Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-2: differenze tra le versioni
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[[Immagine:BRDM and PT-76 TBiU 24.jpg|180px|left|thumb|una delle qualità migliori del PT-76 (in secondo piano), la grande capacità anfibia]]
Il [[w:PT-76|PT-76]] è stato uno dei migliori carri armati leggeri della storia, e anche uno dei più numerosi, se non proprio il più numeroso, di tale categoria. Le prestazioni e l'armamento erano tutt'altro che straordinarie, come anche la protezione, ma il veicolo era un eccellente mezzo anfibio, munito di idrogetto, e anche un raro caso di corazzato dall'interno spazioso (sempre per avere un volume elevato e quindi migliorare la galleggiabilità). In Cina ne hanno fatto una versione migliorata, il Type 63 con cannone da 85 mm e motore potenziato, capace di raggiungere i 12
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Prodotto in circa 21.000 esemplari, il T-62 si è diffuso come il carro standard sovietico negli anni sessanta e settanta, per poi essere via via sostituito. Ma molti preferirono aspettare i successivi T-72: infatti, solo la Bulgaria tra i Paesi del Patto di Varsavia decise di acquistarlo, anche perché i nuovi proietti decalibrati APDSFS dei cannoni da 100mm per i cannoni dei T-54/55 quasi annullavano la differenza di potenza con i T-62 e soprattutto rendevano i carri occidentali vulnerabili a distanze rilevanti.
In guerra, il T-62 è stato usato in gran numero e in numerosi fronti. Esso
In Medio Oriente venne impiegato in combattimento in maggior numero. Gli egiziani ne hanno ricevuti almeno 600, numerosi gli esemplari consegnati alla Siria (circa 2.000), agli iracheni, agli algerini.
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[[Immagine:Soviet_T-64.JPEG|300px|left|thumb|Una delle primissime immagini 'rubate' del misterioso T-64, apparsa sul S.M.P. del 1984]]
L'URSS dedicò molta attenzione ai carri armati, al punto di dotarsi di una forza corazzata enormemente sviluppata, anche perché non erano in genere previste le demolizioni dei carri obsoleti, mandati semplicemente in riserva o usati come fortini di frontiera. All'atto della fine della Guerra fredda c'erano qualcosa come 77.000 veicoli, persino più dei 52.000 valutati durante la metà degli anni '80. La produzione era di circa 2.500 mezzi l'anno e per il 1987 si valutava che vi sarebbero stati oltre 30.000 carri di nuova generaione tra T-64, 72 e 80 in servizio. La produzione arrivò in realtà anche a numeri maggiori. Gli stabilimenti coinvolti nella produzione erano Kharkov, Nizhniy Tagil e Omsk. Il primo è poi finito in Ucraina, e la produzione, passata da 3.400 esemplari nel 1989, è calata a 1.700, poi a 1.000 esemplari, per poi crollare a poche decine l'anno, giusto per tenere aperte le linee di montaggio. Al 2000 c'erano pochi programmi, ma nondimeno importanti: il T-90, Tu-80UM Bars e Black Eagle. L'India ordinò 255 T-90S nella primavera del 1999. Questo vi fu il principale successo dei tardi anni '70, dopo che la guerra del Golfo non aveva certo fatto buona pubblicità ai prodotti sovietici, per quanto economici. A Nizhy Tagil vi fu la presentazione del T-90 con il sistema TShu-17 Shtora contro i missili controcarri, meccanismo pneumatico di avviamento motore e altri sistemi. Il T-80UM Bars di Omsk era invece dotato tra l'altro di un cannone 2A46M-4 con sistema MRS per controllare l'allineamento della b.d.f. con le ottiche di puntamento (il 'mirino' sopra la canna del cannone), per la prima volta nella storia dei carri russi; in tutto vi è un'efficacia superiore del 20% rispetto a quella della vecchia arma. Finalmente era presente anche un sistema IR passivo o un sistema Sagem francese, nel caso del T-84 ucraino, il concorrente. Sempre alla manifestazione di Omsk, nel '99, vi è stato il sistema Refleks con i missili Svir, che ha lanciato missili da 4 km verso bersagli, poi puntualmente colpiti, così come bersagli da 2,5 km con le munizioni APFSDS. La turbina a gas GTD 1250G da 1.250 hp per una potenza di 27 hp/ton e con una riduzione del consumo del 9% nonostante l'aumento di potenza. Quanto al Black Eagle, apparsi dal 1997, hanno avuto la prima volta edizione con 6 ruote per lato, poi aumentate a 7 per via del peso, dovuto
Questo era lo stato dell'arte al 2000.
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Il cannone da 100 mm era ritenuto valido, ma non per molto: nel '61 comparve l'L7 da 105 mm in servizio, e quest'arma ebbe come replica l'aggiornamento del T-64 con un U5-T del Bureau Petrov del T-62, aggiornato allo standard M-68. A quanto pare fu questo il motivo per il quale si sviluppò il sistema di caricamento automatico, perché ora il nuovo cannone richiedeva più spazio e ridurre a due gli uomini d'equipaggio in torretta era ritenuto vantaggioso, con un sistema a giostrina da 30 colpi (sui 40 totalmente disponibili a bordo), così venne fuori l'Izd 432 che ebbe anche il motore 5TDF da 700 hp, completato nel '63. Subito testato sul campo, diede luogo a molti inconvenienti, a nel '64 venne fuori l'Iz 434, che prima ancora della fine dei test venne approvato da Krushev come T-64 (per l'appunto). Tra l'altro esso non fu l'unico carro avanzato: vi fu anche l'Iz 775 del Bureau Isakov di Chelyabinsk. Esso era un carro biposto, con capocarro-tiratore e conduttore, tutti e due sulla torretta. Il carro era concepito per tirare missili Rubin dalla sua corta b.d.f. e proiettili-razzo Bur, treno di rotolamento idropneumatico ma per il resto simile a quello del T-64, inclusi i cingoli a doppio asse di rotazione. Era alto appena i 2 terzi di un T-64, era più leggero e certo ancora più avanzato. Ma ebbe troppe difficoltà con il conducente nella torretta e
Inoltre il cannone aveva dei problemi di precisione, il sistema di carica automatica di affidabilità, l'abitabilità era troppo sacrificata e nonostante fosse un carro molto complesso, con appena 3 uomini era difficile da manutenere. Così il comandante delle truppe corazzate, il Maresciallo Polubayarov, si oppose all'entrata in servizio del nuovo mezzo, tra l'altro molto costoso. Alla fine del T-64 vennero prodotti 600 esemplari,sperimentati lontano da occhi indiscreti (estremo oriente) prima di dare origine, nel 1969, all'Izd 434 del '69, all'epoca Morozov non era già più il direttore del programma, sostituito nel dicembre 1967 da Sholin.
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Ma a Kharkov continuava lo sviluppo dei motori a sogliola, ovvero i boxer, con il 6TD a 6 cilindri da 16,3 litri la cui produzione iniziò nel 1979, da ben 1.000 hp, installato sul T-80U con notevoli vantaggi in termini di raggio d'azione; esso venne sperimentato come Iz 476 nel 1979 con il treno di rotolamento del T-80; esso
non era inteso per l'Armata Rossa, ma ebbe impiego con il T-80UD inteso per l'export, e poi per il T-84 ucraino. Ne vennero prodotti 5 esemplari di preserie, poi dal 1985 alcuni vennero davvero realizzati, pesanti 46 t e capaci di 65
Nel 1988 venne proposto il T-72BM o MS, o S, con le corazze K-5 ERA, utili anche per i proiettili perforanti e non solo HEAT, che era anche introdotta sui T-80U, mentre la torre aveva pareti inspessite. Dal 1990 divenne il T-90 o T-90S per l'export.
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===Carri post-sovietici alle soglie del XXI secolo===
Tornando ai carri ucraini, approfondiamo la situazione dei carri ucraini e del centro N.75, quello di Karkhov. Questo impianto nacque già nel 1927, filiazione di una fabbrica che per una volta non era di trattori, ma di locomotive. Tra i suoi tecnici c'era già Morozov, e tra le realizzazioni il T-12 del 1928-29, un primo e prezioso, anche se non fertile, assaggio dei problemi relativi ai carri armati. In seguito si decise di costruire i carri 'Cristie' in URSS come serie BT e vennero prodotti anche a Kharkov. Nel '37 arrivò il T-46-5 o T-111, ma anche questo rimase prototipo, così come l'A-20 e l'A-30, mentre Morozov nel 1939 realizzò assieme a Koshin il T-32, anello intermedio tra i più recenti BT e il futuro T-34, con corazza più spessa, costruito nel 1939. Koshin fu per certi aspetti il 'Reginald Mitchel dell'URSS', nel senso che ebbe una carriera fondamentale nel costruire un mezzo che era un vero 'brand' per il settore militare, in UK lo Spitfire, qui il carro T-34; ma come Mitchell, non ebbe modo di vederlo in azione, perché come Mitchell, visse poco oltre, morendo dopo 4 anni di direzione dell'ufficio di progettazione a Karkhov. Il suo T-34, invece, sebbene nato imperfetto, si evolvette proprio sotto la direzione di Morozov, con 64.432 esemplari prodotti, e nonostante l'occupazione tedesca di Karkhov il 24 ottobre 1941, che costrinse a trasferire le attrezzature ad Est, oltre gli Urali (a Sverdlovsk e e in altre località sperdute nell'entroterra sovietico), per poi essere riportate in zona nel 1945. La produzione riprese nel 1944 con il T-44.
====L'esordio del T-84====
Nei tardi anni '90 essi erano rappresentati, come programmi di punta, dal T-84 e dal T-72. Il primo è nuovo, il secondo un vecchio tipo 'riciclato'. Il T-84 è stato estrapolato, passo dopo passo, dal T-64, attraverso il T-80 e il T-80UD. La chiave è il motore 6TD-1 che qui ha 1.000 hp di potenza, e superati i problemi di affidabilità è diventato un'alternativa concreta e vantaggiosa alla turbina. Ma vi è anche un altro elemento. Il T-84, come ricoda il nome, apparve durante la Guerra fredda, con il prototipo costruito nel 1984. La sua innovazione era costituita dalla torretta che, dopo decenni, tornava di tipo a lamiere saldate anziché di fusione. Questo consente una torretta esagonale, simile in maniera vaga a certi modelli di T-34. Difficile capire bene questa differenza, visto che si tratta di una torre comunque piuttosto piccola, e
Per il resto vi è il sistema Agat (TNK-4S) e quello di mira 1A42; il primo ha stabilizzazione nel piano verticale con 7,5x diurni e 5,1 notturni, mentre il capocarro può usarlo anche con i suoi comandi e lasabilizzazione del sistema 2E42 per l'impiego in movimento; il capocarro può designare i bersagli scoperti al cannoniere e vedere l'immagine termica del suo sistema IR; la mtg esterna NVST da 12,7, arma molto leggera e moderna, è controllabile con il sistema PZU-7.
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Questo carro è stato presentato con anto di cannone da 120 mm di tipo NATO, ma pur sempre con caricamento automatico, oltre che ovviamente, con sistema di tipo avanzato di visione e stabilizzazione, altrimenti tale modifica non avrebbe avuto particolare pregio. Sebbene sia ancora un veicolo simile al T-84, con la sua bassa sagoma, esso ha un sistema di caricamento compatto nella torretta, cosa del resto indispensabile per non dover riprogettare le munizioni del pezzo da 120 NATO, che è a bossolo fisso assieme al proiettile e non un 'due pezzi' carica +proiettile. Per assicurare l'equipaggio da esplosioni, è anche presente una paratia anti-esplosione, un po' come nell'Abrams, assieme agli indispensabili (in quest'ottica di controllo dell'energia delle munizioni) due pannelli sul tetto, che aprendosi consentono ai gas di uscire dal mezzo con minimi danni. Vi è la solita corazzatura passiva stratificata più elementi ERA, parzialmente modulare, e un pannello di kevlar interno in funzione anti-schegge, oltre all'impianto NBC a sovrappressione più filtraggio aria. Completa la protezione il sistema antincendio automatico o manuale. Vi è un apparato di autoprotezione con allarme laser, granate fumogene speciali, e IR Jammer. Ma per essere ancora più sicuri, il veicolo, oltre che di per sè, al solito, di forma sfuggente e bassa, è anche stato progettato per ridurre la segnatura IR grazie al materiale isolante del comparto motore e alle skirts laterali, che di per sè, come sempre, occultano efficacemente il treno di rotolamento, che con i sistemi IR è facile da vedere, e riducono sensibilmente la polvere sollevata durante il movimento. Anche il cannone ha vantaggi rispetto ai tipi sovietici precedenti, in particolare è possibile smontarne la canna senza troppi problemi. L'arma è lunga 50 calibri circa, e consente di sparare fino a 5 km di distanza con proiettili di standard NATO. Di questi vi sono 40 esemplari disponibili, di cui una quantità pari a quella del vecchio caricatore a giostrina Kasetska, ovvero 22 colpi, sono pronti al tiro. Gli altri sono in un deposito separato dal vano equipaggio. Il tutto lascia parecchio spazio dentro il vano di combattimento, e consente all'equipaggio di evitare la spiacevole sensazione di sedere, letteralmente, sopra una tonnellata di proiettili pronti ad esplodere quando il veicolo è colpito e penetrato (che, come si è visto in Irak, con le armi moderne e letali della NATO succede spesso).
Per il resto vi sono la solita 7,62 mm e la 12,7 sul tetto, impiegabile con comando da dentro la torretta oppure manualmente. I sistemi di puntamento sono il mirino panoramico diurno e notturno del capocarro, che ha incorporato il telemetro laser, cosa insolita visto che in genere questo è presente solo sul periscopio del cannoniere, che qui ha anche il sistema laser di guida dei missili controcarri (evidentemente tipo Svir o Bastion adattati al 120 mm), il mirino ad immagine termica del cannoniere (separato da quello diurno-IL), con monitor del capocarro, e il mirino per quest'ultimo dedicato alla 12,7 mm della cupola. Il tutto è facilitato da un sistema MRS sulla parte superiore del cannone, provvisto anche di manicotto termico. La navigazione comprende anche sistemi GLONAS e GPS, per una precisione di 10 metri durante la navigazione. Il sistema è in grado di memorizzare 50 punti fissi e 10 tracciati di percorrenza pre-programmati, ed è interfacciato anche con apparati di navigazione. Per il movimento vero e proprio, il KERN-2.120 è dotato del 6TD-2, con potenza di 1.200 hp e policarburante (gasolio, benzina, cherosene in ogni proporzione o miscela); vi è un sistema di raffreddamento per operare anche con 55° di temperatura e i filtri d'aria permettono di percorrere 1.000 km o di funzionare per 35 ore prima del ricambio. Il rapporto potenza-peso di 25 hp per tonnellata consente di viaggiare a 70
Per contenere i costi è possibile anche usare il sistema di simulazione computerizzato del vano di combattimento e del conduttore e altri ausili didattici per un rapido apprendimento delle capacità del mezzo, che indubbiamente sono notevoli. In sostanza, si tratta di una sorta di ibrido tra carri occidentali e russi, molto più compatto e leggero dei primi, e al contempo più sicuro in caso di danni e più capace operativamente dei secondi, con un costo intermedio tra i due. Il peso, con tanto di 1.250 colpi da 7,62 e 450 da 12,7 mm, e le 10 lanciagranate, è di 48 tonnellate<ref> RID ottobre 2001 p.79-81</ref>.
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====Le novità di Omsk, 2001====
Del resto, all'epoca era possibile vedere soluzioni non tanto dissimili applicate persino ai vecchi T-55. Ad Omsk, sempre nel 2001<ref>Bigatti, Claudi: ''Omsk 2001'', RID ott 2001</ref>, vennero presentati almeno due tipi di T-55, oltre ai T-90 e T-80UM-1. I T-55 sono interessanti: uno con la sostituzione del motore di vecchio tipo con il più moderno V-55 da 62'h p e nuovo FCS e comunicazione, più ERA e missili 9K116 Bastion (AT-10 per la Nato). L'altro tipo, sempre proposto dalla KTBM, è invece un super-T-55 in ogni senso. La torretta è rimpiazzata da una nuova, armata con il cannone da 125 mm; conseguentemente lo scafo è più pesante, ma
Che la mobilità sia molto migliorata nel caso dei mezzi russi, è del resto comprovato da quelle prestazioni da 'jet di terra' dei carri serie 80 e anche il pesante T-90. Quest'ultimo, nel tipo T-90S, pesa 46,5 t ma con il motore da 1.000 hp riesce a ben figurare nelle prove dinamiche, che sono abitualmente eseguite nei percorsi cross-country sia in Russia che in Medio Oriente, durante le manifestazioni. I migliori restano ovviamente i T-80, con il motore a turbina assetato ma spettacolare nelle accelerazioni. Sempre nel 2001 ad Omsk era stato presentato anche il TOS-1 Buratino, che è uno scafo di T-72 con un lanciarazzi a 30 colpi calibro 220 mm, che sono a corta gittata ed elevato calibro, come i tipi sovietici della II GM. Portano o testate incendiarie con portata di 3,5 km oppure FAE da 2,7 km. In entrambi i casi si tratta di armi micidiali. È una specie di arma segreta, del resto però già in Afghanistan si erano sparse voci che i sovietici usassero armi FAE (nessuna meraviglia, visto che gli Americani le avevano ampiamente usate in Vietnam), ma l'adozione di questo sistema corazzato è avvenuta solo nel 1995, con produzione di serie partita ancora dopo, nel 1996; la sua esistenza è stata però svelata solo nel 2001, per ragioni di export.
Sempre ad Omsk venne presentato quell'anno il DPM su scafo T-55, con funzione di mezzo da esplorazione pesante. Privo di torretta, a parte la NVST da 12,7 mm comandabile da dentro il mezzo, ha peso di 3,79 t e 50
Quanto ai 'pezzi forti', i carri T-80UM-1 Bars, con la loro arma da 125 mm potevano lanciare missili 9M119 da 5 km di gittata e mirare stabilmente con il veicolo in moto anche a 35
====Aggiornamento su Bulat, Oplot e Yatagan====
Il Bulat è stato un T-64B evoluto, successivo alla dissoluzione dell'URSS e quindi si tratta di un carro ucraino a tutti gli effetti. I T-64 al 1991 erano 3.932 (?? forse solo i T-64B), ridotti a 186 nel 1997 nella Russia Europea. In Ucraina c'erano 2.281 esemplari, un centinaio in Uzbekistan. Modernizzando questi mezzi da parte del KMDB si arrivò al Bulat (acciaio speciale), con motori 5TDFM da 850 hp o 6TD da 1.000 hp, apparsa già nel 1983 su di un piccolo numero di T-64A e B, mentre i cingoli ebbero i costosi pattini di gomma, essenziali per muoversi sulle strade senza devastare l'asfalto. L'equipaggiamento di tiro era analogo al T-80UD: sistema di puntamento 1G46M stabilizzato su due assi con t.l.m. laser e un sistema TO1 di concezione ucraina o il Buran (basato sulla camera termica Caterine francese della Thales); calcolatore balistico 1V528-1, sistema di stabilizzazione 2E42M, mirino PZU-7, sistema guidamissili TAKO-621 con missili Kombat (in produzione dal 1999 con ordigno R-211 da 31 kg e 315 m
Poi è stata la volta del '''T-84 Oplot''', evoluzione del T-80UD e che ha un nome che significa bastione, a partire dagli anni '90 sviluppato da questi; nel tentativo di rendersi del tutto indipendenti da Mosca, nel 1993 apparve questo nuovo carro armato e seguito da almeno altri 9 di preserie, i primi 10 di serie comparvero in servizio nel 2001. La massa arriva a 48 t, la torretta è saldata e lo scafo è più lungo e largo, la movimentazione è elettrica per la direzione e idraulica per l'alzo, il cannone è il KBA-3 con sistema MRS e 40 colpi, tra cui i missili R-211, 28 sono nella solita giostrina dei proiettili, 7 nel compartimento del conduttore e 5 in un compartimento corazzato nella parte posteriore della torretta.
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*Motore: 700 hp per T-64A e B; 850 o 1.000 per il Bulat, 1.000 per l'Oplot e Yatagan. Le marce sono 7+1 eccetto che dall'Oplot, quando diventano 7+5. Il carburante è sempre di 1.270 litri ma l'Oplot ne ha 1.200 e lo Yatagan 1.300.
*Le prestazioni: circa 60,5
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