Guida maimonidea/Mishneh Torah: differenze tra le versioni

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Similmente, la connessione tratta da Maimonide tra la ''Mishnah'' di Rabbi Giuda e la crisi politica che si stava apparentemente intensificando al suo tempo, lo porta ad asserire che la ''Mishnah'' costituisce un riassunto esauriente ed accessibile dell'intera ''halakhah'' fino a quel momento: "[Rabbi Giuda] raccolse insieme tutte le tradizioni, promulgazioni, interpretazioni ed esposizioni di ogni porzione della Torah, che era pervenuta da Mosè nostro Maestro, o era stata dedotta dalle corti [rabbiniche] nelle generazioni successive. Tutta questo materiale egli lo redasse nella ''Mishnah'', che fu diligentemente insegnata in pubblico, e quindi divenne nota universalmente al popolo ebraico" (Introduzione alla ''Mishneh Torah'', 36). Ma questa opinione della materia viene contestata da un esame della natura della ''Mishnah'' come composizione. Fu scritta come sommario onnicomprensivo della ''halakhah'' come si era sviluppata fino a quel punto, o era un trattamento sistematico dei punti dibattuti nelle sale di studio? Similmente, era composta in una maniera che la rendesse accessibile a tutti, o presupponeva un notevole grado di conoscenza precedente — rendendo necessario quindi un vasto commentario per farla capire? Data la struttura storico-politica che egli crea, Maimonide doveva descrivere la ''Mishnah'' come fece, rendendola quindi citabile come precedente per la ''Mishneh Torah'', scritta, secondo la sua opinione, in circostanze simili e con simili propositi.<ref name="Harvey">Zeev W. Harvey, "Between Political Philosophy and ''Halakhah'' in Maimonides Teachings", ''Iyyun'' 29, 1980, pp. 198-212 (in ebr.)</ref>
 
Nella sua lettera a Pinhas il Giudice di Alessandria, Maimonide sottolinea la natura innovativa della sua composizione ed osserva che l'unico precedente a tale opera è la ''Mishnah'' di R. Giuda: "Sono stato preceduto da ''Geonim'' e grandi studiosi che composero trattati e promulgarono sentenze in ebraico ed in arabo su varie materie che sono conosciute. Ma decidere la ''halakhah'' rispetto all'intero Talmud e tutte le leggi della Torah è qualcosa che nessuno ha fatto prima di me eccetto il nostro Santo Rabbino [Giuda il Principe] ed il suo santo gruppo [di colleghi]" (''Iggerot'', pp. 439-440). Ma il problema più sostanziale che nasce dal citare la ''Mishnah'' come precedente della ''Mishneh Torah'' proviene dalla grande differenza tra le due opere. La ''Mishnah'', come la ''Mishneh Torah'', generalmente enuncia le leggi senza il dibattito dell'argomentazione; tuttavia, a differenza della ''Mishneh Torah'', riporta una gran quantità di dissensi. Nella ''Mishneh Torah'', Maimonide trascura quasi completamente l'abbondanza di opinioni halakhiche, cercando così di stabilire un sistema halakhico uniforme onnicomprensivo, in contrasto con ciò che esisteva prima di lui. La presenza nella ''Mishnah'' di discordanze pone la questione fondamentale se l'opera possa essere considerata un codice. Ma anche se è un codice, è un codice flessibile e temporaneo. Insieme alle posizioni della maggioranza evidentemente riportate come ''halakhah'', il redattore della ''Mishnah'' incluse opinioni di minoranza che potrebbero essere considerate in futuro e usate per revocare quallequella che ora è la decisione della maggioranza. Le due opere sono pertanto non paragonabili per il grado di uniformità che intendono introdurre nella ''halakhah''. Ogni atto di canonizzazione è accompagnato da censura. Il redattore della ''Mishnah'', tuttavia, sebbene decida la ''halakhah'' secondo la posizione maggioritaria, presenta anche una moltitudine di vedute dissenzienti; come risultato, la determinazione che la ''Mishnah'' fa della''halakhah'' non censura le opinioni ora rigettate in base alla memoria normativa collettiva. Conservando le opinioni minoritarie, questo tipo di redazione trasforma la determinazione halakhica in qualcosa che potrebbe essere contestata in futuro. Maimonide, al contrario, cancella decisamente le opinioni che differiscono dalla sua e, nella sua spinta verso la standardizzazione quasi assoluta della ''halakhah'', omette persino di menzionarle come alternative rifiutate.<ref name="Critic"/>
 
Nella sua lettera a Pinhas il Giudice, Maimonide considera questa divergenza tra il suo trattato e la ''Mishnah'', riconoscendo chiaramente che poteva compromettere l'utilità della ''Mishnah'' come precedente: