Storia della letteratura italiana/Decadentismo: differenze tra le versioni

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La ragione e la scienza apparvero insufficienti: la loro logica, fredda e distaccata, le loro spiegazioni lasciavano insoddisfatte le domande più pressanti e le istanze fondamentali dello spirito. Allo stesso modo la filosofia di Søren Kierkegaard rifiutò l'idealismo di Hegel che sommergeva nell'astrazione l'uomo, ignorando la sua individualità e il suo tormento interiore, la sua possibilità di essere libero contro le rigide leggi della natura e gli schemi esteriori della morale. Le correnti filosofiche antipositivistiche, di impronta spiritualistica ed irrazionalistica, si moltiplicarono: si ricordano il misticismo di Arthur Schopenhauer, il vitalismo di Nietzsche, l'intuizionismo di Henri Bergson, il contingentismo di Boutroux, il neoidealismo di Benedetto Croce. La crisi del positivismo determinò un ritorno allo spiritualismo che, nelle sue varie forme, riaffermò il valore della volontà, della libertà e della spiritualità umana, riscoprendo, contro l'arido razionalismo, gli impulsi più reconditi dell'animo, l'intuizione, il mistero. Il razionalismo è ormai finito, travolto dalla crisi della borghesia ottocentesca, e la letteratura sente il bisogno di scandagliare quegli angoli più remoti dell'anima dove spesso stanno anche il male, il vizio, l'apatìa, la lussuria, la voluttà, la noia. Il precursore è Charles Baudelaire che sottolinea i due aspetti entro cui si dibatte la crisi dell'intellettuale: lo ''Spleen'' (noia e disgusto della vita) e l<nowiki>'</nowiki>''Ideal'' (ricerca di un ideale, come fuga verso mondi lontani, esotici, dalla natura incontaminata o verso paradisi artificiali). Non a caso gli artisti più ammirati da Baudelaire sono [[w:Edgar Allan Poe|Edgar Allan Poe]] e [[w:Richard Wagner|Richard Wagner]], nelle cui creazioni emergono alcuni tratti salienti del Romanticismo e del simbolismo.
 
Alla fine del secolo Sigmund Freud inizia a dare una sistemazione agli studi sull'inconscio, dando vita alla psicanalisi. Il suo intento è però ancora una volta di tipo razionalistico, poiché il suo fine è porre le forze dell'incoscioinconscio sotto il dominio dell'io. L'eroe decadente, al contrario, si chiude in se stesso, cercando di ascoltare quelle voci interiori e quelle folgorazioni che lo portavano a trovare le ''correspondances'', le corrispondenze che collegano in modo misterioso tutte le cose. L'artista decadente afferma che la realtà non è conoscibile attraverso le teorie scientifiche, quindi l'unico mezzo per attingere alla realtà nuda e schietta è il totale abbandono all'empatia e all'irrazionalità. Queste corrispondenze, che uniscono il mondo in un Tutto, in un'unica entità di base, coinvolgono direttamente l'uomo. Gli stati di alterazione della coscienza vengono così visti come strumenti di conoscenza: il sogno, la malattia, la follia, la nevrosi, l'allucinazione, il delirio. Talvolta queste alterazioni vengono ricercate attraverso l'uso di alcool e droghe.<ref>{{cita libro | autore1=Guido Baldi | autore2=Silvia Giusso | autore3= Mario Razetti | autore4=Giuseppe Zaccaria | titolo=Dalla Scapigliatura al Postmoderno | opera=Moduli di letteratura | anno=2002 | editore=Paravia | città=Torino | p=15 }}</ref>
 
== Poetiche del decadentismo ==