebbero stati rimpiazzati e sopratuttosoprattutto, sarebbe stato pensato a collaborare a missioni internazionali ONU di pace, oltre che raggiungere gli 'standard NATO', proprio quegli standard che li hanno sconfitti e bombardati per anni. Sarebbero stati radiati mezzi obsoleti come i T-55 e anche i pochi T-72 presenti nell'Esercito, blindati M-60, obici da 122 mm D-30. In scambio, era previsto l'acquisto di 200 blindati ruotati, di ammodernare gli M-84A allo standard M-2001, missili superficie-superficie del tipo Atlas, UAV Gavran e i missili 9M119 Svir controcarri. Quanto l'aviazione i Super Galeb G-4 sono aggiornati alla versione G-4M e i MiG-29A modernizzati. Anche i MiG-21 e i J-22 sarebbero stati ritirati.
 
Questi i programmi generali. Le F.A. serbe sono attualmente ripartite in livelli strategici, tattici e operativi, quella di comando su 9 dipartimenti che sono tra l'altro le Risorse Umane, Intelligence, Operazioni, logistica, pianificazione, istruzione, finanze, polizia militare.
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Le forze meccanizzate serbe hanno complessivamente 212 M-84 e M-84A, più i cingolati M-80, BRDM-2, BTR-50, M-86. I cannoni Bofors L70, missili Strela 10M (dovrebbero essere gli SA-9), missili AT-3 su veicoli; per i battaglioni vi sono gli AT-4 portatili, lanciarazzi portatili c.c. M-79 da 90 mm, e gli M-80 da 64 mm (RPG-18 locali), missili SA-7B e gli Igla (forse sia SA-16 che SA-18, si parla dei tipi 9K310, 9K38, 9M39, mentre gli Strela sono i 9K32M).
 
La Mesovita Artikjeriska Brigada è quella con il grosso delle artiglierie più potenti, basata a Aleksinac, ex- 203a Brigata di artiglieria, ha un btg comando e servizi, uno logistico, 4 di artiglieria. Questi sono in tre casi dotati degli M-84 Nora da 152 mm e nell'altro caso alcuni M-77 e sopratuttosoprattutto gli M-87 ORKAN da 262 mm, a 4 canne da 262 mm e capaci di raggiungere una cinquantina di km. Infine vi è la Recna Flotila, quello che resta della Marina, ma operante sul Danubio, stanza a Novi Sad. Ha 4 dragamine da 60 t e vari mezzi in vetroresina d'assalto.
 
Quanto alle forze speciali, esse sono il risultato del processo di cambiamento politico iniziato dal 2000, e l'attuale Brigata è stata costituita il 29 settembre 2006, poi ulteriormente modificato con il tempo e l'esperienza. Questa era originariamente messa dalla 63a Brigata parà, e dalla 72a brigata Speciale, nonché l'82a divisione speciale della Marina Federale. Ecco quindi la Specijalna Brigada del Gen di Brigata Todorov, stanziata a Nis e Belgrado. Ha un btg comando e servizi, una cp supporto logistico, tre btg di cui il 63° Podobranski Bataljon che sono i parà, il 72° Izvidacko Diversanski Batagljon, i ricognitori/ranger/incursori; in fine il Battaglione Polizia militare, che serve per la lotta antiterrorismo e recupero ostaggi. Non è una replica dell'unità Kobre, perché questa è per impieghi di protezione VIP, non è destinata normalmente ad operare in contesti in cui siano coinvolte persone 'normali', per esempio dirottamenti aerei. Gli incursori subacquei servono per compiti di raccolta informazioni, sabotaggio, ricognizioen a lungo raggio in territorio nemico, CSAR, antiterrorismo. Personale preparatissimo, dunque, con una abilitazione anche in territorio montano e urbano, capace anche di liberare ostaggi in caso di necessità. Non vi sono forse più, ma non è detto, i minisommergibili che costituivano una tradizione consolidata della Yugoslavia/Serbia, come i Velebit.