Storia della filosofia/XI e XII secolo: differenze tra le versioni

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ristrutturo e scorporo una parte in Storia della filosofia/Filosofia nel XIII e XIV secolo
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== Contesto storico ==
=== La rinascita dell'anno Mille ===
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Attorno all'anno Mille in Europa si verificò un periodo di rinnovamento spirituale, accompagnato da una fase di espansione economica. Già dall'VIII secolo le reti commerciali avevano cominciato a potenziarsi, mentre all'inizio dell'XI secolo ci furono alcune importanti innovazioni nell'agricoltura, come la rotazione triennale delle colture, l'introduzione del mulino ad acqua e dell'aratro pesante con versoio, grazie ai quali aumentò la produzione.
 
=== Il rinnovamento della Chiesa ===
Tra il X e l'XI secolo la Chiesa conobbe una fase di rinnovamento. Il sorgere di una feudalità ecclesiastica e le ingerenze dei laici sulla vita religiosa avevano portato a un tentativo di riforma da parte del movimento cluniacense, che iniziò a svilupparsi dall'abbazia di Cluny. Era però questa una riforma esclusivamente religiosa: nell'XI secolo questa esigenza di rinnovamento interessò la Chiesa nella sua totalità. Si rafforzò, soprattutto in Francia, un movimento riformista, che si opponeva strenuamente alla simonia (vendita di cariche ecclesiastiche) e al matrimonio dei sacerdoti.
 
Un'energica attività di riforma fu attuata da Brunone, vescovo di Toul, divenuto papa con il nome di Leone IX (1049-1054). Sotto il suo pontificato vi in particolare una riforma del collegio dei cardinali (diaconi e parroci di Roma, e vescovi delle diocesi suburbicarie), la cui autorità fu estesa a tutta la Chiesa. Nel 1054 tuttavia, la disputa tra Leone IX e il patriarca Michele Cherulario portò a un'insanabile frattura tra la Chiesa latina di Roma e la Chiesa greca.
 
Pochi anni dopo, nel 1059, anche il meccanismo di elezione del papa fu rivisto: con un decreto, Niccolò II stabilì che il potenfice potesse essere eletto solo dai cardinali, senza alcuna influenza da parte dell'imperatore o dei nobili. L'autorità papale fu poi definitivamente sancita nel 1075 da ''Dictatus Papae'' di Gregorio VII (Ildebrando di Soana): solo il pontefice può nominare e destituire i vescovi, così come può deporre i sovrani, che in quanto dignitari di Dio devono sottostare alla Chiesa.
 
=== La lotta per le investiture ===
Questo generò però la cosiddetta lotta per le investiture tra Gregorio VII e l'imperatore Enrico IV. Motivo del contendere fu il divieto, stabilito durante un concilio a Roma nel 1075, per i laici di investire sacerdoti e vescovi. Lo scontro culmina nel 1076, quando al sinodo di Worms Enrico IV e i principi tedeschi dichiarano deposto il papa. Quest'ultimo risponde però scomunicando a sua volta l'imperatore e sciogliendo i suoi sudditi dall'obbedienza. La scomunica fu poi revocata nel 1077, dopo un incontro tra il papa e l'imperatore a Canossa. Tornato in patria, Enrico IV dovette però sopprimere la ribellione dei principi tedeschi.
 
Nuovamente scomunicato nel 1080, Enrico IV impose come antipapa il vescovo di Ravenna, Clemente III, e, calato in Italia, si fece da lui incoronare imperatore a Roma nel 1084. L'arrivo delle truppe normanne a Roma liberò Gregorio VII dall'assedio, ma costrinse alla fuga anche l'imperatore.
 
== Le origini della scolastica ==