Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Thailandia: differenze tra le versioni

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Questa forza dell'esercito era quindi notevole, e in particolare insisteva sui raggruppamenti tattici a livello di reggimento. La preminenza di operazioni 'speciali' era dimostrata dalla presenza di ben 2 divisioni apposite, mentre la divisione corazzata è stata organizzata agli inizi degli anni '80 dopo che per la prima volta, nel '79, erano giunti carri armati con richiesta urgente agli USA (chiaramente il riflesso dell'invasione vietnamita della Cambogia l'anno prima), e vennero consegnati 15 M48A4 (una versione ben poco conosciuta di questo carro), armati coi potenti e precisi cannoni da 105 mm L68, altri 35 nel 1980, altri 5 nel 1982 con i quali venne completata la dotazione, invero modesta, di carri 'pesanti'. Infatti erano necessari altri 100 carri circa per la divisione corazzata. Nel frattempo, negli anni '70 le autoblindo americane d'epoca bellicoa come le M8 e le Staghound dei reggimenti cavalleria erano state rimpiazzate da 150 V-150 Commando di cui 50 armati di cannone da 90 mm a media pressione Cockerill Mk I. Altri 130 vennero poi commissionati anche per missioni di ordine pubblico interno.
 
Per il resto vi erano anche mezzi corazzati M113, di cui sarebbero stati consegnati circa 500 esemplari, e sopratuttosoprattutto carri leggeri: 93 M41, 35 M41A1, 2 M41A2, 141 M41A3, ridotti però per varie cause a circa 200 esemplari efficienti, usati per la cavalleria o seconda linea. V'erano anche 20 M24, superstiti di 100 circa consegnati negli anni '50, e alcuni semicingolati M3. Per le prime linee vi sono state ordinazioni per carri leggeri moderni: ben 141 Scorpion, tra l'altro anfibi, anche se armati con un cannone a media velocità con scarse capacità di precisione sulle lunghe distanze e munizioni HE e HESH.
 
In tutto quindi vi erano:
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===Aeronautica===
Forte di ben 43.100 uomini, si trattava di un servizio aereo di notevole consistenza numerica, ma orientato sopratuttosoprattutto per l'azione antiguerriglia. Infatti il suo organico era:
 
*7 Gruppi COIN: 1 con 22 T-28D, 1 con 15 A-37B, 2 con 25 OV-10C, 1 con 25 AU-23A (cannoniere volanti), 1 con 14 AC-47 'Spooky' (idem), 1 con 14 T-33A e 3 RT-33A
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==1992<ref>Ferrari, Giorgio, ''L'aviazione Thailandese, A&D Set 1992</ref>==
All'epoca la Thailandia affrontava una fase di grande sviluppo economico, all'epoca comune alle nazioni dell'ASEAN, e che le fece definite 'tigri asiatiche' fino a che una gravissima crisi economica gli fece perdere, per una serie di speculazioni in borsa, qualcosa come 50.000 miliardi criminalmente ma impunemente sottratti alle loro rampanti ma fragili economie, finendo in chissà quali conti bancarei. Un vero e proprio processo di rapina che avrebbe messo in ginocchio per anni quelle nazioni. Ma non era il caso del '92, quando vi erano invece floride prospettive. La Thailandia all'epoca stava pensando in grande sopratuttosoprattutto per l'aeronautica -RTAF, Royal Thai Air Force- ma anche per la Marina, RTNF. Il nome locale, non 'internazionalizzato' dell'aviazione, nella lingua di quello che rimane uno dei più bei Paesi asiatici è Kongdhab Arkadh Thai. Nondimeno, l'instabilità politica continuava a flagellare anche allora la gestione dello stato thailandese, anche all'epoca, quando Pol Pot era alla macchia e i Vietnamiti, oramai 'pacifici', si erano ritirati dalla Cambogia e la Guerra Fredda in generale era finita. Gli USA erano oramai non necessariamente i garanti della protezione dell'Association of South East Asia Nations (appunto, l'ASEAN), e queste provavano a 'fare da sole'. Per la Thailandia era difficile con i confini presi per 3 quarti da nazioni non tanto amichevoli: la dittatura della Birmania -con una fortissima produzione e smercio di droga incluso-, Laos, Cambogia post-bellica, e lo stesso Vietnam. Meno male che all'epoca la situazione era in una fase di distensione tanto che un battaglione del Genio del Royal Thai Army si recò in Cambogia per sminare una stradea di grande importanza, ma con la Birmania continuavano gli scontri di frontiera per via del fatto che anche in questa nazione dittatoriale e comunista vi era una resistenza armata, quelli dell'etnia Karen, purtroppo ben poco noti nel mondo (sorte ugualmente condivisa dai 'montagnards' vietnamiti). Spesso vi erano sconfinamenti che impegnavano la Thai Border Police. Recentemente la Myanma Defence Force aveva anche ordinato alcuni aerei da combattimento, come 20 G.4A 'Galeb' di cui 12 erano stati recentemente consegnati per uno dei due squadroni destinati a riceverli; nel contempo 11 F-7M cinesi erano stati pure ricevuti per un reparto da caccia. I vietnamiti erano del resto equipaggiati con 2 gruppi di MiG-23P e un reggimento d'attacco su Su-22M e 150 MiG-21. Insomma, non è che la Thailandia fosse molto ben equipaggiata non tanto per sconfiggere in uno scontro diretto queste nazioni confinanti, ma per controllare gli sviluppi di eventuali conflitti limitati sui confini. A questo punto, i reparti aerei COIN non bastavano più e si pensò di fare il salto riguardo macchine ben più potenti, capaci di combattere una guerra convenzionale su vasta scala. Nondimeno vi erano già 10-12 caccia F-16 e 3 squadroni di F-5 che qualche cosa potevano ben garantire, con altri 4 F-16 comprati per ripianare le perdite operative, assieme a d altri 2 F-16 del tipo biposto.
 
L'anno 1992 era inoltre un anno importante anche per motivi elettorali: infatti vi erano state le elezioni, nonostante che appena l'anno prima le F.A. thailandesi, forti della loro solita 'tradizione' di influenza diretta sulla politica, avevano fatto un colpo di stato il 23 febbraio 1991: proprio quando la Coalizione anti-Saddam stava scaldando i motori per invadere il Kuwait e parte dell'Irak, così' nessuno ci ha fatto molto caso. All'inizio del 1992 la giunta militare temeva di perdere il prestigio tradizionale per i militari thailandesi e dei relativi finanziamenti, così ha ordinato con canali FMS altri 18 F-16 (nonostante il golpe di cui sopra avesse dovuto far meditare seriamente sulla possibilità di esportare aerei in Thailandia, gli USA accettarono la richiesta) e parti di ricambio per un totale di 15.6 miliardi di bath ovvero circa 760 miliardi di lire. In questo modo finalmente sarebbe stato possibile equipaggiare un secondo gruppo con gli F-16. Poi arrivarono anche 6 moderni elicotteri CH-47D 'Chinook', la cui importanza logistica era difficile da sopravvalutare nelle foreste thailandesi, rinforzando il piccolo nucleo di CH-47 presenti: 2 dei 3 ordinati originariamente. Vennero poi comprati 2 F-5 ex- Malaysia e 10-16 ex-USAF. Ma non era finita qui: questi F-5, che avrebbero mantenuto la linea a 30-38 aerei complessivi erano in predicato di ricevere nuovi e avanzati equipaggiamenti: radar Fiar Grifo, aggiornamenti avionici simili a quelli dei Super Skyhawk di Singapore e addirittura il micidiale pod GPU-5/A, quello col cannone da 30 mm tipo 'Avenger' alleggerito, con 363 colpi, che già si conosce bene per via dell'uso da parte dell'A-10. 20 Cessna T-37B/C erano in aggiornamento per attacchi esterni con cannoni in modo da rinforzare gli A-37. Nel mentre 18 blindo del tipo 'Condor' come quelle malaysiane sono state comprate per difendere le basi aeree.
 
Ma non v'è stato solo questo: il 19 gennaio 1992 venne data la notizia del finanziamento accordato ai militari per comprare ben 40 AMX dall'Italia.di cui 32 monoposto e 8 biposto AMX-T. La somma, non eccessiva per una tale compera, era in effetti di poco superiore al costo dei 18 nuovi F-16 ovvero 850 miliardi di lire o 17 miliardi di Bath, nonostante la presenza di parti di ricambio e supporto logistico inclusi. Il budget per comprare questi aerei, selezionati niente di meno che assieme a F-16, Tornado, A-7, Hawk 200 e vari tipi cinesi e russi, era tuttavia esaurito e vi fu la necessità di attingere ad un fondo interforze. Ma le elezioni hanno comportato poi una fase che come facilmente intuibile era assai difficile da gestire, turbolenta e certo con poche possibilità di vedere confermato l'ordine originale per gli AMX, che comportavano una capacità d'attacco e interdizione quasi esclusivamente diurni e con costi non indifferenti. Insomma, l'ordine è stato cancellato e poi sostituito con quello per 50 modesti addestratori armati Aero L-39 ultima versione, ridotti ulteriormente a 36 nonostante il loro modesto costo: segno che in effetti si era tirata troppo la corda con l'ordine per gli AMX che erano intesi come interdittori e aerei d'attacco per rimpiazzare sopratuttosoprattutto gli A-37.
 
A parte questo un altro problema era quello degli aerei da allarme radar: tramite canali FMS era possibile accedere, con modici 380 milioni di dollari, a 3 E-2C. Ma il CSM della RTAF ha smentito questo programma di aerei AEW: era considerato più utile 'per Israele' che per la Thailandia: ma come avrà potuto il Congresso USA occuparsi di un aereo del genere, dando il benestare al suo export, se non vi sia stata prima la richiesta da parte thailandese per comprarne uno? Possibile che prima siano stati valutati e poi i thailandesi abbiano receduto dalla volontà di comprarli dati i problemi di budget, chiaramente eccessivi per la Thailandia.
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Quanto all'aggiornamento, da ricordare che negli ultimi 5 anni la Marina aveva comprato la portaeri, le fregate Chao Phrarya,le 'Naresuan', le 'Knox', i 2 rifornitori.
 
Ma sopratuttosoprattutto non mancavano gli apparecchi, che erano il vero salto quantico delle capacità della Marina Thailandese. Si trattò anzitutto dei 3 P-3 Orion di seconda mano (versione A), pur sempre macchine all'altezza della situazione malgrado l'età. Si aggiungevano alla flotta da pattugliamento che ammontava ad altri 7 aerei armati: 3 F-27 Mk 200 e 4 S-2F Tracker, che per quanto vecchi sfoggiavano: radar di ricerca navale, un MAD estraibile in una sonda caudale, un faro sotto l'ala destra, un set di comunicazioni e sistemi ASW vari. A parte questo, da non dimenticare che la CHAKRI era una portaeromobili. Come tale aveva aerei e sarebbe stato incongruo possedere uno sky jump solo per macchine ad ala rotante. Ma dove reperire i rari apparecchi STOL? La soluzione fu che quando la Thailandia comprò la nave ordinandola ai cantieri Bazan, la Marina spagnola si stava dotando di un altro lotto di AV-8B Harrier di seconda generazione. Dal momento che a suo tempo ebbe 11 AV-8A e 2 TAV-8, e che questi aerei avevano avuto un rateo di perdite piuttosto contenuto, specie rispetto a quelli dei Marines americani, allora la Spagna acconsentì come 'extra' a consegnare nel contratto anche i 9 apparecchi superstiti alla Thailandia dato che li stava sostituendo con il nuovo lotto di AV-8B Plus. In questo modo, anche se si tratta di aerei decisamente superati, hanno potuto equipaggiare la portaeromobili thailandese con un minimo di capacità operative in termini di difesa aerea, anche perché la Thailandia non aveva navi con missili SAM di difesa d'area: al massimo i Sea Sparrow, che non erano, nononstante le buone prestazioni, la stessa cosa, e i similari Aspide. Per quello che riguarda l'aviazione di base a terra, una rivoluzione ulteriore, oltre ai 9 Harrier, l'hanno fatta i 16 A-7E e i 2 A-7C biposto consegnati ai thailandesi, sufficienti per equipaggiare un gruppo d'attacco e di supporto, anche come macchine per l'appoggio ai marines ma in generale questi apparecchi hanno capacità di attacco navale e TASMO (Supporto tattico alle navi) notevoli, essendo aerei navali. Naturalmente non possono operare dalla portaelicotteri, in quanto è di qualcosa più piccola di quanto desiderabile, e allora operano da basi terrestri: con un raggio d'azione di oltre 1000 km hanno comunque capacità d'intervento sulle acque thailandesi pressoché ovunque necessario. La storia ha corsi e ricorsi: l'A-7, che non venne prescelto quando ebbe luogo la selezione per l'aereo d'attacco (vinta nominalmente dall'AMX) ha poi trovato il modo di 'ritornare' sia pure per l'Aviazione navale, mentre l'aereo italo-brasiliano non ha avuto nessuna fortuna.
 
La Marina Thailandese era anche interessata a potenziare l'ala rotante, con 7 S-70B Sea Hawk ed elicotteri policalenti S-76.
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711 Squadron
 
Degno di nota, la Thailandia siglò un contratto in modalità FMS per gli '''Hornet''', i degni discendenti degli F-5, e precisamente per 4 F-18C e 4D nel 1996, con missili AGM-84 e AIM-120 AMRAAM associati. La consegna doveva avere luogo per l'ottobre 1999, ma la catastrofe economica delle 'tigri asiatiche' a causa di speculazioni selvagge in borsa che le affosserono per anni, sopratuttosoprattutto venne colpita proprio la Thailandia e a quel punto l'ordine, tra gli altri (tra chi 40 AMX. sostituiti da una trentina di L-159) venne cancaellato, lasciando agli F-16 già presenti il compito di prima linea thailandese. Gli F-5 thailandesi, per non venire totalmente resi obsoleti dalla loro età, vennero aggiornati dalla Elbit israeliana. Gli F-18 erano già stati prodotti, e allora nonostante tutto, vennero posti in servizio, ma nell'USMC Aviation, preventivamente tutti convertiti allo standard più moderno Night Attack, e tutti biposto D. Questa vicenda, nel suo piccolo, ricorda non poco la saga degli Hornet coreani.
 
Nell'aprile 1985 vennero fatte richieste per comprare 12 '''F-16'''A,<ref>[http://home.att.net/~jbaugher4/f16_25.html, articolo di J.Baugher]</ref> prima del tipo con il motore J79, nel luglio 1987 vennero ordinati gli F-16 con i motori F100 per la Kongtap Agard Thai, l'Aeronautica thailandese, e la lettera d'accordo venne firmata nel dicembre 1987 per 14 F-16A e 4 F-16B, in conto FMS e con il nome dell'operazione come 'Peace Naresuan', ma questo finì per riguardare solo 8 F-16A e 4 B del Block 15 con motore F-100-PW-220.
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La Marina Thailandese è nata oltre 70 anni fa con i primi WS-103S giapponesi consegnati il 1 giugno 1938. Ultimamente ha ricevuto aerei O-1, S-70, A-7, P-3 per un totale di almeno 16 differenti modelli su 9 squadroni. Forse era naturale anche pensare alla portarei leggera, e così è stato annunciato nel 1991. Sebbene la Marina fosse in forte potenziamento e così l'economia della 'Tigre asiatica', è difficile per una piccola potenza marittima manovrare una portaerei, anche se piccola ed economica come nessun'altra. La commessa venne passata ai cantieri Vulkan (Germania) per una nave da 8.000 t. Poteva essere la volta che i Tedeschi tornavano ad occuparsi di portaerei dopo la Zeppelin d'anteguerra e qualche altro progetto di riconversione, la consegna era prevista per il 1994; ma il Parlamento tedesco pose un veto alla costruzione e così i Thailandesi cercarono piuttosto gli Spagnoli de i cantieri Bazan, che avevano da poco costruito la Asturias per la Marina. Aumentato il dislocamento a 11.000 e aggiunto un ponte di volo con sky-jump da 12°, con elevatori idonei anche per gli Harrier, la nave venne varata nel 1996 e consegnata già nel '97 come 911 CHARKI NARUEBET, per poi venire destinata alla base di Sattahip, vicino U Tapau e la principale dell'aviazione navale thailandese. Gli Spagnoli per l'occasione cedettero anche i superstiti AV-8S. L'unità ha la capacità di portare questi e gli elicotteri S-70 per un massimo di una dozzina di unità. È più piccola della Asturias spagnola e grossomodo simile dimensionalmente alla Garibaldi. Avrebbe anche la capacità di portare, se necessario, i CH-47 Chinook e ha richiesto due squadroni di nuova costituzione, nel CAW 3 (stormo aereo imbarcato in stila USN). Ma quella che è la portaerei più piccola del mondo è anche al contempo lo yacht più grande, dato che ha un ponte dedicato alla presenza della famiglia reale thailandese. In effetti, la nave è rimasta a languire nella sua base e solo una volta o due l'anno è uscita, legata agli spostamenti dei Reali di Thailandia.
 
Quanto alle armi, i lanciatori Mk 41VLS e i Phalanx non sono mai stati montati, mentre vi sono solo i missili Mistral e qualche arma leggera a difesa della nave. La complessa e costosa componente elettronica non è stata completata; i vecchi AV-8 Matador sono a terra dal 2003 e le navi di scorta, tre fregate classe Naresuan, si sono viste insieme solo nel 1997. La Marina ha dovuto poi cancellare anche il programma per i sottomarini e nell'insieme le condizioni economiche hanno dimostrato come l'acquisto di questa nave sia stato un 'passo più lungo della gamba'. Definita giustamente un 'elefante bianco' per la sua mole, colore e inutilità, la portaerei thailandese resta un esempio operativo fallimentare per carenze della flotta che si suppone dovrebbe operare con portaerei, e sopratuttosoprattutto del Paese che possiede la suddetta flotta. Come interessante parallelo in termini di 'trasporto impropri' (VIP), va ricordato che anche l'ultima corazzata britannica, la HMS Vanguard, per un certo periodo fu considerata una nave mista con funzioni anche di yacht reale, con tanto di piattaforma per prendere il sole montata sopra una torretta d'artiglieria. Soluzione che certo non sarà necessaria alla famiglia reale thailandese, avendo a disposizione un intero ponte di volo, con solo qualche elicottero imbarcato per servizi di collegamento più che operativi.
 
== Note ==