Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Oman: differenze tra le versioni

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Tutte queste unità avevano vari ufficiali inglesi.
 
Ghalib, però non si arrese e dichiarò piuttosto l'Imanato indipendente di Oman, fino a che non venne catturato nella città di Rostaq. Il fratello Talib bin Ali era andato in Arabia e tornò nel '57 con 300 guerriglieri che riaccesero la ribellione, occupando una torre vicino Nizwa, e dopo combattimenti con la Field Force durati settimane, scoppiò la ribellione distruggendo la Muscat and Oman Field Force quasi totalmente, mentre questa si ritirava in un territorio diventato improvvisamente nemico, tra villaggi e città ostili. Venne alla fine repressa dal Muscat Regiment e sopratuttosoprattutto dalle truppe britanniche con l'appoggio RAF. Talib si ritirò a Jebe Akhdar.
 
Nel '57-59 le forze dell'Oman vennero riorganizzate con la guida del britannico col David Smiley. La ''Batinah Force'' venne ridenominata ''Northern Frontier Regiment'' mentre la ''Muscat and Oman Field Force'' venne trasformata nell' ''Oman Regiment'' e si ebbe l'accortezza di mischiare le truppe per evitare ammutinamenti e altri problemi indesiderati di 'simpatie' per i ribelli locali. Però questo causò anche tensioni dentro le stesse unità operative e vi erano persino problemi di linguaggio tra le varie regioni. Molti soldati dell'Oman erano reclutati nella regione di Dhofar e venivano guardati con disprezzo da altri arabi. Non era facile avere ragione delle difese di Talib, anche perché c'erano sentieri così stretti che le truppe non erano capaci di attaccare in formazioni numerose, nemmeno a livello di compagnie. 4 di esse vennero mandate nella zona meridionale, di cui due erano delle ''Trucial Oman Levies'', le future F.A. degli E.A.U. Ma nemmeno quest'attacco ebbe successo e dovettero ritirarsi. Venne poi lanciato un attacco come 'finta' da unità di terra per far sì che gli Shakleton della RAF potessero poi bombardare le unità nemiche ammassate per respingere le truppe di terra. Tuttavia non ebbe successo. Nei due anni di lotta che seguirono, le forze di guerriglia continuarono a penetrare attorno Jebel e a minare le strade e fare imboscate alle truppe britanniche e omanite; le truppe erano sparse nelle cittadine e villaggi: l'ideale per essere sopraffatte dai guerriglieri con attacchi concentrati, e oltretutto v'erano armi a loro disposizione più efficaci di quelle degli Omaniti di Talib. Nemmeno il fuoco di due cannoni da 140 mm omaniti contro la piazzaforte sull'altopiano di Jebel ebbe successo nel causare problemi alla guerriglia. Come spesso accade nella storia, la situazione venne risolta con metodi non convenzionali: Smiley chiese un'operazione delle SF con supporto aereo. Due squadroni del SAS Regiment vennero mandati così nel '59 con il comando di Anthonty Deane-Drummond. Prima vi fu un'azione di finta nella zona a N di Jebel, poi i SAS salirono la parete a Sud di Jebel. Come Alessandro in una delle sue azioni contro un villaggio di montagna, anche qui la sorpresa ebbe conseguenze decisive: i ribelli non si aspettavano l'attacco. Non solo, ma poco dopo vennero paracadutati dei rifornimenti da parte della RAF; i ribelli pensarono che fossero dei paracadutisti e così scapparono senza quasi combattere. Incredibilmente, i guerriglieri che avevano combattuto efficacemente per 2 anni, si dispersero in poche ore perdendo la posizione fondamentale che li avvantaggiava. In seguito o scapparono in Arabia o si unirono alle popolazioni del posto.
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Nel '64 ricominciò la ribellion nella provincia di Dhofar, sempre supportata dall'Arabia Saudita, inizialmente per rivendicare maggiore autonomia e benessere. Le locali truppe tribali non ebbero molto successo e solo nel '65 vennero mandati due battaglioni della SAF per reprimere la rivolta, cosa facilitata dalla ridotta forza d'organico delle unità omanite e l'aviazione era ridotta a poca cosa, con aerei da trasporto e da attacco al suolo, mentre la Marina aveva una sola nave. Così venne scilta la ''Dhofar Force'' nel '66, anche perché nel frattempo alcuni dei suoi uomini tentarono di attaccare il Sultano. Così venne sostituita dalla 'Desert Regiment', così come il Southern Regiment. La ribellione continuava fino al 1967 quando venne stabilita la Repubblica Democratica dello Yemen vicino a Dhofar, il che aumentò la forza dei ribelli ed eliminare il Sultanato e altri regimi pro-occidentali. Nel '69 il Dhofar era sotto il loro controllo e gli attacchi continuavano anche sull'Oman. Del resto la situazione non era accettabile, perché Said bin Taimur era effettivamente un despota e una persona retriva, contraria al progresso. Nel '70 il Sultano venne finalmente cacciato via, ma da un colpo di stato che quasi sicuramente venne organizzato proprio dai britannici, che non vedevano altra via per salvare l'Oman. Venne sostituito dal figlio Qaboos bin Said.
 
Questo era una persona più moderna e con esperienza nel British Army con il primo battaglione 'The Cameronians' (Fucilieri scozzesi). E fortunatamente, la sua mentalità era ben più aperta e liberale. Così istituì molte riforme militari e sociali dichiarando anche un'amnistia per convincere i ribelli alla resa nel Dhofar. Inoltre i ribelli 'pentiti' sarebbero diventati le unità irregolari 'Firquat' che arrivarono a circa 1.800, addestrate dal solito SAS, e che aiutarono a ridurre il supporto della popolazione locale dei guerriglieri. Al contempo vennero migliorate e potenziate le truppe regolari, finalmente più che altro Omaniti (mentre i pakistani vennero concentrati in unità specifiche), con aiuto britannico dell'esercito e dei marines, più vari mercenari. Le due unità nate nel '71 erano la ''Frontier Force'' di Dhofar e il ''Jebel Regiment'' all'interno dell'Oman. SopratuttoSoprattutto vennero organizzate le unità come il Signal Regiment, Armoured Car Squadron, Artillery Regiment, Engeneer Unit, Garrison Detachment e Training Regiment. Infine venne modernizzata la Oman Gendarmerie. L'aviazione ebbe vari piloti mercenari o della RAF.
[[File:JaguarSO1_IL-38_1987.jpeg|300px|right|thumb|Jaguar omanita intercetta uno Il-38. I Jaguar erano gli unici aerei supersonici capaci di quest'offensiva]]
Con tutti questi miglioramenti e l'appoggio dello Shah dell'Iran, nel '72 i rifornimenti ai ribelli calarono. Per non restare annichiliti, i guerriglieri lanciarono un attacco contro la città costiera di Mirbat, ma solo per essere sconfitti dalle truppe omanite. Nel '73 furono gli omaniti a lanciare un'offensiva contro la base di Shershibitti, ma fallì, consentendo solo di tenere per due anni una posizione (Simba) al confine con lo Yemen. I ribelli ('Adoo') vennero sconfitti nel '75 con un'altra offensiva e la ribellione finì nel '76. All'epoca l'Esercito aveva 13.000 effettivi con le brigate del Sud e del Nord. Il comandante era il Major Gen Tim Perkins, altro capace ufficiale britannico. La situazione era stata risolta con l'aiuto di Londra, e negli anni successivi l'Oman continuò ad espandere le sue F.A. con l'aiuto britannico, fino ad avere Jaguar e C-130 alla base di Thumrait.
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*Oman Police Service (numero ignoto)
 
La fine della guerriglia è stata sopratuttosoprattutto dovuta alla riduzione della povertà nella popolazione e della separazione tribale, e le cose sono migliorate anche grazie alla formazione della Repubblica Yemenita del 1990. Tuttavia l'Oman ha la penisola di Mussandam, che potrebbe causare problemi futuri tra le due nazioni. Nel frattempo è stata ridotta la dipendenza dalla Gran Bretagna ma la loro dottrina di fanteria leggera è ancora molto 'british' nell'aplomb, specie da parte del SAS.
 
Il piccolo esercito omanita è stato ben equipaggiato ed è capace di difendersi dai vicini, specie con il reggimento dei Challenger 2 e uno di M60 Patton (perlopiù A3) della sua brigata corazzata. È stato ordinato un grosso lotto di LAV e oltre 80 VBL, mentre negli anni '90 sono arrivati i semoventi G6 da 155/45 mm dal Sudadrica. Inoltre sono stati ordinati i missili Javelin. L'assistenza del British Army e del SAS è stata continua e l'esercito, piccolo ma efficiente, mantiene elevati standard di addestramento e di operatività.
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Tra le infrastrutture utili vi sono senz'altro le scuole. In particolare la Royal Guard Of Oman Technical College è stata istituita il 30 novembre 1976 con il cambio del nome della precedente
Royal Guard Mechanical School, un istituto sia civile che militare che coopera con le F.A. Omanite. Essa serve per ricerche e sviluppo e sopratuttosoprattutto vi è la necessaria crescita della cultura 'meccanica' tra la popolazione e quindi maggiore competenza da cui estrapolare F.A. migliori e una società tecnicamente più evoluta.